Natoli (Consulta Civ Ascom): “Intollerabili le aggressioni alle forze di polizia, servono uomini”
L’escalation di violenza da parte dei venditori abusivi stranieri è per la coordinatrice della consulta Civ <un segno molto brutto>
<Bisogna porre subito rimedio perché così anche a noi viene paura a segnalare. Le “divise” devono essere messe nelle condizioni di lavorare in sicurezza>
L’ultimo episodio risale al 5 gennaio scorso, quando i venditori senegalesi di via XX Settembre hanno reagito menando le mani a un controllo della Finanza. In ospedale sono finiti due finanzieri e la situazione non è degenerata ulteriormente solo perché nei pressi si trovavano poliziotti del Reparto Mobile in borghese. Un senegalese è stato arrestato.
È evidente che l’atteggiamento dei venditori abusivi africani è cambiato, che non è più quello che punta ad evitare i guai, ma, a fronte di un giro di vite delle forze di polizia, chiesto a gran voce dalle associazioni di categoria, ma anche dai cittadini (soprattutto per quanto riguarda il problema dei posteggiatori abusivi che si sono fatti sempre più minacciosi), diventa sempre più violento. Diverse le “divise” aggredite nell’ultimo mese durante i controlli. I carabinieri sono stati anche accerchiati a Pre’ dove eseguivano una notifica. Sembra una sorta di rivolta, un tentativo di “convincere” le forze di polizia che hanno alzato la guardia a non intervenire. E questo fa molta paura ai commercianti.
<Che le forze di polizia vengano aggredite e malmenate è intollerabile – dice Ilaria Natoli, coordinatrice della consulta Civ Ascom Confcommercio -. È un segnale molto brutto>. Un’intimidazione che i commercianti vedono rivolta anche nei loro stessi confronti <A molti di noi verrà paura a segnalare> dice Natoli, che spiega come, da quando i controlli vengono effettuati con maggiore “decisione”, il problema, almeno in via XX Settembre, era stato fortemente limitato. Lì, gli stranieri si piazzano con le loro lenzuola piene di oggetti contraffatti proprio davanti alle vetrine, il tutto nella strada più centrale della città. <Si erano ottenuti piccoli risultati – prosegue la coordinatrice dei Civ Ascom – e questa nuova reazione dei venditori ai controlli ci fa temere che si possa perdere il lavoro fatto. Con le forze dell’ordine abbiamo instaurato, nel tempo, un rapporto molto positivo e una buona collaborazione. Noi crediamo che loro debbano lavorare in sicurezza, perché è inconcepibile che una persona esca per andare a lavorare e ogni volta sappia che è esposto al rischio di essere picchiato. Le istituzioni devono mettere in campo tutto quello che occorre>. Il che vuole dire più uomini a contrastare il fenomeno e a garantire la sicurezza dei colleghi e dei cittadini. Più uomini non solo per le pattuglie che effettuano i controlli, ma anche per i compiti investigativi. Perché qui, da affrontare c’è una vera e propria organizzazione che gestisce il mercato del contraffatto (parallelamente a quello della droga) e che gli stranieri, con la loro risposta violenta, tentano di tutelare. La “risposta” degli stranieri all’impegno per la legalità inaccettabile. I commercianti sanno bene che se si perde terreno, se si lascia anche solo l’impressione di abbassare la guardia di fronte alle aggressioni, sarà sempre più difficile garantire quella legalità condizione necessaria per la vivibilità dei quartieri e per il lavoro delle imprese.
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