L’inchiesta// Chiasso, regole, peccati e virtù: il caso dei Giardini Luzzati
In un clima generale di esasperazione del quartiere a causa della movida, due cittadini denunciano, ma le prove prodotte non sono relative a orario considerato notturno dalla zonizzazione acustica cittadina. I due abitanti mostrano anche le rilevazioni dei vigili risalenti al 2015, ma riguardano tutta l’area e non solo i “Giardini” dove, per altro, si svolgevano in quei giorni attività in deroga (15 l’anno).
Abbiamo verificato normative e permessi. Le interviste e i documenti grazie ai quali ognuno di voi potrà farsi la propria idea
di Monica Di Carlo
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La mail ci è arrivata mercoledì sera da Mauro Maraschi che come altri lettori, ci ha inviato un filmato per denunciare quelli che ritiene schiamazzi insopportabili in centro storico. Questa volta al centro della protesta ci sono i Giardini Luzzati, tra piazza delle Erbe e piazza Sarzano. <Sono anni che il fine settimana dobbiamo allontanarci da casa con i figli, l’ultima ha 5 mesi – scrive Maraschi nella mail -. Ora i Giardini Luzzati anche al mercoledì ci deliziano ovviamente i vigili dicono che non possono intervenire o che i concerti sono stati “autorizzati”. In tutti questi anni non siamo mai riusciti a sapere chi è il solerte funzionario che autorizza perché vorremmo tanto denunciarlo>.
Come tutti gli altri filmati che riceviamo, per prima cosa siamo andati a leggere l’ora di registrazione con i nostri programmi e abbiamo appurato che è stato girato alle 21,53, cioè in orario da prime time televisivo e non a notte fonda come gli altri video. Per la precisione, per quanto riguarda le norme acustiche, siamo ancora in orario diurno. Quello notturno va dalle 22 alle 6 del mattino. In quel momento ai “Luzzati” è in atto il concerto di un gruppo cileno in occasione di una raccolta fondi per i terremotati dell’Ecuador. Chiediamo a un amico che ha anche lui le finestre sulla piazza di segnalarci l’orario in cui la musica termina: le 23.05 (abbiamo poi verificato che esisteva un permesso fino alle 23,30).
Un altro video ci arriva poco dopo da XXXXXXXX *, che evidentemente ha parlato con Maraschi e prosuegue il suo discorso: <In allegato troverà le misurazioni fatte dalla polizia municipale l’estate scorsa – scrive -. Da tale monitoraggio risulta che delle 15 sere monitorate 14 superavano i parametri (di rumore n. d. r.) massimi consentiti. È necessario notare che in nessuna delle quindici serate era stata autorizzata l’utilizzo delle amplificazioni. Domani certamente le diranno che la serata è stata autorizzata perché aveva come scopo la raccolta di fondi a favore dei terremotati dell’Equador. Ed è proprio quest’atteggiamento fintamente solidale che offende maggiormente in verità i Giardini Luzzati fanno anche delle iniziative più che meritevoli, ma il tutto viene poi vanificato dallo spaccio serale di alcol e dalla totale mancanza di rispetto per chi in quella zona ci vive e vorrebbe dormirci>. Diciamo subito che, per nostra esperienza, all’interno dei Giardini Luzzati non c’è spaccio. Anche per evitare questo la società che gestisce lo spazio ha assoldato personale di vigilanza. Passiamo spesso in quella zona e quello che abbiamo potuto notare è che lo spaccio si concentra nella terrazza superiore (pubblica) e nel vicino vico dei Biscotti, proprio dove qualche tempo fa c’è un’uomo è stato sgozzato con un coccio di vetro per un regolamento di conti, probabilmente legato al traffico delle sostanze stupefacenti. Nella via che porta all’ingresso dei giardini si assiepano spesso i consumatori di crack ed eroina da fumare.
Anche XXXXXXXX* ripete che <il nostro primo obbiettivo è conoscere il funzionario che autorizza una verificata attività illegale, così da poterlo denunciare>.
INCISO XXXXXXXXX*
Aggiornamento del 13 gennaio 2017
Dall’autore della seconda mail riceviamo oggi un’altra mail, questa volta dal tono minaccioso, anche se privo di qualsivoglia valore legale.
Come dicevamo, la mail non ha alcun valore, non è una mail certificata. Inoltre non si può chiedere di rimuovere un nome “a muzzo”, solo perché se ne ha voglia. Le smentite valgono solo per le cose non vere, non per i nomi di chi ha rilasciato dichiarazioni (tra l’altro, per iscritto). Noi possiamo provare che è tutto vero grazie alla mail dell’epoca, che purtroppo per l’estensore abbiamo conservato e conserveremo.
