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Appello del Pd alla Regione: “Non chiudete il Teatro della Gioventù”

<Con la decisione di dare lo sfratto esecutivo alla società che gestisce il Teatro della Gioventù, che segue di poco il taglio ai finanziamenti annuali per le attività di teatro sociale del Teatro dell’Ortica, la Regione Liguria mostra ancora una volta la sua insofferenza nei confronti della cultura, intesa come valore e come diritto> lo dicono, in una nota, il segretario provinciale Pd Alessandro Terrile e la responsabile della cultura della segreteria Pd di Genova Maria Carla Italia.

teatro della gioventù

<È dalla fine del 2011 – prosegue la nota del partito – che “The Kitchen Company” è operativa nell’edificio del Teatro della Gioventù con una attività di produzione di assoluta eccellenza che, in quattro anni, ha portato in teatro oltre 300.000 persone, con una media di 8.000 spettatori a spettacolo. Una attività che non si è interrotta nemmeno quando, nel 2014, l’alluvione ha reso inagibile il piano terra e, dunque, il foyer del teatro. Un disagio tuttora irrisolto, che ha reso più faticosa l’attività del Tkc, che il pubblico tuttavia ha continuato a premiare con la sua affettuosa e costante partecipazione. Lo staff è composto da una trentina di persone, tra attori e tecnici, ed è composto in prevalenza da giovani under 30: sono a rischio i posti di lavoro e l’impegno preso con il pubblico fino ad aprile, nei confronti del quale al Tkc deve essere consentito e garantito il completamento della stagione. Laddove viene invocata, da parte dell’Ente regionale, l’impossibilità di continuare a concedere deroghe sul pagamento degli arretrati, rispondiamo che decidere di privilegiare le iniziative rilevanti e i grandi eventi in un’ottica di fruizione turistica – come espresso dalla Giunta nelle linee guida – significa uccidere o condannare all’agonia tutti i soggetti che, sui territori, producono cultura, dando significato e rafforzando ogni giorno il suo valore sociale, che è quello di creare aggregazione, coesione, identità. Inoltre, negandole la possibilità di autorigenerarsi, si uccidere la cultura>.

Esprimendo solidarietà a Tkc, ai suoi fondatore Massimo Chiesa e Eleonora d’Urso e alla compagnia tutta, il Pdi chiede <la revoca dello sfratto e l’impegno per la creazione dei presupposti, anche attraverso una dilazione del debito, affinché TKC possa continuare ad essere tra i protagonisti della produzione culturale cittadina>.

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