Rems, cittadini stanchi di convivere con la paura: manifestazione davanti alla struttura

Appuntamento giovedì 27 luglio alle 18:30. Iniziativa autorizzata dalla Questura. Gli organizzatori spiegano che sarà una manifestazione civile, ma ferma. Dalla residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza le persone in cura continuano a scappare e i cittadini hanno paura


«La finalità è quella di chiedere che, oltre a quelli degli “ospiti” della Rems, vengano rispettati anche i nostri diritti alla sicurezza e alla tranquillità – spiegano i cittadini -. L’appuntamento è davanti al cancello. Sono graditi cartelloni, striscioni, megafoni, fischietti. I contenuti dei cartelli non dovranno essere offensivi e non vogliamo che ci siano eccessi. Durante le manifestazioni è vietato l’uso del casco. Faremo valere i nostri diritti con l’educazione che ci distingue.Serve partecipazione per dare un segno forte di coesione alla causa».


È una richiesta di trasferimento della Rems? «Si manifesta per tutelarci da una struttura che ad oggi ci mette in pericolo, se l’unica soluzione fosse la chiusura, allora perché no».
La paura è tanta e l’errore sta all’inizio di tutta questa vicenda, quando si è deciso di piazzare una Rems a Pra’, in mezzo alle case della località Fagaglia.
Il caso che ha fatto salire all’onore delle cronache le proteste dei residenti che abitano intorno a Villa Caterina è il fatto che l’assassino Luca Delfino sia destinato a quella struttura. Questo perché il suo è un caso noto, da anni rilanciato sui media locali e nazionali. Ma la Rems è piena di persone socialmente pericolose e con problemi di malattia mentale conclamata, che hanno già commesso reati (per quello stanno lì dopo il periodo di detenzione vera e propria). persone che escono continuamente, scavalcando le reti o anche, semplicemente, uscendo dalla porta. E queste persone escono di frequente (l’ultimo caso è di pochi giorni fa), nonostante qualche misura di contenimento in più sia stata presa: in sostanza sono state alzate le reti ed è stato ingaggiato un guardiano giurato. Nessuno di questi provvedimenti ha impedito alle persone in cura a Villa Caterina di continuare a scappare.
Non è prevista la presenza della Polizia Penitenziaria né di forze dell’ordine all’interno delle Rems. È una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, non un carcere. Tutte le altre Rems sono lontane dalle case, am questa è stata aperta, inspiegabilmente, in un centro abitato. Oltre alle fughe, spiegano i cittadini, ci sono le urla, gli insulti, gli apprezzamenti alle ragazze della zona gridati dall’interno della struttura. E i residenti non ne possono più-
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.