Oggi a Genova 

Souvenir della riconquistata serie A, dal campo del Ferraris razziate persino le zolle

I tifosi del Genoa stavano scavalcando le reti a fine partita e qualcuno rischiava di farsi male. Per questo sono stati aperti i cancelli ai supporter festosi. Alcuni di questi hanno portato via la rete dalla porta della Nord, le bandierine, hanno provato a portare via i seggiolini della panchina. Intanto anche l’associazione Lav annuncia che presenterà denuncia per il dromedario portato in corteo a fine partita

Sarebbero diversi metri quadrati di zolle del campo di gioco dello stadio Luigi Ferraris a mancare all’appello da quando, due sere fa, è scattata la festa rossoblu per la riconquista della serie A da parte della squadra.

In una sorta di attacco di “feticismo calcistico”, è stato razziato dallo stadio tutto quello che avesse un simbolo del Genoa e si potesse asportare, oltre ad ampie porzioni di tappeto verde del campo da gioco.

Intanto, dopo l’associazione Gaia, sulla vicenda del dromedario portato in corteo interviene l’associazione animalista Lav: «Celebrazioni di piazza quando c’è di mezzo lo sport, il calcio in particolare, si sa che possono portare a eccessi – dicono gli animalisti -. I festeggiamenti non devono comunque essere una giustificazione per comportamenti barbari e per la tortura di poveri animali. È assurdo utilizzare un animale e trasformarlo in un oggetto da esibire senza tener conto che si tratta di un essere vivente con le sue peculiarità ed esigenze. L’animale è stato portato, senza nessuna autorizzazione da Comune, da ASL o Forze dell’Ordine, in una situazione completamente incompatibile con le sue necessità etologiche ed ha dimostrato da subito segni di disagio».

«È inammissibile trattare in questo modo gli animali-dichiara Daniela Filippi responsabile Lav – si tratta di un fatto molto grave per cui presenteremo denuncia alle autorità e che non intendiamo assolutamente tollerare e lasciare impunito. Quanto accaduto evidenzia come creatività e fantasia se utilizzate in eccesso e fuori luogo possono arrecare danni a esseri viventi. Banalizzare e sfruttare gli animali gettandoli nel caos dei festeggiamenti è inaccettabile. Il dromedario presentava chiari sintomi di stress impaurito in mezzo alla folla tra urla e schiamazzi, colpito da flash e dalle esplosioni delle bombe carta che sono state sparate dalla conclusione della partita fino a tarda notte. Bisogna comprendere che non è più tempo di fare spettacolo senza considerare la paura e la sofferenza degli animali. Ci auguriamo che per i responsabili vengano previste pene severissime e che non si ripresenti mai più nella nostra città una situazione di questo genere».

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