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Trenino samba di un locale e kizomba del Civ coprono Bollani e balletto ai parchi di Nervi

Avete presente “Disco Samba”, la musica del “trenino” che partiva, qualche anno fa, alle feste di Capodanno quando l’allegria era all’apice dopo aver stappato lo spumante? Sì, vabbè, vecchiotta (risale al 1978) e non la si sente nemmeno più alle feste della parrocchia e invece… E la musica caraibica che ormai impesta radio e iniziative di quartiere? Sarebbe meglio evitare che andasse a coprire l’esibizione di corpi di ballo internazionali. E invece…

Un breve stralcio dello splendido concerto di Bollani ieri sera nei parchi di Nervi

Invece

Pe pe
Pe pe pe pe
Pe pe
Pe pe pe pe

Invece, residuato acustico abusato di veglione di oltre 40 anni fa Vs jazz d’autore 1-0.

Invece “Zazuera Zazueraaaaa, Zazuera Zazueraaaaa” ha fatto irruzione nei parchi di Nervi sovrastando le note del concerto di Stefano Bollani, nell’ambito del Nervi Music Ballet Festival 2021, che si è tenuto ieri sera quando il celebre pianista ha portato “Piano variations on Jesus Christ Superstar” terminando, come d’abitudine, con il medly finale con 10 canzone indicate dal pubblico, momento in cui è arrivata da un bar di Villa Serra la ventata sonora cafonal: A E I O U Ypselon A E I O U Ypselon A E I O U Ypselon! Fio maravilha nos gostamos de você. De de de de de de de de.

E no. Non ci abbiamo fatto una bella figura.

Qualche sera fa era toccato al Youth America Grand Prix. A Nervi il Teatro Carlo Felice ha presentato la collaborazione con il più grande network del balletto internazionale. Per la prima volta al Nervi Music Ballet Festival è arrivato l’unico appuntamento di YAGP al di fuori degli Stati Uniti. Solo che il Civ Nervi Mare suonava sulla passeggiata ritmi caraibici per la serata kizomba.

Scuola di balli caraibici locale Vs manifestazione di danza classica internazionale 1-0

A perdere, in entrambi i casi, è la città che non sa mettere in rete nel calendario iniziative diverse. Basterebbe sfalsarle, coordinarle, gestirle. E invece…

Bisogna dare atto a questa Amministrazione che con caparbietà ha voluto far rinascere un evento di grande qualità insieme al Carlo Felice, evento che ora sta per ottenere il riconoscimento ministeriale come Festival di interesse nazionale. Certamente, ci sono cose da affinare, come ad esempio i trasporti pubblici, perché chi non ha l’auto difficilmente riesce a fruire dell’evento. Rischia di spendere più di taxi che di biglietto se non abita a levante, ammesso di trovarlo un taxi. Diversi cittadini lamentano di aver avuto difficoltà perché, come sempre (vale per il Capodanno e per qualsiasi altro evento di piazza, come lo schermo a De Ferrari per gli Europei), non esiste un coordinamento che provveda a far trovare auto pubbliche in numero adeguato agli eventi e questo impedisce ai cittadini, soprattutto anziani, di fruirne liberamente.

Detto questo, l’evento c’è, è di qualità, può diventare (e in parte già è) un appuntamento nazionale di rilievo, certamente può portare grande prestigio alla città, obiettivo che è difficile raggiungere con la kizomba e col Disco Samba, facilmente rintracciabili a ogni festa estiva di paese anche remoto. Ma l’obiettivo non potrà essere raggiunto se si disturba la qualità concedendo di tutto e di più, senza regole, senza limiti, ai commercianti per le loro iniziative di autopromozione. Non se quando queste danneggiano manifestazioni di rilevanza cittadina e di interesse più generale. Non se c’è una parte dell’Amministrazione cieca alle iniziative culturali che fanno qualità, allestite come da volere del Sindaco, da un altro pezzo di Amministrazione. Una parte che promuove, come da suo ruolo, solo iniziative commerciali e locali e, facendolo, però, non si interfaccia coi programmi generali per la città, non coordina e non si coordina e per questo sempre di più appare come un corpo estraneo all’Amministrazione, capace di creare imbarazzo a ripetizione alla Giunta.

