Quartieri Senza categoria Trasporti 

Navebus, la Regione promette fondi e critica il Comune: “Contributi confermati, ora fate la vostra parte”

Ma i fondi ufficialmente conferiti da piazza De Derrari rispetto allo scorso anno sono scesi da 270 a 100 mila euro, cifra che è bastata appena per questi primi mesi dell’anno. Dalla sua istituzione, il servizio ha visto decurtare i finanziamenti regionale da un milione a 700 mila euro, a 270 a 100 mila. Il Comune non c’ha mai messo un euro- La vicenda è il segno evidente che nessuna delle istituzioni ha fino ad ora creduto al servizio più amato non solo dai genovesi, ma anche dai turisti, che lo celebrano su Tripadvisor. Dalla Regione, ora, arriva la speranza che la navebus possa andare avanti anche quest’anno.

navebus

Il capitolo Navebus è uno degli esempli esplicativi di facile comprensione dell’attuale politica, troppo impegnata a far campagna elettorale 365 giorni l’anno, con i partiti (tutti, nessuno escluso) l’un contro l’altro armati. Qui i personaggi e interpreti sono il Comune e la Regione e, nello specifico, una selva di assessori e consiglieri dell’intero arco costituzionale con lo sguardo così rivolto alle prossime elezioni comunali da perdere completamente di vista i problemi reali usati sempre più spesso per accuse reciproche. La Navebus, ottimo servizio che collega il Porto Antico e Pegli (è previsto anche un prossimo scalo a Pra’ e il molo è già stato terminato) diventa una delle palestre dell’antagonismo partitico che in realtà da tempo investe ogni decisione e commento di enti, amministrazioni e opposizioni.

Ma vediamo i fatti. Ieri i lavoratori del servizio hanno informato i passeggeri che quello di oggi sarebbe stato l’ultimo giorno di servizio. Fanno sempre così: tutte le volte che si avvicina il rischio chiusura si lasciano sfuggire quelle due parolette dette all’utente giusto. Così, il problema arriva all’orecchio dei media e questi (noi compresi) mettono in moto la macchina dell’esposizione al pubblico ludibrio della politica cinica e bara che ammazza un servizio per i cittadini. Normalmente, i battellieri lo fanno con largo anticipo, in modo che la polemica possa dare i suoi effetti e fino ad ora ha sempre funzionato.

Ieri l’assessore comunale Anna Maria Dagnino ha risposto ai soliti giornalisti (noi compresi) che hanno chiesto informazioni e ha corretto il tiro: <Il servizio non chiuderà domani – ha detto -, ma a fine mese, forse qualche giorno più tardi, dovrà chiudere perché la Regione non ha rinnovato i fondi>.

Le risponde oggi l’assessore alle attività produttive della regione, il pegliese Edoardo Rixi: <La Regione Liguria sta facendo la propria parte per dare continuità al servizio della Navebus, che ritengo fondamentale per ridare una giusta vocazione turistica a Pegli e in generale al ponente cittadino di Genova dove sono racchiuse bellezze artistiche e architettoniche tutte ancora da valorizzare e dalle grandi potenzialità. Ricordo che abbiamo già messo a bilancio a dicembre 100 mila euro per dare continuità al servizio e che la Regione, attraverso i fondi Por Fesr, ha finanziato il molo di attracco. Non mi pare che da parte del Comune di Genova si sia manifestato concretamente lo stesso impegno in questi mesi. Pertanto, invece di fare inutili e infondati allarmismi a mezzo stampa, la giunta Doria dovrebbe iniziare a dare il proprio concreto contributo e attivarsi per inserire la Navebus nel sistema del tpl>.

<C’è molto a confusione sulla Navebus – risponde Dagnino sul suo account Facebook – Questo servizio è pienamente nel sistema del Tpl. Infatti la regione Liguria dal 2007 lo finanzia con fondi specifici, riconoscendo ad esso il carattere di servizio essenziale di base, quello che la legge definisce “servizio minimo”.  Infatti la normativa che governa il trasporto pubblico affida alle Regioni il compito fondamentale di pianificare, programmare, scegliere e definire il servizio nelle diverse modalità di gomma, ferro e altro, e determina anche i programmi di esercizio. In altre parole quello che è strategico nel trasporto della regione. Nulla di tutto questo è attribuito ai comuni che possono soltanto, se vogliono, finanziare altri servizi in più, quelli chiamati aggiuntivi>.

Ristabiliamo un po’ di verità. È vero, il Comune nel servizio non impegna un quattrino da molto tempo. Secondol ‘assessore questo accade perché non è compito dell’amministrazione. Tutto va avanti da anni con fondi regionali per il trasporto pubblico locale che sono andati continuamente riducendosi. Nel giro di pochi anni sono passati a un decimo di quello che erano: da 1 milione a 100 mila euro. Sì, perché non solo quelle precedenti, ma anche questa giunta regionale ha fortemente inciso sul taglio del contributo, passato dopo l’elezione di Toti da 270 a 100 mila euro. Il tutto, dopo la furiosa protesta dei cittadini, nel dicembre scorso.

<Rispetto a dicembre non è cambiato nulla – aggiunge l’assessore regionale ai Trasporti e al Turismo, Gianni Berrino – e la volontà da parte di questa giunta di continuare a investire sulla Navebus c’è sempre. Crediamo che i collegamenti via mare siano un tassello importante da integrare nel sistema di mobilità regionale, sia in chiave turistica sia di offerta per i pendolari>. Non è cambiato nulla, appunto, nemmeno il finanziamento che èer ora resta ufficialmente di 100 mila euro, una cifra che è pari a meno della metà di quella che serve, indipendentemente da chi dovrebbe mettercela. I biglietti non coprono i costi. Anche perchè nè il Comune nè la Regione, indipendentemente dal “colore”, si sono mai sbattuti per promuoverlo anche sotto il profilo turistico. Chiunque abbia utilizzato il servizio, ne parla sui social e sui siti legati al settore in maniera entusiasta, ma di fatto non è un servizio turistico. Ad ogni modo, è finanziato esclusivamente con fondi del Tpl e nessuno ci impegna un centesimo di quelli del turismo, nè il Comune nè la Regione.

La consigliera regionale della Lista Toti, Lilli Lauro annuncia però di aver <ricevuto garanzie da parte del presidente Toti sull’intenzione di stanziare ulteriori somme a bilancio per il mantenimento del servizio>. E forse la Navebus si salverà di nuovo in zona cesarini.
<Il Comune e Amt pensino piuttosto a fare chiarezza sui progetti di continuità di questo servizio fondamentale sia per i turisti sia per i pendolari del Ponente genovese> dice Lauro. L’assessore Rixi e la consigliera Lauro hanno annunciato che a breve si terrà un’assemblea pubblica con i cittadini di Pegli per discutere anche della Navebus. Tutto è bene quello che finisce bene, dunque. Il guaio è che c’è voluta una nuova sceneggiata.
Ora resta la speranza che navebus non debba più vivere in continua emergenza da fondi, che i politici di Comune e Regione si rendano conto della sua grande potenzialità turistica e che, finalmente, inizi una vera promozione.

 

 

Related posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: