Riforma dei porti, i punti essenziali
Il ministro dei trasporti Graziano Del Rio ha firmato la bozza del decreto che rivoluzionerà il sistema portuale italiano conferendogli il profilo di una più efficace e ottimale gestione soprattutto nella ripartizione e nella gestione dei fondi.
In Italia verranno istituite 14 Autorità di sistema portuale e saranno cancellate 10 delle attuali Authority.
In Liguria, la fusione tra le Autorità Portuali di Genova e Savona prenderà il nome di Authority del Mar Ligure occidentale, come già anticipato nell’intervista al past president Luigi Merlo, il bilancio di chiusura delle due autorità resterà separato per l’anno in vigore mentre per l’esercizio 2016 sarà unificato.
Savona avrà il suo direttore di scalo che gestirà le funzioni anche del terminal di Vado Ligure in coordinamento con il presidente e il segretario della sede centrale. L’autorità portuale di La Spezia assorbirà Carrara.
Il presidente nominato dal ministro con parere della Regione, rimane in carica tre anni, può essere riconfermato una volta sola e a lui compete la scelta del direttore.
Ci sarà un comitato di gestione che andrà a prendere una parte delle funzioni dell’attuale comitato portuale, con una forma più simile a un consiglio di amministrazione (ruolo importante sarà quello assegnato ai revisiori dei conti) e che sarà formato dal presidente, da un rappresentante del sindaco della città metropolitana (Genova) e da uno della città che era già sede dell’Autorità Portuale (nel caso Savona), un rappresentante della Regione e un rappresentante dell?Autorità marittima.
Il ruolo fondamentale di questo organo è quello di regolare con dinamicità le diverse operatività economiche del porto (il valore dei canoni e la determinazione delle concessioni) e di gestire soprattutto, le delibere sul piano di regolatore di sistema che comprende entrambi i porti in base agli stanziamenti del piano operativo triennale.
Ci sarà poi una commissione, con sede a Savona, di carattere consultivo, (l’altra parte dell’ex comitato portuale) composta da 6 rappresentanti delle organizzazioni sindacali e da sei rappresentanti degli imprenditori portuali. Sarà presieduta dal comandante del porto e si occuperà principalmente di organizzazione del lavoro.
Ci sarà, infine, un’altra commissione con sede a Genova che si chiamerà tavolo di partenariato della risorsa mare.
L’assetto di questo decreto potrà però variare decorsi due anni dall’entrata in vigore del decreto sulla base delle valutazioni del ministero e su decisione del Consiglio del ministri
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