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Via San Carlo di Cese interrotta da più di un mese. Gli abitanti: «I lavori non partono, il bus navetta è insufficiente e la gente resta a piedi»

Tra le criticità, l’insufficienza della navetta Amt con 8 posti (i mezzi più grandi non possono passare), presa d’assalto da quelli che vanno a fare il bagno ai laghetti: i residenti spesso rimangono a terra e chiedono che sia a loro riservata. Preoccupazione per la ripresa dell’attività scolastica, a settembre: «Se i lavori non saranno terminati, come faranno i nostri figli ad andare a scuola?»

L’ennesima buca nell’asfalto si era aperta il 13 giugno scorso nel tratto di strada a valle del civico 28 di via San Carlo di Cese, in Val Varenna. Dopo più di un mese, spiegano i residenti, i lavori per il ripristino non sono nemmeno ancora cominciati e i residenti sono sul piede di guerra, anche perché, spiegano, non stanno arrivando dal Comune le risposte che hanno sollecitato con una lettera inviata alla segreteria del Sindaco, agli assessorati ai Lavori Pubblici e alla Mobilità, agli uffici dello Sviluppo e Tutela delle Vallate del Comune e al Municipio 7 Ponente.

«La frana ha portato prima alla temporanea chiusura della strada e poi a limitazioni del traffico, portandolo al senso unico alternato con limitazioni ai mezzi autorizzati al passaggio (peso 2,5 tonnellate e larghezza 2,5 metri) – hanno scritto i residenti qualche giorno fa -. Tali limitazioni al traffico non consentono il passaggio del bus della linea 71 di AMT. In data 19 giugno è stato attivato un servizio navetta per garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico dall’ultima fermata a valle della frana fino al capolinea. Servizio navetta limitato però a otto posti, non sufficienti per garantire ai residenti la disponibilità di posti sulle corse (in stagione estiva molti non residenti frequentano la parte alta della valle per gite di piacere). Secondo quanto comunicato dalle autorità le procedure per il ripristino della carreggiata sarebbero stati deliberati con “somma urgenza”, ma ad oggi ancora non si ha evidenza dell’inizio dei lavori nella zona interessata dalla frana Come cittadini direttamente interessati dai disguidi causati dalla frana e dai relativi mancati lavori di ripristino, siamo a richiedere chiarimenti sui seguenti punti: · Cosa significa il termine “somma urgenza”? Dopo parecchio tempo ci sono ancora evidenze di un qualunque intervento anche solo volto a ripristinare temporaneamente l’utilizzo della doppia carreggiata. · In questa fase si spera breve di attesa di ripristino è possibile garantire la priorità sulla navetta ai residenti rispetto ai non residenti e garantire che servizio Amt e navetta (in appalto separato a gestore privato) siano coordinate in termini di orario (cosa sicuramente non avvenuta in almeno un’occasione verificata)? Ci sembra necessario ricordare che tutto quanto sopra ha ricadute importanti soprattutto sulle categorie più deboli della cittadinanza: anziani e ragazzi e tutti coloro che per ragioni economiche o per scelte di vita (e di sostenibilità) hanno deciso di abitare in un territorio non urbano appoggiandosi ai mezzi pubblici. Di fatto oggi non più disponibili».

L’unica risposta formale è arrivata dall’assessorato ai Lavori pubblici, ma non riporta alcun accenno ai tempi di apertura né, tantomeno, di termine dei lavori: «Si inoltrano le informazioni ricevute dai nostri tecnici, per quanto di nostra competenza – si legge nella risposta dell’assessorato -. Immediatamente a seguito degli eventi del 13 giugno sono stati svolti dalle competenti Direzioni i necessari sopralluoghi ai fini della definizione dell’ intervento di ripristino del manto stradale. Nello specifico è stato riscontrato che il danno rilevato è stato causato dal cedimento parziale della tombinatura di un rivo sottostante. In particolare, la spalla in muratura lato mare ha ceduto causando una apertura sul manto stradale. Considerato che si tratta di una tombinatura, seppur modesta, la Direzione Difesa del Suolo ha immediatamente avviato le necessarie progettazioni per provvedere all’intervento di ripristino».

I residenti di via San Carlo di Cese, via Camposilvano e zone limitrofe, a fronte dei disagi subiti, hanno scritto una seconda missiva alle istituzioni competenti. Ecco il testo della lettera: «A seguito di un cedimento di parte della sede stradale da circa un mese la viabilità è interdetta a mezzi superiori alle 2,5 ton., di conseguenza la linea 71 è limitata a Via Carpenara, con proseguimento con navetta a 8 posti. In questo periodo estivo il 71 è usato anche da “bagnanti” e gli 8 posti sono spesso insufficienti per i residenti. Inoltre il ritiro del vetro pare bloccato. Sulla sede stradale per ora nessuna traccia di lavori. Potremmo avere una vaga idea di quanto dovremo sopportare l’ennesimo disagio in valle?» .

Ha risposto solo Amt, in sostanza per dire che non farà alcunché per alleviare i disagi della popolazione: «Data la limitazione al transito, prevista in deroga fino a 3,5t, non è consentito il passaggio di veicoli superiori rispetto a quelli che vengono utilizzati oggi. L’auspicio è che si possa arrivare quanto prima al completo recupero della viabilità, così da poter ripristinare l’intero percorso della linea 71».

Non è stata prevista alcuna intensificazione del servizio, non è stato limitato l’uso della navetta ai residenti né gli è stato concesso l’utilizzo prioritario.

Cosa succede, ora, in via San Carlo di Cese? «Che i residenti restano spesso a terra – dicono gli abitanti della zona -, che i mezzi partono spesso sovraccarichi nel tentativo degli autisti di non lasciare le persone alla fermata. Le persone che ogni giorno, anche feriale, salgono ai laghetti e, quindi, scendono nel tardo pomeriggio sono centinaia. Tra i passeggeri quotidiani c’è anche un uomo che ha occupato una casa della zona e sale e scende con un Pitbull senza museruola».

Alle fermate ci sono spesso lunghe file formate da residenti e da persone attrezzate per una giornata sul fiume con ombrelloni, borse frigo e tutto quello che serve per trascorrere la giornata. Gli abitanti ora sono molto preoccupati per la ripresa dell’attività scolastica, a settembre: come faranno i figli ad andare a scuola potendo contare solo sulla navetta da 8 posti? Si chiedono per quale motivo i lavori non sono già cominciati, con i fondi che il Comune dovrebbe aver accantonato per le somme urgenze. L’estate sta scorrendo via e l’unica cosa che è arrivata dal Comune, spiegano i residenti, è qualche risposta burocratica che ai cittadini suona come un voler prendere tempo senza fornire risposte pratiche e, soprattutto, senza passare ai fatti.

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