Società 

Boom della ludopatia, identikit della vittima: uomo e 50-54enne

Varato l’osservatorio regionale. Viale: <Avviata l’attività di formazione per persone affette da questa patologia>

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Secondo i dati sulle prese a carico dei pazienti dei Sert liguri dal 2011 al 2014 in Liguria si è passati da 116 a 301 richieste. <È un fenomeno sottostimato visto che questi dati fotografano solo i pazienti che hanno raggiunto una consapevolezza tale della propria patologia da ricorrere alle cure, cosa che purtroppo non riguarda tutti i malati patologici d’azzardo – dice l’assessore regionale alla Salute Sonia Viale – Come Regione Liguria siamo attenti alla prevenzione di un fenomeno che purtroppo negli ultimi anni si è diffuso tra molte fasce d’età e che ha conseguenze negative enormi sia dal punto di vista della salute delle persone sia nelle relazioni sociali delle stesse”. Secondo i dati sulla presa a carico dai Sert liguri, suddivisi per fascia d’età, il numero maggiore riguarda le persone comprese tra i 50 e i 54 anni (48), seguite da over 65 (39) e tra i 45 e i 49 anni (39). Sui 301 pazienti, netta la prevalenza di uomini (235) di cui 23 sotto i 35 anni (7 under 24).

È stato varato oggi dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente Viale, l’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo patologico. <L’Osservatorio – spiega la vicepresidente Viale – è stato introdotto dalla legge regionale del 30 aprile 2012, ma non era mai stato formalmente istituito>. Sarà composto, oltre che dall’assessore, da un rappresentante per ciascun nucleo operativo dei dipartimenti delle dipendenze, individuato dalle Asl. <Ogni anno verrà stilata una relazione sull’esito del monitoraggio delle attività terapeutiche effettuate in modo da conoscere la reale dimensione del fenomeno a livello regionale e predisporre quindi azioni mirate sulla prevenzione anche attraverso campagne di informazione coinvolgendo le organizzazioni del Terzo settore competenti in materia> ha spiegato Viale. <Come Regione Liguria abbiamo molti progetti e attività di formazione avviata per la presa a carico di pazienti affetti da “ludopatia”, ovvero la patologia del gioco d’azzardo compulsivo> ha concluso.

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