Cronaca In evidenza 

Delitto del Geirato, un’esecuzione. Dovevano morire in tre

Padre e figlio erano arrivati per uccidere. Il primo, sessantenne di origine siciliana già coinvolto in diverse inchieste di mafia, il secondo, trentaquattrenne, con precedenti per reati comuni, ma coinvolto anche in inchieste sugli ultrà del Genoa. Doveva essere un’esecuzione quella che avevano in mente quando sono entrati nella casa di un italiano di origine senegalese in sia San Giacomo di Molassana, una salita nella zona del Geirato, in Valbisagno.  Le pallottole, però, hanno raggiunto Davide Di Maria, “Davidino scommesse” come lui stesso si fa chiamare su Facebook, 28 anni che, ferito a morte, si trascina sulle scale e muore. Abitava in corso Martinetti a Sampierdarena e aveva precedenti per spaccio ed estorsione.


davide-di-maria-vittima-omicidio
(Davide Di Maria, la vittima)

Gli altri due bersagli, l’affittuario della casa, il carrozziere trentenne Mor Marco N’Diaye, e un colombiano, Christian Beron, 29 anni, hanno il tempo di reagire e ne nasce una colluttazione in cui padre e figlio menano fendenti col coltello e col calcio della pistola.

12193613_139665243058104_5390276017006234248_n

(Mor Marco N’Diaye, uno dei feriti)

13938591_10208455473718080_4802155787101739481_n

( N’Diaye insieme alla vittima)

beron


Padre e figlio si rendono conto che i colpi di pistola sono stati uditi da tutto il vicinato e che presto arriverà la polizia. Scappano. Il padre a bordo della Fiat 600 gialla a lui intestata (poi rintracciata a Sant’Eusebio) , il figlio su uno scooter TMax. E in effetti, salendo per raggiungere il luogo dove i vicini hanno segnalato la sparatoria, i poliziotti delle volanti notano quell’auto così appariscente, ma non sanno ancora che sta scappando dal luogo del delitto. Sul posto giungono anche gli uomini della squadra omicidi della squadra mobile oltre ai militi del 118 che trasportano i due feriti in ospedale. Forse anche gli aggressori sono feriti. Si tratta di persone che vivono tra la Valbisagno e il centro storico, noti alla polizia almeno quanto la vittima, in precedenza arrestata proprio dalla squadra mobile guidata dal primo dirigente Annino Gargano. I fuggitivi, si dice, potrebbero anche costituirsi. Certo i due feriti non saranno d’aiuto dell’indagine. Hanno già dichiarato di non aver nulla da dire e per questo potrebbero essere accusati per favoreggiamento.

Related posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: