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Due accoltellati, spaccio e schiamazzi. Nella movida della vivibilità compromessa ora è a rischio anche la sicurezza

Non più solo problemi di vivibilità, ma anche di sicurezza. Sassate alle finestre degli abitanti che si ribellano. Ragazzi con sacchi di bottiglie e stereo a tutto volume: intervengono i carabinieri, ma come se ne vanno tutto ricomincia La nuova ordinanza del Sindaco non viene ancora applicata, ma la polizia municipale del reparto Commercio ha comunque sanzionato sei gestori per la musica troppo alta a norma del regolamento comunale. I ragazzi girano con sacchi di bottiglie e stereo a tutto volume

movida

di Monica Di Carlo

Due ragazzi feriti, accoltellati da un gruppo di magrebini
. Le Volanti della polizia sono dovuti intervenire stanotte all’1,40 in piazza Negri (davanti al teatro della Tosse) perche due giovani, un genovese e un altro italiano, uno di 21 e uno di 22 anni, sono stati affrontati da un gruppo di nordafricani e accoltelati uno a una guancia e uno a una gamba. I due ragazzi sono stati trasportati al pronto soccorsi del Galliera e sulla pavimentazione della piazzetta è rimasto un lago di sangue. Le condizioni dei due feriti non sono gravi. I magrebini sono scappati lungo Stradone Sant’Agostino, in direzione San Donato, riuscendo a far perdere le proprie tracce.
Risale all’8 maggio, invece, la rapina denunciata ieri ai carabinieri da uno studente genovese, abitante a San Fruttuoso. Il giovane ha raccontato ai militari dell’arma che, mentre si trovava di notte nel centro storico, due sconosciuti, presumibilmente nordafricani, dopo averlo minacciato con un cutter, gli portavano via portafogli, che conteneva solo alcuni documenti e il cellulare, allontanandosi subito dopo. La vittima non ha riportato lesioni. Indagini in corso.

La zona che sta nel triangolo tra Porta Soprana, Sarzano e San Donato è  uno dei buchi neri della sicurezza (vera e propria, non stiamo parlando di vivibilità, questa volta) del centro storico durante la movida. In zona, sulla terrazza che sta all’altezza del campo di calcio, tra piazza Sarzano e i Giardini Luzzati, c’è una delle centrali dello spaccio, dove si vende “al dettaglio” e dove i “grossisti” passano la “merce” ai cavalli che poi si infilano nel gomitolo dei vicoli sciamando sui gradini di fronte a Piazza delle Erbe, in San Donato, in via San Bernardo all’altezza della piazza. Un’altra “centrale” è vicinissima: sono i tognolini in fondo a stradone Sant’Agostino, all’ombra del campanile di San Donato. La prima area sarebbe controllata da nordafricani, la seconda da centroafricani, due gruppi in concorrenza. Potrebbe essere proprio nell’ambito di questo confronto “commerciale” che potrebbe avere le proprie radici l’omicidio di vico Biscotti, dove qualche tempo fa, presumibilmente per un regolamento di conti legato al mondo della droga, un algerino è stato sgozzato con un coccio di vetri da senegalesi.

Sempre dalla zona arriva la denuncia di un abitante che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, realizzando l’inchiesta sui Giardini Luzzati. Lo abbiamo intervistato per chiedergli se fosse infastidito dai concerti e lui, dopo aver detto che lì la musica finisce a un’ora civile e che i “giardini”, per il lavoro sociale che stanno facendo, <rappresentano un’oasi felice in mezzo a una confusione folle che interessa tutta la movida>, ci ha raccontato cosa accade tra Sarzano e piazza delle Lavandaie, nei vicoli tra via Ravecca, salita del Prione e Sarzano.
Michele Queirolo descrive la situazione che si verifica ogni venerdì e sabato sera in vico del Dragone, piazza delle Lavandaie, vico delle Fate, vico del Fico, una zona che da tempo era “pulita”, strappata al degrado, tanto che le case costano quasi come a Carignano e che ripiomba nell’incubo di un passato che sembrava superato, quando, tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta, i tossici moribondi rantolavano nei bassi degradati prima della completa ristrutturazione della zona fino a quando un furgone della mortuaria non veniva a portare via i loro corpi.
Una drammatica testimonianza quella di Queirolo, che rende bene l’idea di come la gente del centro storico viva la situazione. La denuncia dell’abitante parla di <Comportamenti di inciviltà profonda> e di ragazzi <provenienti principalmente da altri quartieri> che <Orinano sugli scalini dei portoni, tirano cocaina sui nostri gradini>. Il residente aggiunge: <Abbiamo trovato anche qualche siringa>, perché l’eroina, la “droga dei poveri”, torna a farsi strada.

