Cronaca 

Truffava gli anziani spacciandosi per dipendente Iren. Arrestato dai carabinieri

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Si spacciava per dipendente Iren per truffare gli anziani, lo hanno arrestato ieri i carabinieri della atazione di San Martino. Si tratta di un pregiudicato genovese di 43 anni, M.D.B., abitante a Rivarolo, per truffa ai danni di un anziano.

Verso la fine di gennaio 2016, l’uomo, spacciandosi come dipendente dell’Iren, si era presentato presso l’abitazione di un 83enne genovese, residente nel quartiere San Martino con la scusa di fare una verifica sulle bollette di luce e gas. Per non insospettire troppo la vittima, il pregiudicato si era limitato ad annotarsi gli estremi delle bollette, nonché il cellulare dell’anziano annunciando un controllo che, se avesse dato esito positivo, avrebbe comportato un esborso.

Qualche giorno dopo il sedicente dipendente dell’Iren contattava l’anziano e si recava nuovamente presso la sua abitazione dove spiegava che, avendo trovato svariate bollette insolute aveva proceduto, in sua vece, al pagamento facendosi così consegnare 311 euro. L’anziano non potendo contestare le bollette, asseritamente già pagate dal cortese funzionario, consegnava il denaro.

Il pregiudicato, visto il buon esito della prima truffa, non esitava a ripetere l’operazione altre tre volte riuscendo a farsi consegnare quasi 1.000 euro dall’anziano il quale però iniziava a nutrire sospetti. Il truffatore, per non far saltare la sua copertura, mostrava delle fantomatiche copie di ricevute rilasciate ad altri soggetti sottoposti a verifica da parte sua, rilasciandone una anche all’83enne. Ma ormai era troppo tardi. L’anziano si reca dai Carabinieri di San Martino i quali avviano subito delle indagini che consentono di identificare il presunto truffatore per il deferimento in stato di libertà alla magistratura. L’anziano viene rassicurato che sarà fatto il possibile per assicurare il reo alla giustizia e gli viene lasciato il numero di cellulare di un maresciallo della Stazione per eventuali comunicazioni, consigli, informazioni.

Nella mattinata di ieri l’anziano contatta il maresciallo dicendogli che il sedicente funzionario lo aveva ricontattato e si sarebbe presentato per l’ennesima volta, la quinta, presso la sua abitazione per riscuotere altro denaro. In quell’occasione il pregiudicato chiederà altri 327 € all’anziano nonché una delega alla riscossione per altri 1.600 €. L’anziano in casa però ha solo una banconota da 50 €, preventivamente fotografata dai militari, che il malvivente intasca a titolo di acconto. Questa volta la “ricevuta” viene solo mostrata all’anziano rappresentandogli che la consegna sarebbe avvenuta solo dopo il saldo dell’intera somma.

Il sedicente funzionario si allontana quindi dall’abitazione della vittima, ma trova appostati i carabinieri che lo arrestano in flagranza, trovandogli addosso il blocchetto delle ricevute e la banconota che lo ha incriminato.

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