Tempesta di insulti contro i cantunè su un post Facebook. Comando della Pm e sindacato denunciano oltre 100 persone
Pensavano di potersi sfogare dopo una multa in doppia fila, di esprimere tutta la loro rabbia per la patente ritirata per una guida in stato di ebbrezza o di velocità pericolosa o semplicemente di dare libero sfogo al loro odio per le divise. Oltre un centinaio di genovesi col vizietto di ingiuriare i cantunè sui social network sono stati denunciati sia dal Comando di polizia municipale sia dal sindacato Sulpl.
Tutto è incominciato qualche giorno fa, quando Emanuele Rubino, dopo aver goduto in ragione della sua età avanzata (81 anni) dei benefici degli arresti domiciliari per scontare una condanna a 34 giorni per oltraggio a pubblico ufficiale se ne infischia della misura decisa dal tribunale e viene quindi arrestato ed essere tradotto a Marassi, dove la sua pena residua (14 giorni) dovrà scontarla per forza. C’è chi pensa di soffiare aria sul fuoco del qualunquismo imperante e di prendere, su Facebook, le parti della persona condannata. Un centinaio di persone, in massima parte genovesi, fa quello che troppi fanno su Facebook: commentano come se stessero al bar, ignorando che i social network sono paragonati dalla legge ai media, anche nella diffamazione a mezzo stampa. Gli agenti di polizia municipale insultati cinque anni fa dall’anziano intemperante che era stato multato per aver posteggiato davanti ad alcuni negozi ed essere accorsi a seguito della richiesta d’aiuto dei commercianti ai cui negozi non si poteva accedere a causa del parcheggio disinvolto dell’uomo, vengono nuovamente ingiuriati, questa volta dagli incauti “tribuni della plebe 2.0” che ora rischiano di seguire le orme del loro “beniamino”. Dopo giorni di insulti, il sindacato Sulpl ha chiesto di perseguire gli sprovveduti maleducati. Nel frattempo, anche il Comando della polizia municipale aveva cominciato le indagini per identificare tutti i “leoni da tastiera” che non hanno saputo resistere alla tentazione e hanno scelto di arrogarsi (illegalmente) il diritto di insultare i lavoratori della stessa pm. Ora, qualcuno dei circa 900 cantunè genovesi vorrebbe che si prendessero provvedimenti, nel caso si ravvisassero estremi di reato, anche contro la trasmissione condotta da Barbara D’Urso che ieri sera ha trattato il caso con una diretta da piazza Raibetta, dove il fatto si è svolto cinque anni fa.
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