Nidi e scuole per l’infanzia, i sindacati la spuntano: in tre anni il Comune assumerà 75 persone

La dotazione organica minima è stata stabilita in 1.105 lavoratori di cui 357 insegnanti della scuola dell’infanzia, 446 educatori dei nidi e 302 collaboratori dei servizi socio educativi. Venticinque assunzioni nel 2023, ventitré nel 2024, ventisette nel 2024, al netto del turnover


È stata determinata la dotazione organica minima ai livelli di servizio:
357 Insegnanti Scuola dell’Infanzia;
446 Educatori Nidi di Infanzia;
302 Collaboratori Servizi Socio Educativi;
per un totale complessivo di 1105 unità.


Pertanto, l’Amministrazione, nell’accordo firmato oggi dal vicesindaco Pietro Piciocchi, dall’assessora ai Servizi educativi Marta Brusoni e da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Ral, si impegna: ad assumere, oltre al turn over da cessazioni, li personale necessario affinché sia raggiunta, entro li 2025, la dotazione organica minima composta da personale a tempo indeterminato, cosi suddiviso: per l’anno 2023 n° 19 Collaboratori, n° 3 Insegnanti, n° 3 Educatori; per l’anno 2024 n° 16 Collaboratori, n° 2 Insegnanti, n° 5 Educatori; per l’anno 2025 n° 19 Collaboratori, n° 2 Insegnanti, n° 6 Educatori; a garantire, a fronte di cessazioni, le necessarie assunzioni a tempo indeterminato, in tempi congrui tali da mantenere la stabilità della pianta organica, così come definita dal presente accordo; a calendarizzare una serie di incontri dell’Organismo Paritetico, coadiuvato dagli esperti del Settore Educativo, di tutte le Sigle e dell’Amministrazione dedicato a valutare una graduale internalizzazione del servizio di sostegno scolastico.
Le Parti si impegnano:
ad istituire un tavolo specifico finalizzato alla individuazione di soluzioni condivise atte ad affrontare situazioni contingenti di carenza di personale dovute ad assenze non prevedibili;
a monitorare l’andamento dell’organico, anche in funzione delle assunzioni a tempo determinato, da valutarsi nell’ambito della dotazione organica necessaria, sulla base dei vincoli dettati dalla normativa sulla spesa di personale e nel più ampio quadro degli equilibri di Bilancio;
Le Parti concordano, infine, di valutare congiuntamente l’impatto sociale, lavorativo economico/finanziario, derivante dalle nuove strutture del PNRR correlate al sistema educativo territoriale esistente, per definirne la modalità di gestione più idonea a rispondere complessivamente alle esigenze della cittadinanza e dei piccoli utenti, alla qualità del servizio e alla valorizzazione delle professionalità coinvolte. A tal fine l’Amministrazione si impegna ad inviare alle organizzazioni sindacali la documentazione relativa ai lavori del PNRR, in particolare quella relativa ai Piani di Sicurezza.
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Per noi è il primo passo, non la soluzione al problema – dice Luca Infantino, segretario Fp Cgil -. Un passo avanti rispetto ad anni di mancate assunzione, un’apertura vediamo con favore. Ma restano i problemi: inizieremo l’anno scolastico con un gap di 50 unità. Bisogna anche stabilire quali risorse saranno a disposizione per il personale a tempo determinato necessario a sostituire i lavoratori in maternità o in malattia lunga».
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