Cronaca 

Omicidio Scagni, Alberto vuole dare la sua versione dei fatti e chiede di essere interrogato

Fino ad ora, Scagni ha sempre rifiutato di parlare con le autorità giudiziarie. Non ha fatto dichiarazioni al giudice per le indagini preliminari al momento della convalida, né ha collaborato con il pm nel corso delle indagini. Ora, la sua difesa, affidata agli avvocati Elisa Brigandì e Maurizio Mascia, ha fatto sapere che il loro assistito desidera fornire la sua versione dei fatti

Alberto Scagni, l’uomo accusato di aver ucciso la sorella Alice il primo maggio dello scorso anno, ha deciso di parlare. Dopo mesi di silenzio, ha chiesto di essere interrogato dal pubblico ministero Paola Crispo, una mossa che potrebbe portare a indicazioni significative nel caso.

Il primo maggio del 2022, Alice Scagni fu uccisa sotto casa a Genova Quinto. La procura ha chiuso le indagini a inizio febbraio e ha contestato all’imputato l’omicidio premeditato pluriaggravato e il porto abusivo di armi. Dopo l’interrogatorio di Scagni, il pm potrebbe decidere di chiedere il rinvio a giudizio.

L’interrogatorio di Scagni è atteso con grande interesse, poiché potrebbe fornire informazioni importanti sulla dinamica del crimine e sulle motivazioni dell’assassino. Finora, infatti, la sua difesa non ha fornito alcuna spiegazione sull’accaduto, limitandosi a sostenere l’innocenza dei loro assistiti.

Il caso ha suscitato grande scalpore in tutta Italia, causa della crudeltà dell’omicidio. Alice Scagni, 34 anni, fu uccisa a coltellate dal fratello. Alberto Scagni fu arrestato poco dopo in spiaggia, ancora in possesso del coltello.

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