Tursi, 50 mila euro per il laboratorio di Genova Jeans. Il Pd: «Dopo il fallimento della prima edizione, la giunta vuol fare il bis»

In programma anche l’ennesimo museo cittadino, dedicato alla tela blu, che andrebbe a occupare il Metelino. Il Partito Democratico ha chiesto a ottobre del 2022 la convocazione di una commissione per poter discutere in Sala Rossa dell’eventuale progetto di una edizione di Genova Jeans nel 2023, oggi confermata. «Nessuna risposta però è arrivata in questi mesi da parte di Bucci, Piciocchi e Bordilli – dicono al partito -. Serve fare chiarezza sull’organizzazione di questa seconda edizione, affinché i genovesi non non si debbano trovare nuovamente a dover pagare le spese salate di scelte sbagliate da parte della giunta»


La giunta comunale dà il via libera alla seconda edizione di Genova Jeans, la manifestazione che nel suo numero zero aveva catalizzato una marea di critiche per i più disparati motivi. Inoltre deliberato il contributo di 50.000 euro a favore del Comitato organizzatore per la fase di startup del Laboratorio del Jeans che sarà in via di Pré ai civici 129 e 131r
«Dopo un primo fallimento, la Giunta Bucci sceglie di ripetere un evento che si è rivelato disastroso nella sua prima edizione» fanno sapere dal Pd di Genova e dal gruppo comunale del partito.
«La manifestazione “Genova Jeans” del settembre 2021 è infatti stata un mirabile esempio di cattiva gestione delle risorse pubbliche, di scarsa trasparenza e di incapacità organizzativa – accusa il Pd in una nota diffusa ai media -. L’evento, su cui inizialmente l’amministrazione Bucci aveva deciso di investire 100.000 euro, era finito infatti per costare al Comune più di 600.000 euro, per un totale di 1,2 milioni di spesa pubblica. Delle 30 aziende del settore invitate a partecipare, solo due presero parte all’evento. Allo stesso modo, si era assistito ad una fuga degli sponsor privati, che alla fine contribuirono con la risibile cifra di 70.000 euro. L’evento costò più di 100 euro per ognuno dei (pochi) partecipanti. Queste cifre sono oggi oggetto di una doppia indagine di Corte dei Conti e Procura di Genova. Con queste premesse, sembra incredibile che la Giunta perseveri su questa strada. Crediamo che le cittadine e i cittadini genovesi meritino maggior trasparenza nell’uso che l’amministrazione fa delle risorse pubbliche e siamo convinti che un’offerta culturale di qualità passi per eventi forse meno “scenografici” ma inseriti in un programma più costante e diffuso sul territorio cittadino».
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