Tari, temuti aumenti fino al 15%. Imprese pronte alla rivolta
La possibilità che i cinque milioni e mezzo di maggiori costi per lo smaltimento dei rifiuti spesi da quando è chiusa la discarica di Scarpino vengano “ribaltati” sulle attività produttive vede compatte le piccole e medie imprese su una posizione di rifiuto.
<Non ci è stata alcuna comunicazione – spiega Andrea Dameri, segretario di Confesercenti -. Avevamo capito che, vista la riapertura del sito di Scarpino, i minori costi di trasporto avrebbero frenato gli aumenti. È impossibile pensare che le categorie sulle quali pesa di più il balzello possano tollerare ulteriori aumenti. Penso a ristoranti, negozi di frutta e verdura, venditori di pesce, fioristi. Non so cosa potrebbe succedere se fossero decisi ulteriori aumenti. La categoria non ce la fa più, i commercianti sono allo stremo>.
<Sapevamo che nell’aria ci fossero rincari a causa degli aumenti dei costi di gestione – aggiunge Alessandro Cavo, presidente di Fepag, l’associazione dei pubblici esercizi di Ascom, l’associazione dei pubblici esercizi di Ascom -. Non li accetteremo. Si parla addirittura di un aumento del 15%. La Confcommercio nazionale ha mandato da Roma a Genova un vice presidente con delega alla Tari perché la situazione assolutamente drammatica. Nella nostra città abbiamo coefficienti per il calcolo della Tari che sembrano quelli di un negozio in piazza di Spagna. Ci muoviamo uniti con tutte le associazioni della piccola e media impresa>.
Delegata delle aziende del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura al tavolo per la tari aperto nei mesi scorsi con il Comune è Ilaria Mussini: <Presto fede a Marco Castagna, presidente di Amiu, che per primo ha detto che bisogna trovare il modo per non ribaltare i maggiori costi sulle imprese e sui cittadini liguri – dice Mussini –. Si tratta di 100 mila euro al giorno spesi per smaltire i rifiuti fuori dalla Liguria, soprattutto per il trasporto con mezzi non in possesso dell’azienda. Si è parlato anche di provare a utilizzare fondi europei. Abbiamo chiesto la settimana scorsa un incontro con l’assessore al bilancio, Nino Micieli, in attesa di conoscere il piano Amiu>. In realtà, per legge, il costo per lo smaltimento dovrebbe essere completamente coperto dal gettito della Tari. Le imprese sperano in una diversa soluzione e non è detto che non possano spuntarla. <Abbiamo chiesto nuovamente un incontro, indipendentemente dal piano dell’azienda – conclude Mussini –, per capire anche quale politica il Comune intenda adottare, al di là delle meggiori spese. Il dirigente di Confcommercio ci aiuterà nella trattativa con Tursi>. Attualmente, l’incarico di assessore comunale al Ciclo dei rifiuti è vacante. Dopo le dimissioni di Valeria Garotta, è il sindaco Marco Doria ad avere la delega ad interim.
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