Forse l’estensore della mail con la documentazione allegata sperava che riportassimo acriticamente il suo pensiero. Non siamo usi farlo. Abbiamo fatto quello che si deve fare, cioè ascoltare tutte le campane e dare conto ai lettori di tutto, perché possano farsi una loro idea. Non è un problema nostro se i gestori dei Giardini Luzzati hanno potuto provare con la documentazione che potete leggere nell’articolo che la loro attività è in regola con le norme né siamo adusi farci usare come mezzo di lapidazione mediatica dal primo che ci allunga una mail piena di accuse senza verificare. Cancelliamo il nome solo perché non desideriamo avere più a che fare con l’estensore della mail, noto in zona per le sue molte prese di posizione, a torto o a ragione (in questo caso a torto, come comprova la documentazione fornita dai Luzzati), contro la gestione dei Giardini. Per quanto ci riguarda, alla luce dei metodi, non lo riteniamo più una fonte. Sarà nostra cura fare pervenire la sua prima mail (integrale, cioè con il nome) agli uffici comunali che hanno autorizzato l’attività, risultata in regola, perché possano venire a conoscenza delle accuse da Lui mosse di autorizzare un'<attività illegale> (cioè di commettere un reato) e valutare ogni iniziativa del caso a tutela della loro onorabilità. Ricordiamo che accusare qualcuno di agire illegalmente è un reato (diffamazione ai sensi dell’art. 595 c.p.) se non si può provare ciò che si dice. Aggiungiamo appena che siamo orgogliosi di fare il nostro lavoro cercando di produrre prove e documentazioni e senza sparare nel mucchio solo per catturare l’indignazione qualunquista della rete. È questa la differenza tra un giornalista che svolge il suo ruolo in maniera professionale e una persona qualsiasi, senza qualifiche professionali, che scrive su un social o su un blog. Non avremmo mai accettato una denuncia anonima. le denunce anonime per noi sono carta straccia e tale consideriamo, quindi, le accuse della persona che ha deciso di rimanere anonima. Non l’avremmo nemmeno pubblicata se avesse chiesto dall’inizio di non comparire. Per noi è una questione di serietà, la nostra.
Questo il documento sulle rilevazioni che ci è stato inviato.
Questo il particolare della tabella
Si evince che ci sono sette superi in 12 giorni dei limiti di rumore consentiti nella zona specifica di cui uno superiore ai 10 decibel, ma anche che le misurazioni non riguardano solo i Giardini Luzzati, ma l’intera area che comprende anche piazza delle Erbe, dove ci sono molti locali, ma anche via San Donato, epicentro della movida, dove si registrano gli schiamazzi più forti dell’intera zona insieme a via Giustiniani e a piazza San Bernardo. Sotto potete vedere la mappa della zonizzazione acustica comunale dove è segnata in rosso da noi l’area dei Giardini Luzzati. Il limite va, noralmente, dai 65 db diurni ai 55 db notturni.
Il piano di zonizzazione acustica, in realtà prevede in quasi tutte le zone (che hanno limiti di db diversi) un certo numero di giorni ogni anno per le manifestazioni straordinarie in cui la soglia del rumore viene elevata. Un esempio è l’area di piazzale Kennedy che non ha più potuto ospitare sia circhi e luna park, sia la festa dell’Unità che ha dovuto traslocare tra Expo e Caricamento proprio perché i giorni a disposizione alla Foce non erano sufficienti. Nell’area specifica, quella tra Sarzano ed Erbe, i giorni di deroga sono 30, per metà utilizzati dal Teatro della Tosse per gli spettacoli estivi. Gli altri 15 li usano proprio i Giardini Luzzati. Nei giorni delle rilevazioni del Reparto Ambiente della Polizia Municipale erano previsti proprio alcuni di questi giorni di deroga. Le emissioni risultavano, quindi, sì superiori al limite generale, ma all’interno del range concesso dalla deroga. Abbiamo controllato la cosa presso la polizia municipale che ci ha confermato la circostanza.
Abbiamo comunque deciso di chiedere conto ai Giardini Luzzati del disturbo lamentato dai cittadini, anche se non ci sembra un caso identico a quelli trattati in precedenza (sia per l’ora, 9,53 di sera e non oltre mezzanotte), sia alla luce dei documenti autorizzativi dei quali siamo entrati in possesso, sia alla luce del fatto che la fonte degli schiamazzi, come scrive la stessa polizia municipale sul foglio in cui illustra i risultati della misurazione, è ben più ampia, considerata l’area specifica, in piena zona movida, anche se la critica dei cittadini si focalizza solo sui “Luzzati”.Diamo conto del fatto che Marco Montoli, presidente dell’associazione “Il Cesto” che gestisce la struttura né si è sottratto né si è fatto pregare, ammettendo che nei primissimi tempi della gestione, tre anni fa, qualche inosservanza da parte loro c’è stata, ma aggiungendo che da tempo i concerti terminano entro le 23/23,30 perché è stato anticipato l’inizio alle 20,30. I concerti non sono (perché non possono essere per la zonizzazione acustica) più di 15 l’anno e non si tengono, quindi, tutti i fine settimana. Ecco il video dove si vedono le immagini e si sente l’audio inviati dai cittadini e dove Marco Montoli risponde alle nostre domande ispirate dalle accuse dei cittadini.
Certo è che i cittadini dell’intera zona sono messi a dura prova da quanto accade nella movida. Montoli parla di <Un clima generale di esasperazione in cui un certo tipo di movida che noi per primo vogliamo combattere crea un clima di fastidio e invivibilità della zona> e di <Impatto brutale nei confronti del quariere da parte della movida>. Solo severi controlli non solo annonari potranno alleviare i problemi determinati dal mare di giovani che si riversano nel quartiere.
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