Sanità 

Yasmin morta a 23 anni. Valente: «Da tre mesi attendeva la disponibilità del San Martino per essere curata a Genova»

Lo scrive il professor Umberto Valente sul gruppo Fb che sostiene la sua attività di volontario quale chirurgo formatore presso l’ospedale Le Polyclinique Universitaire NEXT di Diego Suarez (Nord del Madagascar); in particolare per pagare le spese ospedaliere alle persone indigenti

Classe 1942, il professor Umberto Valente insegna Medicina e Chirurgia in Madagascar dopo essere stato un pioniere a Genova e in Italia nei trapianti di fegato. Da quando è andato in pensione dedica la sua vita a formare sanitari nell’isola africana perché la vocazione di un medico è quella di salvare vite e lui non l’ha dimenticata. Anzi.

«Yasmine, che aveva solo 23 anni e una gran voglia di vivere, non ce l’ha fatta» scrive il professor Umberto Valente, sul gruppo Facebook “X una operazione in + Amici di Umberto Valente” nato ormai da anni per sostenere l’attività del professore.

La ragazza verrà ricordata stamattina, 26 maggio alla messa delle 8:15 presso la chiesa di San Luca celebrata da don Francesco di Comite e domenica 28 maggio alla messa delle 10:30 da con Sergio presso la Cappella delle Suore Clarisse di via Domenico Chiodo. Per lei non resta da fare null’altro perché la malattia se l’è portata via. È venuta a mancare l’altra notte all’Ospedale italiano Le Polyclinique Universitaire NEX dopo 6 mesi di emodialisi.

«Per il personale malgascio del policlinico che l’aveva in cura e per i tantissimi sostenitori del progetto “Genova e la Liguria con il Madagascar” è un grande dolore – scrive Valente -. Yasmine, assieme al padre, aspettava la Certificazione di Disponibilità da parte dell’Ospedale di San Martino per la valutazione di idoneità clinica e immunologica per una eventuale donazione di un rene dal padre. Tale certificazione era indispensabile per ottenere il visto sanitario dall’Ambasciata Italiana a Pretoria ed era stata richiesta dall’ONG Next in quanto in tutto il Madagascar non era possibile effettuare tali accertamenti». La richiesta era stata inoltrata tre mesi fa. Tre mesi che per una patologia come quella che si è portata via Yasmine fanno la differenza tra la vita e la morte. Poi, magari, l’organo che il padre aveva deciso di donare non sarebbe stato compatibile. Poi, magari, non ce l’avrebbe fatta lo stesso. Ma il tentativo non lo sapremo mai. Yasmine aveva 23 anni, aveva voglia di vivere ed è morta.

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