Scompare Nina Bardelle, la partigiana Fioretto. Era stata staffetta nelle Sap. Aveva quasi 96 anni


Nata nel 1927, lavorava nella mensa dell’Ansaldo Delta e si era unita alla lotta partigiana a 17 anni. Partecipò ai corsi clandestini da infermiera per curare i partigiani feriti. In fabbrica contribuì al sabotaggio della produzione bellica, facendo cadere l’acqua sporca della mensa sui proiettili destinati all’esercito tedesco


«È mancata Nina Bardelle, nome di battaglia “Fioretto” – scrive Gianni Crivello, pubblicando la foto dell’inaugurazione della “Casa della Resistenza” -. Una cara amica, una vera compagna, una partigiana che non ha mai cessato di battersi per consolidare e rafforzare il valore della Memoria. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Nina in vacanza sulle Dolomiti, circa 50 anni fa e successivamente abbiamo condiviso passioni politiche comuni, compreso l’Antifascismo e l’importanza della Resistenza, da lei vissuta in prima persona. Ricordiamola insieme durante una bella iniziativa: l’inaugurazione della Casa della Resistenza in Valpolcevera! Con la sua scomparsa, si assottiglia sempre più il filo di chi visse la straordinaria guerra di Liberazione, ma resterà per sempre il suo esempio di donna emancipata, libera, progressista al servizio della democrazia, della libertà e della Costituzione!!!».


Nina Bardelle aveva svolto l’attività di staffetta nelle Sap, Squadre di Azione Patriottica, garantendo la comunicazione tra diversi gruppi di partigiani. Fino al 24 aprile 1945, Fioretto aveva rischiato la vita ogni giorno. Il suo nome è tra i 5 che l’hanno scampata e che sarebbero stati «da prelevare dallo stabilimento Delta il giorno 25 aprile e portare immediatamente alla casa dello studente», come si legge in un documento rinvenuto nella casa del Fascio di Sampierdarena.
Sotto, il videoracconto della stessa Bardelle pubblicato sul sito Anpi “Noi Partigiani, Memoriale della Resistenza Italiana”.
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