Oggi a Genova 

Italia Nostra chiede al vicesindaco Piciocchi di fermare il taglio dei pini di corso Andrea Podestà

Lavori alle porte. Costeranno 700 mila euro più IVA e oneri per la sicurezza: in totale circa un milione di euro di fondi pubblici. Italia Nostra è convinta che una soluzione diversa, che salvaguardi gli alberi, ci sia. Lunedì anche una manifestazione contro il taglio a cui parteciperanno gli attivisti di diverse associazioni. Intanto sono state raccolte oltre 400 firme per dire “no” al taglio degli storici pini marittimi

Italia Nostra chiede al Comune (per la precisione al vicesindaco Pietro Piciocchi) di sospendere l’inizio dei lavori in corso Andrea Podestà. «Da quanto appreso – scrive il vice presidente dell’associazione, Vincenzo Lagomarsino, presidente uscente, a cui è recentemente succeduto nell’incarico l’architetto Stefano Fera -, il 15 luglio era prevista la consegna dell’area e l’impianto del cantiere». Secondo Lagomarsino, esiste il modo per salvare gli alberi ed eliminare il problema delle infiltrazioni. «Avevamo preso contatti con aziende non genovesi che davano garanzia di poter realizzare l’intervento – spiega il vice presidente di Italia Nostra -Le acque possono essere irregimentate e le infiltrazioni sanate grazie a ondulati che vanno a convogliare l’acqua».

Nella lettera inviata a Piciocchi, Italia Nostra rappresenta «le criticità dell’intervento e raccoglie la dichiarazione di disponibilità a procrastinare l’abbattimento delle piante. Crediamo che la passeggiata, composta dai pini marittimi sia un bene paesaggistico da tutelare e non debba essere distrutta per effettuare lavori edilizi per risolvere lamentate infiltrazioni ai locali sottostanti».

Ecco la lettera

Intano la stessa Italia Nostra (salvo frenata del Comune per avviare un dialogo sul ripensamento dell’intervento), con Circolo Nuova Ecologia Genova, Comitato Acquasola e comitato via Vecchia, parteciperà lunedì a una manifestazione, già autorizzata dalla Questura. L’appuntamento è per lunedì prossimo, alle 8:30, davanti all’ascensore di ponte monumentale all’inizio di corso Andrea Podestà, per «manifestare contro il taglio degli alberi».

«Sarebbe una ferita irreparabile al paesaggio genovese e non si capisce come la Soprintendenza lo abbia accettato – scrivono le associazioni -. Sarebbe un attentato alla salute dei cittadini perché il taglio e la sostituzione degli alberi con alberini nei cassoni di cemento farebbe diminuire in maniera significativa la qualità dell’aria della zona e con essa la salute e la qualità della vita dei cittadini, perché comporterebbe un danno economico significativo ai residenti con l’abbattimento del valore dei loro immobili, perché sarebbe l’ennesimo utilizzo di cemento (i cassoni) al posto di un utilizzo di tecniche ” verdi “, perché infine ancora una volta la città e l”Amministrazione si piegherebbe ai voleri del partito del cemento».

Analoga a quella di Italia Nostra la Posizione del gruppo Pd in consiglio comunale.

«Cosa accadrà ai pini di corso Andrea Podestà, “condannati” ad essere tagliati e sostituiti con altri alberi, secondo le decisioni del Comune e in base ai progetti presentati da SPIM? Cittadini e ambientalisti hanno raccolto centinaia di firme, già consegnate alla segreteria del Sindaco Marco Bucci, e hanno rimarcato in questi giorni come, nel corso di una commissione consiliare del Municipio I Centro est, il vicesindaco Pietro Piciocchi si sia espresso con un’ipotesi di sospensione dei lavori – si legge in una nota dei condiglieri Dem -.Questo a fronte di numerose criticità, che vanno dalla mancanza di un percorso partecipativo alla presa d’atto che si tratti di una questione edilizia (la messa in sicurezza dei locali sottoposti a corso Podestà, oggetto di infiltrazioni la cui responsabilità pare legata alle radici dei pini – e non di problemi delle alberature stesse, se non in minima parte».

«Avevamo già segnalato in aula, in consiglio e in commissione, che questo intervento andrebbe a interferire con il profilo monumentale della passeggiata sopra il Ponte Monumentale, un vero e proprio patrimonio della città e dei genovesi – ricorda la consigliera democratica Donatella Alfonso – Si possono valutare, così come segnalato anche da tecnici ed esperti ambientali, differenti modi di risolvere i problemi delle infiltrazioni, mettendo in sicurezza gli alberi senza distruggere lo skyline attuale».

«È quindi necessario, viste le tante incertezze, che il progetto sia fermato, che non siano avviati i lavori previsti per la prossima settimana e che tutta la vera riqualificazione di corso Andrea Podestà, con un percorso partecipativo, sia ridiscussa insieme ai cittadini prendendo atto delle diverse ipotesi progettuali – concludono al Pd -. Tale percorso partecipativo dovrebbe riguardare, peraltro, aggiunge Alfonso “l’intero piano di sostituzione delle alberature, sul quale servono decisioni chiare invece che andare avanti a casuali assicurazioni che, dopo le proteste dei cittadini, non si interverrà in questa o quella strada, come già avvenuto in corso Magenta e via G.B. D’Albertis»

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