Disperato recupero dei volontari Enpa e tragico epilogo per una povera volpe, colpita da una malattia rara


«Si era ferita da sola l’orecchio grattandosi furiosamente. I nostri veterinari hanno ipotizzato una patologia non comune, la malattia di Aujeszky, che comporta un prurito atroce e porta l’animale colpito a grattarsi furiosamente fino a lacerarsi. La malattia porta a una encefalomielite fulminante e a una morte atroce nel giro di 24-48 ore»

«Recupero avventuroso e tragico per i nostri volontari, che si sono precipitati a San Cipriano (Serra Riccò) per soccorrere una volpe – scrive l’Enpa sulla propria pagina Facebook -. I segnalanti avevano ipotizzato che fosse rimasta vittima di un morso, magari ricevuto da un grosso cane o da un’altra volpe: l’orecchio destro, ben visibile nella foto, era lacerato e sanguinante. La volpe, un bellissimo maschio adulto, al nostro arrivo è fuggito tra i rovi e a quel punto la faccenda si è fatta davvero complicata: un vero e proprio groviglio di spine, cresciute incolte fino a ricoprire il fianco di una collinetta, in cui anche la volpe si muoveva a fatica. Con grande fatica riuscivamo a individuarla, e solo perchè di tanto in tanto si lamentava e si contorceva dal dolore. Dopo quasi due ore siamo riusciti a bloccarle le vie di fuga e a penetrare tra i rovi, per poi prenderla e riemergere dai rovi pieni di graffi. Ci siamo precipitati al CRAS, ma la situazione per la volpe era drammatica: dopo appena un paio d’ore – nonostante le cure tempestive – è deceduta tra spasmi e lamenti. Fino all’ultimo ha tentato disperatamente di grattarsi quell’orecchio, evidentemente in preda a un dolore e a un fastidio indescrivibili. A quel punto è stato chiaro che la volpe non aveva ricevuto morsi, ma si era ferita da sola l’orecchio grattandosi furiosamente».


«I nostri veterinari – continuano all’Enpa – hanno ipotizzato una patologia non comune, la malattia di Aujeszky, che comporta un prurito atroce e porta l’animale colpito a grattarsi furiosamente fino a lacerarsi. La malattia porta a una encefalomielite fulminante e a una morte atroce nel giro di 24-48 ore. Una volta insorti i sintomi, non sono conosciute cure: purtroppo, dopo aver fatto tanta fatica per recuperare la volpe, non abbiamo potuto fare altro che vederla morire e sentirci impotenti. Nonostante questi brutti momenti, andiamo avanti convinti di continuare a fare tutto il possibile per loro».
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