Luoghi del cuore Fai, in Liguria vince la Basilica dei Fieschi di Cogorno, in 6ª posizione nazionale
Solo seconda la villa Pallavicini di Rivarolo, molto distanziata (37ª posizione nazionale), ma ha comunque ottenuto abbastanza voti per partecipare al “Bando per la selezione degli interventi” post censimento


Oggi il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo presentano i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 per più di 38.800 luoghi il censimento siconferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI. La classifica dei luoghi del cuore più votati viene annunciata in una conferenza stampa, visibile anche in streaming, alla presenza di Marco Magnifico, Presidente del FAI, e di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, e con la partecipazione dei rappresentanti dei tre beni vincitori, che riceveranno, a fronte di un progetto, un contributo per il restauro e la valorizzazione.
La classifica nazionale vede sul podio:
- al 1° posto la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE)
- al 2° posto il Museo dei Misteri a Campobasso
- al 3° posto la Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria
[Sotto: la classifica ligure]

Grazie a “I Luoghi del Cuore” dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000 quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa – sono, infatti, l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progetto ha generato investimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.

“In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’”commenta ilPresidentedel FAI, Marco Magnifico.

APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI IN LIGURIA:
Basilica dei Fieschi, Cogorno (GE)



La Basilica, uno tra i più rilevanti monumenti tra romanico e gotico in Liguria, si trova a San Salvatore dei Fieschi, parte del Comune sparso di Cogorno, la cui storia è plasmata dalla famiglia genovese dei Fieschi, protagonista di un’espansione territoriale tra XII e XIII secolo nella Liguria di Levante. La sua edificazione è legata alla lotta tra l’imperatore Federico II di Svevia e papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi. Nel 1245 Federico II, per vendicarsi della scomunica del papa, fece saccheggiare i possedimenti della famiglia a San Salvatore, oltre ad altre devastazioni. Sulle rovine del borgo, Innocenzo IV e il nipote Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, ordinarono la fondazione della basilica, eretta dai Magistri Antelami che da più di un secolo operavano a Genova nella costruzione degli edifici in muratura della città. I lavori vennero terminati nel 1252: un’iscrizione sull’architrave del portale ricorda l’evento. Lo schema planimetrico è quello basilicale, a tre navate; la facciata presenta il caratteristico rivestimento bicromo a fasce alternate in ardesia e marmo bianco. Al centro spicca un ampio rosone sormontato da archetti romanici. La raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, guidata dal parroco, ha coinvolto tutti i cittadini ed è stata supportata dal comitato “Distretto Ardesia Ligure” e da studenti e insegnanti delle scuole del territorio, per tenere alta l’attenzione sulla necessità di interventi e per promuoverne la conoscenza.
Villa Pallavicini a Rivarolo, Genova

Villa Pallavicini a Rivarolo, di origine settecentesca, ha vissuto molte trasformazioni architettoniche e di destinazione d’uso: da dimora gentilizia è diventata sede amministrativa prima del Comune di Rivarolo e poi del Comune di Genova, in seguito all’annessione di Rivarolo alla Grande Genova. Ciò che è rimasto invariato è il significato simbolico per la comunità locale che vi riconosce le proprie radici e la propria storia. E grazie alla grande mobilitazione delle persone al censimento “I Luoghi del Cuore” 2020 si è aperto un nuovo capitolo per questo luogo: a marzo 2022, infatti, Villa Pallavicini è diventata Patrimonio del Comune di Genova che l’ha acquisita dal Marchese Giacomo Cattaneo Adorno. Un grande risultato per i cittadini e per il comitato “Amici di Villa Pallavicini a Rivarolo” che hanno saputo sfruttare il censimento del FAI come mezzo per raggiungere un obiettivo di comunità. È stato già presentato un progetto di riqualificazione e destinazione d’uso per questo edificio, che prevede la concessione di alcuni spazi alle associazioni del territorio, a cominciare da quella prodigatasi per la rinascita della villa sino a farla inserire tra “I Luoghi del Cuore” e che ancora ne ha promosso il valore in occasione di questa edizione dell’iniziativa.
Villa Sultana – primo Casinò d’Italia, Ospedaletti (IM)

Villa “La Sultana”, immersa in un lussureggiante parco di circa 14.000 metri quadrati e ricco di piante d’alto fusto, palmizi ed essenze di grande pregio botanico, sorge nella zona centrale di Ospedaletti, a monte del borgo marinaro. La sua costruzione, iniziata nel 1883, venne completata l’anno seguente per opera dell’architetto S.M. Biasini di Nizza. La villa fu concepita come luogo ricreativo, nel quale l’aristocrazia europea si ritrovava per giocare e divertirsi attorno ai tavoli verdi o per conversare sugli argomenti più diversi presso il circolo. Villa La Sultana, su licenza rilasciata dal Sotto Prefetto di Sanremo, ospitò così il primo Casinò d’Italia dal 1884, anno della sua inaugurazione, sino al 1905, quando la Società che lo gestiva cedette la licenza alla città di Sanremo. Da allora svolse solo la funzione di circolo privato, frequentato da un turismo di eccellenza, sino a quando i venti di guerra nell’agosto del 1914 posero fine alla Belle Époque. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale l’edificio, già chiuso da anni, ospitò reparti militari sino alla conclusione del conflitto. Successivamente subì alcune trasformazioni e venne adibito a residenza privata sino alla fine degli anni Cinquanta. Rimasta vuota e disabitata, la Villa è stata poi abbandonata a un destino di incuria e decadenza. Con la speranza di un suo recupero, gli “Amici di Villa Sultana” hanno raccolto i voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.
Villa Sultana rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Santuario dell’Eremita, Mallare (SV)

