Assemblea a Certosa /1 – Piciocchi: «Duecento milioni per la rigenerazione della Valpolcevera»

Ieri l’assemblea pubblica a Certosa e la firma dell’addendum al protocollo d’intesa sulla rigenerazione dei quartieri della Valpolcevera interessati dal potenziamento del nodo ferroviario all’ultimo miglio del Terzo valico. Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici ha illustrato le azioni previste. Eccole nel dettaglio nelle sue parole


Abbiamo esteso quest’opera di riqualificazione e di mitigazione, trasformandola in una vera e propria opera di rigenerazione urbana. In particolar modo si sono aggiunti due ambiti di intervento importantissimi che hanno riguardato il progetto ferroviario della copertura di via Ardoino, quindi la via ferroviaria lungo la trincea in via Ardoino che non era inizialmente prevista e poi l’ambito di riqualificazione dell’area Facchini, quindi l’ex deposito locomotori, questi 32.000 m quadri che sono qui a Rivarolo e che dal territorio c’è stato chiesto con grande insistenza di inserire nell’opera di riqualificazione.
Questo abbiamo fatto e la prima cosa che vi dico è che il protocollo che oggi firmiamo recepisce esattamente questo. Cioè va a rettificare l’accordo del 31 dicembre del 2022 proprio per andare a ricevere questi nuovi contenuti di un progetto che si è arricchito in maniera significativa.


Il secondo punto dell’accordo che stiamo facendo oggi è che vengono messi a disposizione del soggetto attuatore, vale a dire del Comune di Genova, finalmente, le risorse. Come sapete, inizialmente si era partiti con 89 milioni a cui poi si sono aggiunti 110 milioni. Dobbiamo essere grati perché il Governo ha mantenuto questo impegno anche nella successione dei due governi. Era un impegno che aveva assunto l’allora ministro Giovannini, quindi siamo arrivati alla cifra che ha dato mandato agli uffici di chiedere la convocazione del tavolo del Pris – non vi sto a spiegare perché a Certosa lo conoscete benissimo -, che è la sede istituita presso la Regione Liguria, deputata a definire le quantificazioni economiche per tutte le situazioni che andremo ad affrontare, quindi gli espropri e gli indennizzi.
Vi ricordo che il protocollo del 2022 – l’unica regola tassativa che è prevista e che è confermata dall’addendum – è l’esproprio e la demolizione di edifici entro i 10 metri dalla tratta. Su questi, l’indennizzo del Pris è chiaro perché è quello definito nella legge regionale, quindi è il valore di mercato del bene oltre le indennità del Pris. Dopodiché andremo a definire al tavolo gli indennizzi che applicheremo per le persone che decideranno di restare negli immobili interferenti. Per fare questo è indispensabile attuare un’altro studio – e l’addendum ci dà la possibilità di farlo – che è quello dei criteri ambientali minimi che riguardano i fatori rumore, paesaggio, vibrazioni, inquinamento, elettromagnetico e sostenibilità. Quindi tutta la verifica ambientale. Anche questo è proprio quello che il protocollo oggi ci permette di fare, dandoci le risorse. Noi ci stiamo organizzando in questa direzione, quindi questo è il quadro di riferimento.
Siamo partiti in definitiva da un’ipotesi minimalista che credo si sia arricchita. Anzi non “credo”, è nei fatti del contributo di tutti e oggi a garanzia di tutti, viene formalizzata e recepita negli atti che andiamo a firmare.
Nel frattempo, perché non è che, come dire, ci attiviamo soltanto oggi, come sapete le ferrovie hanno già avviato la progettazione della parte che è di loro competenza e che riguarda la copertura di via Ardoino. Quando arriveranno ci diranno qualcosa in questo senso e noi abbiamo l’obbligo di realizzare tutto questo entro 8 mesi dall’affidamento di questi appalti che noi faremo, legati proprio alla redazione dei piani di fattibilità tecnica ed economica. Questo è il quadro della situazione.
Aggiungo un’altra cosa molto importante: da oggi attiviamo i tavoli di confronto e di monitoraggio con le realtà del territorio, con i municipi, con i comitati. Ci daremo un metodo di lavoro che proporrò poi più avanti proprio per cercare di seguire tutti insieme l’evoluzione del progetto, perché il messaggio di fondo che vorrei dare, che cioè il Comune intende sfruttare fino a fondo questa opportunità che deriva da queste risorse, tante, che abbiamo sul territori. È questa la sfida, fare coesistere un’opera complessa come questa con una rinascita, una riqualificazione, una rivalutazione del quartiere di Certosa e del campo interessato dalla tratta ferroviaria. Ora io adesso qui non ho il tempo per una illustrazione puntuale di questo masterplan, però diciamo per titoli, perché poi potremmo dire e lo sviscereremo più avanti e negli incontri che faremo.
Intanto qui ricordo quelle che sono tutte le aree ricomprese, perché io ho parlato dei due ambiti più importanti di riqualificazioni. Se ne sono aggiunti rispetto all’ipotesi dell’agosto 2022, alcuni. Abbiamo l’area di Fegino, dove abbiamo previsto la demolizione di alcuni edifici e la realizzazione di parcheggi, abbiamo le aree di Rivarolo tra via Francesco Campora e l’argine Polcevera. Abbiamo tutta l’area di Borzoli, via Ferri, Rivarolo, via Pisoni, piazza Pallavicini, l’ex deposito locomotori appunto, l’area Facchini.

