Commercio 

Green Pass, Fipe Confcommercio: «Faremo la nostra parte ma non ci siano deroghe»

«Se il governo ha deciso di utilizzare questo strumento per contenere la circolazione del virus, la norma deve essere applicata in tutti i luoghi in cui si somministrano cibi e bevande. Senza eccezioni. Altrimenti, si finirebbe per introdurre una ulteriore discriminazione, penalizzando alcune imprese e favorendone altre». Il presidente ligure Cavo: «Il Covid pass è l’alternativa al lockdown»

«A partire dal 6 agosto, i gestori di bar e ristoranti faranno quanto possibile per favorire il controllo del green pass di chi vorrà accedere agli spazi al chiuso, ma serve la possibilità di utilizzare l’autocertificazione per responsabilizzare i clienti – Aldo Cursano, vice presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi -. Noi faremo ancora una volta la nostra parte con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, nonostante la consapevolezza che la norma rischia di impedire l’accesso ai locali di una fetta consistente di popolazione, in particolare giovani e giovanissimi, che è ancora in attesa di ricevere la prima dose di vaccino. Non per una scelta individuale, sia chiaro, ma per i tempi tecnici di una campagna vaccinale che ancora non si è conclusa».

«Quello che va evitato con tutti i mezzi – prosegue Cusano – è che si prevedano deroghe all’obbligo di ingresso con il green pass. Se il governo ha deciso di utilizzare questo strumento per contenere la circolazione del virus, la norma deve essere applicata in tutti i luoghi in cui si somministrano cibi e bevande. Senza eccezioni. Altrimenti, si finirebbe per introdurre una ulteriore discriminazione, penalizzando alcune imprese e favorendone altre. Questo non può in alcun modo essere consentito. Nello stesso mercato, devono valere le stesse regole».

Il presidente ligure dell’associazione, Alessandro Cavo, si dice convinto che il Green Pass sia l’alternativa al lockdown. Se dovessero aumentare le ospedalizzazioni, secondo le nuove regole per la classificazione dei territori, rischieremmo di finire in fascia gialla, arancione o rossa con le conseguenti restrizioni per tutti i cittadini e per le aziende.
«Io sono ottimista – conclude Cavo -. Sono convinto che rispettando le regole riusciremo a svoltare e a costruire la ripresa».

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