Intendiamoci, non è colpa del Civ: i commercianti creano eventi per portare clienti nel loro territorio e li adeguano al tipo i clientela che vogliono portare nei negozi. Nel caso specifico, il target legittimo è quello degli appassionati di kizomba. Ci dovrebbe, però, essere una regia pubblica e superiore che vegli sull’interesse pubblico.

Il manifesto del Civ che promuove gli eventi, alcuni dei quali si sovrappongono al Festival

L’altro civ della zona, Nervi 2005, organizza serate solo di giovedì (un solo evento, già passato, del Festival, era programmato di giovedì) e iniziative musicali più congrue al tipo dei potenziali spettatori del Festival che arrivino in anticipo: serate revival, esibizioni di Bobby Soil & Blind Bonobos, serate dedicate ai cantautori, serate organizzate con la Louisiana Jazz Band.
Il Civ Nervi Mare prevede eventi anche di venerdì, sabato e domenica, insieme a un po’ di revival e cantautori, tanti balli latinoamericani e djset. Stasera, ad esempio, in contemporanea col concerto di Venditti, è prevista musica dal vivo in passeggiata.

È l’assessorato al Commercio, parte dell’Amministrazione (ovviamente), a dover impedire che manifestazioni di promozione commerciale locale vadano a coincidere e potenzialmente disturbare iniziative di valenza cittadina e nazionale, evitando le sovrapposizioni con quelle dell’assessorato alla Cultura: l’estate è lunga e gli appassionati di kizomba possono tranquillamente godere dell’iniziativa in una giornata diversa o in orari diversi da quelli previsti nel calendario del Festival. E invece…

Per quanto riguarda il locale che ieri ha sparato la Disco Samba durante il concerto di Bollani bisogna capire cosa sta scritto nell’autorizzazione che gli è stata concessa dall’assessorato al Commercio nella parte relativa all’impatto acustico. O si è concessa la musica ad alto volume senza tener presenti le esigenze più generali della città (e questo sarebbe un gran pasticcio, non facile da risolvere, perché ciò che è concesso è ormai un diritto) o la musica che impatta sul Festival non è concessa a quei volumi e a quelle ore ed è necessario che chi di dovere si premuri di evitare altre brutte figure alla città.

In ogni caso, emerge una volta di più che la gestione comunale di quanto attiene al commercio è senza limiti, senza regie coordinate con le necessità di tutto il resto della città e con le stesse iniziative di punta dell’Amministrazione.

È lo stesso problema dei dehors e dei mercatini “no limits”. Un problema che va risolto perché crea disagi, tensioni con gli abitanti e, come nel caso del Festival di Nervi, gran brutte figure. C’è bisogno di decidere in fretta se Genova vuol diventare il paese di Triccheballache e ripiegarsi completamente su se stessa, continuando a rotolarsi nel suo essere provinciale, privilegiando a discapito di tutto iniziative da sagra o una capitale della Cultura: Rolli, musei e mostre e Festival di qualità con cui conquistare i turisti a tutta l’economia collegata. Conquistandoli con lungimiranza anche ai negozi.

Non ci vuole un genio a capire che il commercio tradizionale non può competere con outlet e grande distribuzione in generale per posteggi ed eventi organizzati, ma che la forza della città può attirare nuovi clienti: i turisti del turismo culturale, quello più ricco, quello che spende di più e meno impatta sul territorio. È questione di guardare all’uovo oggi o alla gallina domani. Per dirla facile facile da capire: rompere l’uovo oggi rinunciando alla gallina domani è un suicidio non solo culturale, ma anche economico.

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