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Caso “Domino” e sicurezza in centro storico: Cavo, Rosso e Bianchi all’attacco della sindaca Salis

Ilaria Cavo (Noi Moderati) parla di “attendismo inedito” e chiede una presa di distanza “chiara e netta” dalle accuse sui presunti fondi ad Hamas. Matteo Rosso e Alessandra Bianchi (FdI) collegano il tema alla legalità nei vicoli e accusano la prima cittadina di “silenzio” e “assenza”, chiedendo più sicurezza e una regia cittadina

Opposizione all’assalto. La polemica politica sul caso dell’operazione “Domino” – l’inchiesta che ha portato all’arresto dell’architetto giordano Mohammad Hannoun, accusato dagli inquirenti di finanziamento a Hamas (resta ferma la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva) – si allarga e investe direttamente la sindaca di Genova Silvia Salis. Nel giro di poche ore arrivano due interventi distinti, ma convergenti nei toni, da parte di Ilaria Cavo (Noi Moderati) e dei vertici regionali e comunali di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso e Alessandra Bianchi.

Cavo: «Silenzio e vittimismo, le vere vittime sono palestinesi e genovesi»

La deputata ligure Ilaria Cavo, presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati e capogruppo Noi Moderati–Orgoglio Genova in consiglio comunale, contesta la scelta della sindaca di aver mantenuto inizialmente il silenzio sulla vicenda sostenendo che “le inchieste non si commentano”. Per Cavo si tratterebbe di un atteggiamento “inedito” e di un “doppiopesismo”, perché – afferma – Salis in passato non avrebbe esitato a prendere posizione su altri fatti di cronaca.

Cavo precisa di non mettere in discussione la buona fede della sindaca rispetto alla sua presenza, insieme ad altri sindaci, a una manifestazione a cui avrebbe partecipato anche Hannoun. Tuttavia critica i toni con cui Salis avrebbe affrontato la vicenda, sostenendo che sarebbe bastata “una condanna” verso “qualunque tentativo di usare la causa palestinese” per raccogliere fondi poi destinati – secondo l’accusa – a finalità terroristiche.

Nella conclusione del suo intervento, Cavo ribalta il tema del “vittimismo”: «La prima vittima non è lei – sostiene – è la sofferenza del popolo palestinese, strumentalizzata, e sono i genovesi, la loro solidarietà, che è stata tradita».

FdI: «I genovesi chiedono sicurezza, ma Salis tace»

Sul piano cittadino, la questione viene intrecciata al tema della legalità nel centro storico. L’onorevole Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, commenta la lettera-appello di associazioni e imprenditori sui problemi nei vicoli e sostiene che sia tempo che Genova “si erga a difesa” contro azioni che ledono i diritti dei cittadini. Rosso parla di questione “annosa” e rivendica di aver proposto alla nuova amministrazione una “cabina di regia” sul tema sicurezza e legalità, proposta che – afferma – sarebbe stata bocciata “ideologicamente”. La sicurezza è, però, competenza dello Stato, non del Comune.

Nel mirino di Rosso anche alcune scelte iniziali della giunta: cita la rimozione del comandante della Polizia Locale Giurato e lo stop alla sperimentazione di dotazioni “ausiliarie” come il taser, legandole a un quadro che, secondo FdI, oggi mostrerebbe “i nodi venire al pettine”.

Bianchi: «Non bastano video e copertine glamour per governare»

Sulla stessa linea la capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune Alessandra Bianchi, che accusa la sindaca di “tacere e nascondersi” mentre Genova finisce sulle pagine nazionali e internazionali per l’inchiesta e l’arresto di Hannoun. Bianchi attacca anche la comunicazione della sindaca, sostenendo che “non bastano letterine ben scritte, video girati da ottimi registi e copertine glamour” per governare la città.

La capogruppo collega inoltre la risposta tardiva della sindaca alle polemiche, sostenendo che sia arrivata “48 ore dopo” e che sia stata accompagnata da “minacce di querela verso la stampa”. Nel finale, Bianchi utilizza una battuta in chiave polemica (“I genovesi chiedono sicurezza…”) e Rosso aggiunge un’ulteriore critica sull’agenda della sindaca, auspicando che “trovi il tempo di stare a Genova”, citando tra le attività anche la sua presenza a Roma per un’udienza in Vaticano.

Scontro politico in crescita

Le dichiarazioni di Cavo e di Fratelli d’Italia segnano un aumento di intensità dello scontro: da un lato la richiesta, rivolta alla sindaca, di una presa di distanza più netta rispetto alle accuse emerse nell’inchiesta; dall’altro l’uso del caso per riaprire il capitolo – storicamente sensibile – della sicurezza nel centro storico e delle scelte sulla Polizia Locale.

Nei prossimi giorni, con i passaggi giudiziari dell’inchiesta e le risposte politiche dell’amministrazione, è probabile che il confronto si sposti dal piano delle dichiarazioni a quello delle proposte operative e degli atti concreti su sicurezza e presidio del territorio.


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