Ferie sospese, i lavoratori di Acciaierie d’Italia scendono in piazza


La Rsu Fiom: «La Cassa integrazione è iniziata a levitare, anche in quei reparti come la manutenzione, che sono indispensabili per gestire l’attività degli impianti in questa cronica carenza di ricambi e manutenzioni». Acciaierie d’Italia, Fim Cisl Liguria: «Lo stabilimento di Genova potrebbe produrre di più ma dall’azienda zero investimenti e solo comportamenti provocatori»

«Recentemente – spiegano alla Rsu – il ministro Adolfo Urso intervistato dal Sole 24 ore ha dichiarato: “Con il decreto Ilva abbiamo posto le condizioni per uscire dalla situazione di stallo che perdura da troppo tempo e che sta compromettendo il futuro dello stabilimento. Siamo ormai ad un bivio: noi ci siamo assunti le nostre responsabilità e ci attendiamo che altrettanto faccia il socio privato (ArcelorMittal) a cui abbiamo prospettato quale sarà l’impegno dello Stato per realizzare a Taranto il più grande sito siderurgico green d’Europa. Siamo convinti che non si possa perdere altro tempo. È questo il momento per il rilancio industriale e produttivo di Taranto e in generale della siderurgia italiana… è il tempo delle scelte.” Al Governo non deve sfuggire come in realtà sono condotti gli impianti e come sono trattati i lavoratori».


«In un incontro con la direzione del personale solo pochi giorni fa, ci era stata comunicata la ripartenza dell’AFO2 a Taranto e che ciò avrebbe previsto, secondo logica, una progressiva ripartenza degli impianti a valle ed un miglioramento, già in atto nel mese di aprile, dell’incidenza della cassa integrazione, e la positiva e condivisa gestione della cassa integrazione nell’ottica dell’accordo di aprile – proseguono alla Rsu Acciaierie d’Italia Genova -. Da circa una settimana non è più così. La Cassa integrazione è iniziata a levitare, anche in quei reparti come la manutenzione, che sono indispensabili per gestire l’attività degli impianti in questa cronica carenza di ricambi e manutenzioni. Di fatto mentre gli impianti cadono a pezzi, la poca manutenzione viene pagata con i soldi risparmiati attraverso le nostre casse integrazioni. Le fermate degli impianti in attesa di ricambi, si stanno moltiplicando di giorno in giorno. Gravando sui nostri salari e sulla nostra sicurezza. Ora l’azienda comunica che le ferie estive sono sospese fino a nuovo ordine. Chiediamo chiarezza e un metodo chiaro di comunicazione. Mentre scriviamo alcuni lavoratori vedono l’accesso negato per giorni di cassa integrazione non comunicati, e gli impianti continuano ad essere fermi in attesa di pezzi di ricambio e materiale da lavorare, generando altra cassa integrazione. “Il tempo delle scelte” si scarica sui lavoratori, sulla nostra sicurezza, i nostri salari, le nostre famiglie».


Foto di Angelo Spanò
Nonostante lo sciopero con manifestazione, venerdì scorso, sotto la direzione di stabilimento, secondo la Fiom, «Non sono arrivate risposte. Anche per noi è arrivato il tempo delle scelte, così non possiamo più stare!». Per questo è stata decisa l’assemblea da cui è partito il corteo di questa mattina in direzione Cornigliano.
Sotto: Armando Palombo di Fiom Cgil
«Ad oggi non sappiamo come vengono impiegati gli ulteriori soldi messi dal Governo mentre la situazione negli stabilimenti, compreso quello di Genova, è difficilissima: servono investimenti strutturali resi urgenti dalla mancanza che c’è stata in questi anni senza interventi di manutenzione ordinari, straordinari e tutta la parte di potenziamento delle linee e dei reparti. Per noi bisogna andare nella direzione di aumentare la produzione dichiarata dall’azienda in 4 milioni di tonnellate per il 2023 e 5 milioni di tonnellate nel 2024 e migliorare la qualità dei prodotti, migliorando la sicurezza e l’ambiente ed essere così in grado di aggredire il mercato nazionale e internazionale, che ha conosciuto recentemente picchi altissimi di richiesta – spiega, in una nota, il segretario generale FIM Cisl Liguria Christian Venzano -. L’ industria siderurgica va anche trattata nell’ambito strategico della difesa. Ma ad oggi niente è cambiato e non c’è stato ancora l’incontro con il Governo per la presentazione del piano industriale ed il dettaglio degli investimenti, ma soprattutto non abbiamo evidenza di quando il Governo vada a maggioranza e questo preoccupa più di tutto perché la gestione aziendale e le relazioni sindacali sono vicine allo zero e questo fa male ai lavoratori e al lavoro. La manifestazione di oggi a Genova evidenzia l’ennesima situazione dove non è stato rispettato un accordo dall’azienda e questa volta è quello della Cassa recentemente firmata, dove registriamo l’ennesima provocazione dell’azienda che vorrebbe annullare le ferie estive delle lavoratrici e dei lavoratori tramutandole in CIGS e non possono neanche nascondersi dietro alla scusa che non è stata firmata, vogliamo il rispetto dell’accordo e il mantenimento delle ferie estive programmate dai dipendenti per questo vogliamo un incontro con l’azienda. Non possiamo andare avanti così, bisogna che il Governo metta fine a questa gestione ed inizi ad entrare in campo in maniera seria ed attiva, rilanciando la siderurgia nel nostro paese con un socio serio e che non può essere questo“”, conclude Venzano.”.
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