Queirolo racconta anche che i ragazzi che si raggruppano tra l’angolo di Sarzano dove si trova la “colonna infame” dedicata alla demolizione della casa di Paganini e piazza delle Lavandaie <Intonano cori da stadio a qualsiasi ora, lasciano cocci di bottiglia. Hanno l’idea – o gli lasciano l’idea – che nel centro storico tutto gli sia consentito> dice. Poi racconta che quando gli abitanti li hanno richiamati dalle finestre, hanno risposto con una sassaiola contro i vetri. <Noi chiamiamo in continuazione le forze di polizia – conclude Queirolo -. Mi sono recato più volte a parlare sia coi carabinieri sia con la polizia municipale. Mi hanno parlato di difficoltà per l’organico scarso e per le normative inadeguae. Le ragioni sono tante. Parlando con gli agenti che incontro, mi riferiscono di una sostanziale impotenza. Ho anche ricevuto rassicurazioni, però: sembra esserci un maggior interesse, una maggior volontà che stanno andando molto oltre il consentito, oltre la covivenza minima civile>.
Infatti ieri due auto del Radiomobile dei carabinieri sono arrivate a seguito delle chiamate degli abitanti che hanno riferito dell’ennesima serata di delirio, con cori da stadio, musica alta e tutti gli altri comportamenti che Querolo ha riferito.
Ecco il video registrato ieri da una nostra lettrice prima dell’arrivo dei carabinieri. La qualità del video non è eccelsa, ma l’audio rende benissimo l’idea. Da sottolineare che non c’è alcun locale aperto a quell’ora nella zona dove i ragazzi si radunano. C’è però un piccolissimo market gestito da bengalesi che ha appena aperto e che i residenti dicono venda birra a fiumi. Anche in questo caso, però, la maggior parte dei ragazzi porta l’alcol da casa, insieme a uno stereo per fare musica a tutto volume in mezzo alle case.

Quando le due auto del radiomobile dei CC sono arrivate, molti ragazzi sono scappati. Agli altri, i militari dell’arma hanno chiesto i documenti, rimanendo in zona almeno tre quarti d’ora. Ma appena se ne sono andati, riferiscono i residenti, tutto è ricominciato come prima ed è andato avanti fino a tarda notte. Tutto questo va molto oltre il comportamento dei locali. I ragazzi arrivano con le bottiglie nelle borse. La movida prescinde ormai quasi completamente dai locali, che vengono anche danneggiati, perché i loro clienti, salvo le zone a margine più facilmente raggiungibili (come piazza delle Erbe, a cui si arriva percorrendo 5 metri da Matteotti e 20 da De Ferrari) girano ormai alla larga.
bottiglion
L’ordinanza del sindaco sugli orari di apertura e su quelli della musica non viene ancora applicata, in attesa degli aggiustamenti. Tuttavia, gli agenti della polizia municipale del reparto Commercio hanno comminato ieri sera sei le sanzioni a norma del regolamento comunale ai locali per la musica troppo alta, due in zona Maddalena e quattro nella movida. Continuano ad esserci problemi anche su questo fronte, ma l’invivibilità e l’illegalità sono frutto di un fenomeno molto più ampio che prescinde ormai dagli aspetti annonari. Le aggressioni, le rapine, lo spaccio e il consumo di droga sotto gli occhi di chiunque si trovi a passare sono ormai una realtà consolidata e, a lato della questione schiamazzi, c’è ormai quella della sicurezza. Gli abitanti cominciano ad aver paura ad uscire. Nessuno ha agito sul problema della vivibilità quando sarebbe stato relativamente facile e adesso la città si trova con un problema di sicurezza non solo per gli abitanti, ma anche per i giovani frequentatori della vita notturna.

©Tutti i diritti riservati a Monica Di Carlo per GenovaQuotidiana

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