Oggi a Genova 

Detenuto stacca un pezzo di carne della mano a un ispettore della Penitenziaria e morde altri due poliziotti ai polpacci

È successo nel carcere di Marassi dove un detenuto di 33 anni, nel carcere dall’inizio di dicembre dello scorso anno per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento, ha reagito così al cambio di cella. Il pezzo di carne staccato lo avrebbe ingoiato

I tre poliziotti penitenziari sono stati soccorsi e portati in ospedale.

«Quest’ultimo episodio è il segno tangibile di come le carceri nostrane continuino a rappresentare una vera e propria emergenza sociale e di quanto minino la sicurezza e, persino, la libertà delle istituzioni democratiche – dice Fabio Pagani, segretario della UilPa Polizia Penitenziaria -. Il continuo assalto agli operatori dello Stato, esposti peraltro a denunce e inchieste non sempre giustificate, sono la sintomatologia più evidente di un’organizzazione inefficace e a lunghi tratti fallimentare che non riesce minimamente a fare in modo che la pena possa assolvere alle funzioni ad essa assegnate dalla Carta costituzionale. Il fatto che l’ultimo episodio, connotatosi, sembrerebbe, anche da cannibalismo, aggrava, se possibile, ancor di più la disastrosa situazione e impone l’adozione di contromisure immediate, tangibili ed efficaci».

«Del resto – prosegue il segretario regionale della Uilpa – la media delle aggressioni gravi dei detenuti nei confronti della Polizia penitenziaria si attesta a due al giorno, conteggiando solo quelle più gravi, e né l’Amministrazione, né tantomeno il Ministro della Giustizia hanno saputo finora farvi fronte. A questo punto chiediamo almeno due segnali immediati: il DAP si costituisca parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito gravemente gli operatori. Parallelamente, il Governo si faccia promotore di un “decreto carceri” che affronti l’emergenza penitenziaria con provvedimenti strutturali e coordinati».

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