Sanità 

Infermiere del territorio, in asl3 si parte da San Quirico

I cittadini possono rivolgersi al punto infermieristico territoriale non solo per un supporto di tipo sanitario – qualche esempio: monitoraggio parametri vitali, iniezioni, piccole medicazioni, supporto nella gestione delle malattie croniche, attività informativa di educazione sanitaria – ma anche per una presa in carico più articolata in quanto l’infermiere territoriale ricopre anche un ruolo di facilitatore nell’interazione con i servizi distrettuali, come le Cure domiciliari, l’Ufficio Protesi, lo Sportello Unico Distrettuale

È previsto inoltre anche un contatto diretto tra infermiere e medico di medicina generale per le prenotazione di visite ambulatoriali e/o richieste di prescrizioni per terapie croniche.

Semplificazione dei percorsi sociosanitari e vicinanza al cittadino: sono queste le parole chiave del nuovo punto infermieristico territoriale del Distretto 10 attivo da oggi a San Quirico, presso la sede della Croce Rosa in via Dellepiane 3.
Il nuovo servizio, nato per venire incontro alle esigenze dei cittadini residenti nella delegazione, è operativo ogni martedì e giovedì dalle 9 alle 12 in accesso diretto, senza bisogno di richiesta medica.

Lo staff


“La collocazione in una sede centrale e facilmente raggiungibile dalla popolazione del quartiere – spiega il direttore socio sanitario Asl3 Lorenzo Sampietro – renderà questo servizio prezioso per la popolazione. L’esperienza maturata negli anni in ambito di sanità territoriale ha consentito di attribuire un ruolo fondamentale all’infermiere territoriale, che diventa vero e proprio “care manager”. Lo abbiamo già sperimentato con successo nelle valli del Distretto 8 e 12, dove ormai l’infermiere di comunità è una realtà consolidata, oggi aggiungiamo un altro tassello qui in Valpolcevera”.

“La figura professionale dell’infermiere – aggiunge Gianlorenzo Bruni, Direttore del Distretto 10 Asl3 Valpolcevera e Valle Scrivia – non sostituisce in alcun modo il medico curante, che rimane il gestore e responsabile della salute del singolo utente, ma crediamo possa fungere da facilitatore nell’interazione tra medico e paziente, contribuendo fattivamente all’informazione, all’educazione sui corretti stili di vita, al monitoraggio dell’assunzione della terapia”.

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