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Eventi a Palazzo Ducale nel fine settimana 28 – 29 novembre

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In guerra con le Parole
Sala Minor Consiglio
Lettere, diari e memorie di soldati, donne e bambini nel Primo conflitto mondiale. Ultimo giorno del Convegno internazionale.
Quali sono i sentimenti, le percezioni e gli atteggiament i mentali dei soldati, dei civili, delle donne e dei bambini durante la guerra? Quali le loro strategie di resistenza psicologica alla destabilizzante esperienza bellica? A questi interrogativi è possibile tentare di rispondere rivolgendosi all’ampia tipologia di scritture prodotte dai combattenti e dalla popolazione “mobilitata” durante il conflitto: lettere, diari e memorie che – in parte ancora sepolti nei cassetti di casa o raccolti negli archivi di scrittura popolare – esprimono notevoli potenzialità narrative anche grazie alle loro peculiarità linguistiche e sono di grande interesse storiografico per la capacità di agire come sonde di profondità e condurre dentro l’evento-guerra. L’incontro intende affrontare le questioni metodologiche ancora aperte, presentando testi particolarmente significativi e i risultati delle ricerche europee in ambito storico e linguistico.
(SOLO SABATO 28 NOVEMBRE)

Io e la città
Sala Dogana
dal martedì alla domenica, ore 15-19
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La terza mostra europea itinerante del progetto CreArt approda a Genova a partire dal 20 novembre.
Dopo le tappe di Pardubice (Repubblica Ceca) e Linz (Austria) i 20 progetti artistici di altrettanti artisti e collettivi provenienti da 12 città partner del progetto verranno esposti in Sala Dogana e Ducale Spazio Aperto, presso Palazzo Ducale, Palazzo Bianco e Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce.
Secondo il curatore internazionale Lucas Cuturi, le opere d’arte degli artisti selezionati per questa esposizione si confrontano con la vita e i problemi delle diverse città di tutta Europa, e anche oltre. A questo scopo alcuni artisti hanno lavorato sulle proprie città di provenienza mentre altri hanno riflettuto su città con le quali hanno un legame particolare, o perché vi hanno passato un po’ di tempo o perché ci vivono tuttora.
Alcuni artisti affrontano aspetti sociali, interrogandosi sull’identità degli abitanti e a volte anche sul loro destino individuale; altri hanno indagato direttamente le vicinanze a loro più prossime, le architetture in cui vivono e la vita che li circonda. Anche gli animali che popolano la città sono diventati un tema da approfondire.
Uno degli ambiti principali scelto da alcuni artisti è stato quello dell’effetto della crisi economica che gli abitanti devono affrontare, ma nella speculazione artistica si ritrovano parzialmente anche il traffico e i problemi causati dall’inquinamento ambientale mondiale. Alcuni di questi lavori hanno affrontato il tema dell’esodo rurale, altri hanno evidenziato aspetti storici. I mezzi artistici usati spaziano dal video alla fotografia, alla pittura, alla scultura, all’installazione.

Alberto Helios Gagliardo – Guerra alla guerra. Opere 1923-1940
Sala Liguria
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Il ciclo di incisioni “La Guerra”, che Gagliardo iniziò nel 1923 con l’acquaforte Non fate agli altri ciò che non volete sia fatto a voi stessi e concluse nel 1940 con Partenza e Brindisi triste, rappresenta un caso unico nel panorama artistico italiano dell’epoca. La sua cruda raffigurazione del primo conflitto mondiale si contrappose infatti al celebrativo culto della vittoria.

Dagli Impressionisti a Picasso
I capolavori del Detroit Institute of Arts
Van Gogh, Gauguin, Monet, Cézanne, Degas, Renoir, Matisse, Modigliani, Kandinsky, Picasso
Appartamento del Doge

 
Lisetta Carmi. Il senso della vita. Ho fotografato per capire
Loggia degli Abati

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Genova rende omaggio a Lisetta Carmi con una mostra personale a Palazzo Ducale, con il pù alto numero di fototografie mai esposte : 220 immagini che ripercorrono l’intero percorso creativo della grande fotografa.

 

Brassaï, pour l’amour de Paris
Sottoporticato

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250 fotografie vintage e una proiezione per raccontare la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni lo scrittore, il fotografo e cineasta Brassaï agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, grandi famiglie, prostitute e mascalzoni, in breve, a tutti coloro che hanno contribuito alla leggenda di Parigi.

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