Rolli Days, cosa sono i Rolli

I rolli – termine che corrisponde, in italiano moderno, a ruoli, cioè elenchi – vennero costituiti a partire dal 1576 su disposizione del Senato della Repubblica aristocratica rifondata dal principe e ammiraglio Andrea Doria, che attraverso la sua riforma costituzionale aveva instaurato il dominio oligarchico e il conseguente inserimento della sovranità genovese nell’orbita della Spagna.
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La minuziosità con cui i Rolli furono ideati e compilati, solo pochi decenni dopo la grande ristrutturazione urbanistica decisa da Doria – che riguardò in particolare fra il 1536 e il 1553 le mura trecentesche – costituisce ancora oggi una precisa e documentata testimonianza di quella che fu la Genova del “Secolo d’oro”. Quella che era una città di armatori, mercanti e banchieri in grado di dare alla Repubblica marinara un ruolo di assoluta predominanza politico-commerciale sull’intero mar Mediterraneo, era anche un importante crocevia di prìncipi e sovrani, diplomatici e autorità ecclesiastiche.

Tuttora conservati nell’Archivio di Stato di Genova, i Rolli degli alloggiamenti pubblici erano suddivisi in bussoli (bussolotti) in cui gli edifici erano catalogati in base al loro prestigio: il primo venne redatto nel 1576, e i successivi negli anni 1588, 1599, 1614 e 1664. In essi è catalogato l’insieme delle circa centocinquanta dimore che erano precettabili per ospitare i notabili; in buona parte sono palazzi ancor oggi esistenti, e sono gli stessi che hanno indotto ed inducono tuttora i critici a guardare alla Genova di allora come ad una «reggia repubblicana, vera contraddizione in termini, dietro a cui si spalancano orizzonti di storia abitativa e urbana, piuttosto che di sola architettura».

Le dimore iscritte nei Rolli si dividevano in tre categorie in rapporto alle dimensioni, bellezza e importanza e venivano destinate in base a questi criteri a ospitare cardinali, prìncipi e viceré, feudatari, ambasciatori e governatori. Ad ogni categoria era riferito un corrispettivo bussolo con i nomi dei proprietari destinati a concorrere all’estrazione a sorte per sostenere oneri ed onori delle visite ufficiali.

Solo tre erano i palazzi che potevano ospitare alti dignitari o comunque le più alte cariche ed erano le abitazioni di Gio Batta Doria, in salita Santa Caterina, di Nicolò Grimaldi e Franco Lercari in Strada Nuova, l’attuale via Garibaldi già “Via Aurea”. Nelle disposizioni dei Rolli si precisava che tali abitazioni erano riservate a “Papa, Imperatore re e legato Cardinali o altro Principe”.

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