Sanità 

Caldo al Galliera, l’ospedale si gioca la “carta disagi”: «Difficile adeguare la vecchia struttura, serve il nuovo ospedale»

«Consci del disagio creato – si legge in una nota -. Stanziati fondi aggiuntivi per adeguamenti impiantistici. Le possibili migliorie nei reparti di degenza non risultano di facile attuazione, particolarmente nei padiglioni storici dell’ospedale, a causa dell’altezza degli stessi (8,40 m) e della presenza di finestroni alti tre metri»

Di ieri la denuncia della parente di una degente che ha reso noti i continui stop alla rete elettrica in concomitanza con l’utilizzo dell’uso dei condizionatori portatili.

Oggi alcuni tecnici sono arrivati a lavorare al quadro elettrico del reparto di Medicina.

«La Direzione del Galliera, dispiaciuta e conscia del disagio creato dall’ondata di caldo di quest’ultimo periodo, come ripreso anche da alcune testate giornalistiche locali, desidera assicurare i degenti dell’ospedale, i loro familiari e gli operatori tutti che l’Ente si sta adoperando per fronteggiare al meglio tale situazione – si legge in un nota dell’ospedale -. Al tal fine, già negli ultimi mesi erano sono stati acquistati e installati ulteriori 60 condizionatori portatili, portando il numero totale attualmente in uso a oltre 150. A ciò si aggiunga che l’aumento del carico elettrico, dovuto all’uso dei condizionatori, in alcuni casi determina disagi per gli operatori, costretti al riavvio delle suddette apparecchiature. Proprio per questo motivo è stato definito il progetto e stanziati fondi aggiuntivi per poter effettuare alcuni importanti adeguamenti impiantistici, per la realizzazione dei quali sono in corso le procedure ad evidenza pubblica. Tuttavia, le possibili migliorie nei reparti di degenza non risultano di facile attuazione, particolarmente nei padiglioni storici dell’Ospedale, a causa dell’altezza degli stessi (8,40 m) e della presenza di finestroni alti tre metri».

Poi, la direzione si gioca la “carta disagi” per rilanciare il progetto del nuovo ospedale per L’Ente, nella consapevolezza che la soluzione ottimale sia la realizzazione di un nuovo Ospedale, mai come in questo momento necessario – come dimostrano gli attuali disagi, conseguenza dei ritardi subiti dall’opera, non certo per volontà dell’Ente o delle Istituzioni che hanno sempre garantito il loro sostegno – sta comunque individuando ulteriori soluzioni impiantistiche migliorative nelle aree di maggiore criticità per pazienti e operatori».

Lo stop al progetto, nell’agosto scorso, è arrivato dalla decisione del Consiglio di Stato che ha confermato quella del Tar (risalente all’agosto 2021) della Liguria respingendo tre ricorsi in appello presentati da Ente Galliera, Regione Liguria e Comune di Genova sul progetto del nuovo ospedale Galliera. Il Tar della Liguria, a seguito di ricorsi di Italia nostra e cittadini della zona, aveva annullato parte degli atti urbanistici approvati dal 2009 per la realizzazione della nuova struttura.

Nel maggio 2023 si è conclusa con un nulla di fatto la seconda gara per progettazione esecutiva e realizzazione. L’unica offerta, arrivata dal consorzio Unimed era scaduta il 9 aprile senza che si arrivasse alla firma del contratto perché sul progetto pendeva un ricorso di Italia nostra al presidente della Repubblica. La prima gara era andata deserta nel 2021.

Nel maggio 2023 (con sentenza depositata a luglio) il Tar Liguria ha invece bocciato il ricorso presentato da Italia Nostra contro il Ministero della Cultura, la Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia, l’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera e il Comune. Con il ricorso l’associazione aveva chiesto l’annullamento del decreto del presidente della commissione regionale per il patrimonio culturale della Liguria del primo marzo 2022 con il quale le aree e i fabbricati pertinenziali dell’edificio storico dell’ospedale vengono sottoposti alle norme di tutela indiretta, nonché di ogni altro atto presupposto, preparatorio, conseguente e/o comunque connesso, anche se non conosciuto. I giudici però hanno dato ragione ai resistenti e giudicato il ricorso infondato.

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