Su questo possiamo confermare la presenza di Trenitalia che è qui con noi e di RFI con cui abbiamo avviato le trattative per l’acquisto dell’area. Questa è un’altra notizia importantissima. D’altra parte l’abbiamo inserito nel masterplan che l’area venga acquisita dal Comune di Genova. Abbiamo tutta la zona di Certosa ovviamente, quindi via Canepari, via Rossini, la zona di Certosa, via Ariosto, la scuola media Caffaro, qui proprio confinante a noi. Infine la zona del Campasso, via Anguissola e via Vicenza e la zona di Sampierdarena, via Ardoino. Quindi, come vedete, è un intervento molto articolato, molto complesso, che prevede vari ambiti di rigenerazione. Qua, nelle slide che seguono abbiamo alcuni dei temi fondamentali. Questa, appunto, è la copertura di via di via Ardoino. È uno schizzo, poi le ferrovie ci spiegheranno nel dettaglio il progetto. Questa è la zona, la famosa trincea. Andiamo a realizzare questa copertura con la realizzazione di un parco soprastante. Quindi questo lo dico perché alcuni pensavano che fosse un parcheggio, fosse una realtà carrabile. C’è stato proprio chiesto di reindennizzi allora qua approfitto per dire un ragionamento che è stato fatto. Cioè che il nostro obiettivo è quello di evitare la desertificazione di Certosa e questo spiega anche il perché abbiamo condiviso con il territorio, con tutte le sollecitazioni che sono arrivate, proprio l’idea di non limitarci solamente a questa fascia, ma di ampliare il nostro intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana per l’intero quartiere.
Abbiamo qua la scuola media Caffaro, noi abbiamo intenzione di demolirla e di ricostruirla completamente, nel senso che l’immobile oggi presenta tutta una serie di problemi manutentivi, quindi qua vediamo un’ipotesi ispirata ad alcune soluzioni moderne del Nord Europa, ma l’obiettivo è quello di realizzare finalmente una scuola moderna. Infine abbiamo la zona dell’ex deposito locomotori. Lo sapete benissimo perché ne abbiamo parlato proprio in questa sede. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una nuova scuola. Avrete letto in questi giorni il lavoro che stiamo facendo sul nuovo liceo tecnologico sperimentale della Valpolcevera, perché la Valpolcevera è un’area molto vasta della città che oggi non ha una scuola del ciclo di secondo grado, quindi una scuola superiore, un liceo e noi crediamo che oggi questa sia una mancanza importante. Insieme al Sindaco abbiamo condiviso direttamente col Ministro questo progetto che è piaciuto moltissimo, quindi si vuole veramente realizzare una scuola moderna, anche proprio nella progettazione degli spazi, una scuola del ventunesimo secolo. Abbiamo sottoscritto una Convenzione con l’ordine degli architetti, con l’associazione Alpi, molto attiva sul territorio, dove in sostanza il Comune realizza la scuola e ci sarà un concorso internazionale che sarà definito nelle regole dall’ordine degli architetti, dopodiché andremo a realizzare un grande parco urbano e l’inserimento di una impiantistica sportiva, esattamente secondo quelle che erano state le indicazioni che aveva che ci aveva fornito il territorio.
Questi sono gli ambiti più importanti di rigenerazione. Inizia quindi un percorso fondamentale. Dobbiamo vincere tutti perché veramente dobbiamo costruire la Certosa dei prossimi 100 anni e questa è un’opportunità irripetibile e noi ci crediamo moltissimo. L’ultima cosa che vi voglio dire, molto importante che abbiamo chiesto con il Sindaco, perché anche questa è una sollecitazione che è venuta dal territorio, ma noi l’abbiamo condivisa sin dal primo momento, la sottoscrizione di un protocollo che riguarda il divieto di transito delle merci pericolose, dei carichi pericolosi da parte nella zona qui del Campasso. E questa è una richiesta che noi facciamo, su cui c’è stato una disponibilità da parte loro (delle Ferrovie n. d. r.) alla firma, quindi anche il testo di questo documento, che è un tema importante, sensibile, sentito, lo verificheremo e lo condivideremo insieme nei vari tavoli.
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