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Mercati di Sestri, martedì gli ambulanti marciano su Tursi

Mercoledì manifestazione a Sestri Ponente. Lazio, presidente Aval: <Il Sindaco e Piazza hanno deciso che i posteggi di via Catalani e via Mascagni sono più importanti del nostro lavoro>

Promesse disattese, impegni mancati, una passione che dura da anni e un valzer di impegni lungo 19 mesi a cui Tursi, secondo gli ambulanti, non ha tenuto fede. Così martedì prossimo, 26 luglio, i commercianti del mercato di merci varie di Sestri Ponente macereranno sul consiglio comunale per chiedere conto sia alla giunta sia al consiglio comunale di quella che ritengono l’ennesima beffa. <Cercheremo di parlare con i capigruppo visto e considerato che tutto il consiglio comunale aveva votato la mozione che impegnava la giunta a “sperimentare” lo spostamento in via Catalani – dice Mauro Lazio, presidente Aval -. Per mercoledì abbiamo organizzato a Sestri una manifestazione. È già stata autorizzata dalla Questura>. Non si tratterà, però, di un corteo di camion perché in questo caso il permesso è stato negato.
La storia del mercato di Sestri, spostato “in via provvisoria” oltre vent’anni fa in via dei Costo, in zona marginale rispetto al centro della delegazione, in un luogo dove le aziende artigianali ne hanno avuto danno e disagio e dove gli ambulanti, dal canto loro, considerata la posizione demoralizzata, non sono riusciti a resistere alla crisi che fatto chiudere un buon 30% delle aziende.
Da sempre i commercianti del mercato tentano di essere ricollocati. Da 19 mesi hanno intrapreso una battaglia per uno spostamento, dicono, ormai non più procrastinabile, pena la chiusura delle aziende e la perdita di moltissimi posti di lavoro.
<Dal gennaio 2015 – racconta Lazio -, dopo manifestazioni, audizioni, una mozione approvata dal consiglio comunale, la legalizzazione degli abusivi di corso Quadrio e tante promesse puntualmente disattese, lunedì scorso, 18 luglio, il Sindaco e il suo assessore hanno deciso – non decidendo – che i posteggi di via Catalani e via Mascagli erano più importanti. Noi crediamo in termini di voti. Ci sentiamo presi in giro. Quando inizierà la campagna elettorale faremo pesare questo atteggiamento e presenteremo il conto>.

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