Secondo fonti storiche, il nucleo centrale del Santuario di Santa Maria dell’Eremita o di Santa Maria della Rotonda in Val Bormida sarebbe stato in origine un tempio pagano; la struttura si presentava in forma rotonda, bassa, piccola, poligonale all’esterno e con contrafforti semicircolari ed equidistanti. Era il 1097 quando Bonifacio del Vasto donò alla Canonica di Ferrania la Chiesa di Mallare, insieme a molti altri possedimenti e luoghi sacri. Nel XIV secolo, anche per l’incremento demografico locale, il Santuario divenne la prima parrocchiale di Mallare, dedicata a Santa Maria e San Nicola, e venne ricostruito nella volta in stile gotico, con arco acuto compresso e con costoloni diagonali e rosone centrale. Il luogo, già votato in occasione del censimento del FAI 2018 e 2020, è stato scelto anche nell’edizione 2022 affinché venga tutelato e maggiormente conosciuto.
Il Santuario dell’Eremita rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Roccatagliata a Valfontanabuona, Neirone (GE)

Roccatagliata è un borgo medievale situato nell’alta Valfontanabuona, risalente all’XI secolo, anche se il luogo era già abitato dai longobardi. Durante il Medioevo fu feudo dei Fieschi, conti di Lavagna. L’antichissima chiesa fu fatta costruire dal cardinale Luca Fieschi nel 1328, dove sorgeva la cappella del castello. Sul sito dove sorgeva la fortezza si trova oggi un parco archeologico, conservato con molte difficoltà, finalizzato alla valorizzazione del luogo e del suo passato di grande interesse storico e paesaggistico. I proprietari del castello riscuotevano i pedaggi dalle carovane che dal mare risalivano la valle fino alla Pianura Padana. Per questo motivo il castello venne conteso fino alla decisione degli Sforza, ultimi proprietari, di abbatterlo piuttosto che cederlo nuovamente ai Fieschi. Ogni anno in occasione della festa di San Lorenzo – celebrata il 10 agosto – viene rievocata la storia del borgo con gli abitanti in abiti d’epoca. Qui ebbero i natali due papi Fieschi ed esiste tuttora il “Palazzo dei Papi”. Per opera di un sacerdote, proprio a Roccatagliata si avviò inoltre la coltivazione delle patate in Liguria. Il comitato “I Fieschi di Roccatagliata” persegue l’obiettivo, condiviso con tutta la comunità locale, di conservare il piccolo borgo e le sue bellezze, memoria storica di identità e tradizioni del territorio, e per questo ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022.
Roccatagliata rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Santuario Nostra Signora del Deserto, Millesimo (SV)

Il Santuario Nostra Signora del Deserto si trova nella valle chiamata, già nel Cinquecento, “del Deserto”, ed è circondato da boschi di castagno dove erano presenti degli essiccatoi, piccoli edifici in muratura con all’interno una grata sulla quale venivano appoggiate le castagne che si facevano seccare. Su uno di questi edifici era stata raffigurata nel 1618 una Madonna col Bambino seduta in trono e, secondo la tradizione popolare, proprio questo luogo nel 1726 fu scenario di un miracolo e di altri successivi, tanto che il Vescovo di Alba diede il consenso alla costruzione di una chiesa. Nel 1796 l’edificio fu soggetto a saccheggi da parte dei Francesi e dopo la caduta di Napoleone venne restaurato e ingrandito. Nel 1820 la parte di muro dell’essiccatoio su cui era stata dipinta l’immagine sacra venne collocata in una nicchia sopra l’altare maggiore e successivamente la chiesa fu ulteriormente ampliata. La forma attuale del Santuario risale al 1878 e nel 1927 venne montato un grandioso organo fabbricato nel 1855 da Nicomede Agati. La rinnovata partecipazione al censimento del FAI vuole mettere in luce questo sito, amato da molte persone e già votato nelle edizioni 2018 e 2020 de “I Luoghi del Cuore”, affinché venga tutelato.
Il Santuario Nostra Signora del Deserto rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Reggimonti, tra terra cielo e mare, Bonassola (SP)


Reggimonti è un piccolo borgo del comune di Bonassola a 359 metri sul livello del mare. Il primo documento ufficiale sull’esistenza del borgo è del 1269 dove viene citato il borgo “de Resegunti”. Dal borgo si gode di una vista a 180 gradi, a levante verso le Cinque Terre, a ponente verso il golfo di Portofino e la riviera di ponente. Nelle giornate terse si scorgono l’isola della Gorgona, l’isola di Capraia, la Corsica e a ponente il Monviso. Innumerevoli sentieri partono o passano da Reggimonti per perdersi in mezzo a boschi di castagni, abeti, pini, ulivi e querce. La chiesa di Reggimonti, edificata tra il 1298 e il 1310, si presenta con una divisione a tre navate e una sola abside. La volta è stata affrescata agli inizi del XX secolo con la raffigurazione dei quattro Evangelisti, dell’Assunta e San Pietro martire. Sopra l’altare la statua in legno dell’Assunta della scuola scultorea di Anton Maria Maragliano (1664-1739). Il comitato “Miglioriamo Reggimonti” ha fatto votare il borgo al quale è fortemente legato con il desiderio che si possano recuperare alcune strutture utilizzate un tempo per il lavoro quotidiano (es. il lavatoio, simbolo di lavoro femminile). Il borgo necessita anche di interventi di rigenerazione delle aree verdi abbandonate e di interventi di restauro sul portale della chiesa e sulla statua dell’Assunta.
Reggimonti rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
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