In piedi su una sedia con una cinghia al collo. Gli agenti delle volanti di Polizia gli salvano la vita

L’uomo ha chiamato il 112 annunciando che stava per uccidersi e chiedendo di intervenire perché la madre non lo trovasse impiccato. Mentre l’operatore cercava di trattenerlo al telefono, i colleghi si sono precipitati all’indirizzo fornito e da una fessura dell’intelaiatura della porta lo hanno visto pronto a uccidersi. Hanno sfondato la porta e lo hanno sorretto mentre gli liberavano il collo

La Polizia di Stato è riuscita a trarre in salvo un giovane che ha tentato di impiccarsi all’interno del proprio appartamento, nel quartiere di Molassana.
La scorsa notte l’uomo, ha chiamato il 112 Nue dichiarando al poliziotto in servizio di voler porre fine alla propria vita, richiedendo quindi l’intervento di una pattuglia al fine di evitare che fosse la madre a trovare il corpo. L’operatore al telefono ha cercato di farsi spiegare le ragioni di tale decisione, tentando di dissuaderlo, mentre una volante dell’U.P.G. si precipitava all’indirizzo fornito.
Giunti sul posto gli agenti hanno provato a farsi aprire la porta, ma senza successo. Fortunatamente vi era una fessura nell’intelaiatura dalla quale hanno visto il giovane, ancora al telefono con la sala operativa, in piedi su una sedia con una cinghia legata al collo.

Nel momento in cui l’uomo ha messo i piedi sulla spalliera della seggiola per poi lasciarsi andare, gli agenti hanno capito che non c’era più tempo da perdere, hanno sfondato la porta e prontamente lo hanno sollevato riuscendo nel contempo di tagliare la cinghia e a liberarlo.
Il giovane, che all’inizio ha tentato di allontanare i soccorritori, è poi tornato in sé e ha accettato il trasporto volontario al Pronto Soccorso da parte del 118.
In copertina: foto d’archivio
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