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Stop ai veicoli Euro 0, a Tursi i partiti chiedono la sospensione dell’ordinanza

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Indice accusatore puntato su servizio di trasporto pubblico inadeguato e porto inquinante
Federico Valerio, ex responsabile del laboratorio di chimica ambientale dell’Ist, snocciola i dati e accusa il Sindaco

Stop ai veicoli Euro 0 con motore a due tempi (compresa l’amatissima Vespa), i partiti del consiglio comunale frenano la giunta che ha già emesso, il 30 dicembre scorso, un’ordinanza di blocco che entrerà in vigore il 1º febbraio.

In presenza di associazioni di cittadini, la commissione consiliare V – Territorio ha affrontato il tema questa mattina. L’ordinanza del Sindaco, lo ha chiarito ieri in consiglio comunale l’assessore all’ambiente Italo Porcile, è conseguente a episodi di superamento dei valori limite di ossido di azoto e delle particelle dette PM10 (le polveri sottili).

In aula, con la presidenza di Monica Russo (Pd), oltre a Porcile, l’assessore alla Mobilità e Traffica Anna Maria Dagnino si è svolto un ampio dibattito. Presenti i rappresentanti di varie associazioni motoristiche.

Tutti hanno chiesto che l’ordinanza venga quantomeno sospesa per valutare un più attento esame di tutte le questioni sul tavolo. Particolarmente critici in merito al provvedimento il capogruppo del Pd Simone Farello e il consigliere dello stesso partito Claudio Villa.

Dai vari interventi è emersa la generale richiesta di una riflessione più articolata, con l’audizione anche di altri soggetti interessati. È necessario infatti considerare anche che di questo particolare inquinamento il traffico veicolare privato non è il principale responsabile e che perciò sarebbe auspicabile affrontare la questione in termini più generali, tenendo conto anche delle responsabilità di altri soggetti, tra cui Porto, Enel, uffici pubblici e condomini, Amt e Amiu. Una soluzione del problema, inoltre, non può prescindere da un potenziamento del trasporto pubblico.

A prendere la parola, quindi, in sala rossa, i portavoce delle associazioni e dei club che hanno chiesto il blocco del provvedimento ma hanno anche allargato il campo a tutte quelle misure che possano portare a una vera alleanza tra motociclisti e amministrazione per ridurre il traffico nelle città attraverso misure che possano incentivare le due ruote e non provvedimenti punitivi in una città che, proprio grazie alle moto non ha problemi di inquinamento.

Davvero interessante l’intervento di Federico Valerio, ambientalista storico e, in passato, direttore del laboratorio di chimica ambientale dell’Ist. È stato lui ad accusare l’attività portuale e il trasporto pubblico di contribuire ben più decisamente dei (a dir la verità ormai non più moltissimi) motori euro zero in circlazione. I numeri parlno chiaro. Secondo le rilevazioni dell’agenzia regionale per l’Ambiente Arpal, ha ricordato Valerio, nel 2011 gli scooter hanno  emesso nell’atmosfera 633 tonnellate di ossidi di azoto e le moto 40,7 tonnellate mentre, nello stesso periodo, i generatori diesel delle navi in porto ne hanno prodotto 7.940, cioè dieci volte di più. L’esperto ha anche fortemente criticato la gestione del trasporto pubblico che a causa dei tagli, <In due anni, dal 2013 al 2015 – ha detto – ha perso 9 milioni di passeggeri>. Tutte persone, sostiene Valerio, che per l’inadeguatezza del servizio pubblico offerto si sono trovate costrette a usare il mezzo privato.
Ieri, l’assessore Porcile ha detto che l’Amministrazione non può decidere e influire sull’inquinamento prodotto dal porto e dalla centrale a carbone (che chiuderà quest’anno). <Il Sindaco – ha sottolineato Valerio – può però denunciare eventuali responsabilità e, comunque, sul fronte della mobilità pubblica la responsabilità è tutta sua>.

In conclusione la presidente Russo si è impegnata a riconvocare la commissione e a far pervenire al sindaco la richiesta di una sospensione dell’ordinanza al fine di consentire un più attento esame delle questioni poste.
Gli assessori Dagnino e Porcile hanno comunque ribadito di non essere disponibili a cancellare l’ordinanza che sarà, al massimo, fatta slittare di qualche mese.

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