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A Londra via alla campagna col mortaio galleggiante, Toti: «Premia il simbolo della Liguria nel mondo»

Le critiche di Garibaldi (Pd): «Se vogliamo promuovere il pesto, bisogna farlo seriamente, non con queste boiate». La risposta del presidente della Regione: «Si rassegnino le opposizioni che vorrebbero una Liguria grigia e spenta: visti i risultati continueremo ad investire per fare della Liguria una meta sempre più ambita 12 mesi l’anno»

Il Tamigi si colora di verde pesto, portabandiera della Liguria in occasione della fiera del turismo mondiale WTM World Travel Market, che riunisce a Londra da oggi all’8 novembre i protagonisti del settore. Grazie all’installazione immersiva a forma di mortaio gigante – con i suoi 6 metri d’altezza per 8 metri di larghezza in navigazione sulle acque del Tamigi – anche l’Inghilterra premia l’enogastronomia ligure come eccellenza del Made in Italy. Un’iniziativa di promozione territoriale di grande impatto, a cui si abbina la semifinale del Campionato mondiale di Pesto al mortaio organizzata da Regione Liguria in collaborazione con Camera di Commercio. La gara permette di individuare uno dei protagonisti della finale che si svolgerà a marzo a Genova. Queste le iniziative della campagna #Pesto Masterpiece of Liguria, inaugurata oggi all’Hotel Sea Container di Londra dove il governatore Giovanni Toti, insieme allo chef Roberto Panizza, ideatore del Genova Pesto World Championship, incontrerà i giornalisti internazionali e stakeholder per parlare del ‘brand’ sinonimo di crescita economica, turismo e competitività.

“Il pesto è uno dei nostri prodotti più noti e riconoscibili – ha detto il presidente Toti – la seconda salsa più consumata al mondo. La Liguria con il pesto occupa un grande ruolo nell’immagine dell’Italia all’estero e abbiamo voluto renderlo simbolo per promuovere tutto il nostro territorio, con i suoi colori, sapori e tradizioni. Festeggiamo un anno che sta andando molto bene dal punto di vista delle presenze, nonostante le tante crisi e guerre che attraversano il mondo, oltre al massimo dell’occupazione mai raggiunta nel nostro territorio e straordinari risultati nell’export. A tutto questo va dato il supporto che merita: se pensiamo che negli anni scorsi la Liguria era totalmente assente dal mercato internazionale del turismo e dell’enogastronomia, ora invece la nostra Regione è una piccola superpotenza, diventando una delle regioni d’Italia che è cresciuta di più nel campo del turismo. In questo caso abbiamo utilizzato un metodo di marketing già usato molto dai grandi marchi, portando un oggetto iconico come il mortaio nel Tamigi, poi nella Sprea di Berlino, nella Senna a Parigi e sulla darsena dei Navigli di Milano. Una strategia che sta facendo sì che la Liguria, anche in una fiera nella quale competiamo con i più grandi al mondo, sia presente, visibile e riconoscibile”.
Nei giorni scorsi la presenza della Liguria alla fiera del turismo era stata annunciata da una campagna promozionale all’aeroporto di Heathrow a Londra, in programma fino al 12 novembre.

“Stiamo dando il via – conclude il presidente Toti – ad una stagione di grande promozione: da oggi fino a marzo 2024 in tutti i maggiori aeroporti d’Europa sarà presente la nostra campagna di promozione turistica, con il pesto, le bellezze naturali e artistiche e i capolavori della nostra regione, rappresentata attraverso simboli e luoghi iconici. Poi la presenza allo stand Enit con i nostri operatori, la cartolina di Sanremo 2024 coi i suoi milioni di telespettatori e con la Liguria tornata protagonista della kermesse, per non parlare della promozione turistica per la prossima stagione e la creazione di sinergie tra mondo del turismo, dell’arte della cultura, ovvero di tutto ciò che porta attrattiva per un territorio. Fondamentale anche, a marzo, la presenza a Genova del maggiore salone della croceristica del mondo, che abbiamo ‘rubato’ a Miami. Dobbiamo continuare con la formazione dei nostri giovani in questi settori, cosa che già facciamo con gli Its”.

L’iniziativa è stata criticata da Luca Garibaldi, capogruppo Partito Democratico-Articolo Uno nel Consiglio Regionale della Liguria

«Mezzo milione di euro per un mortaio gonfiabile galleggiante sul Tamigi – dice Garibaldi -. Toti ha una smodata passione per la comunicazione; investe una quantità imbarazzante di soldi pubblici su questo, dimenticandosi che dovrebbe pure governare una Regione e non solo farsi pubblicità a spese della Regione, in una perenne campagna elettorale. Ne abbiamo viste di ogni, dal palazzo di Regione trasformato in un cartellone pubblicitario a led ai 700mila euro per trasformare la sala stampa in una specie di studio tv, per citare gli ultimi esempi. Ma penso che il massimo lo si sia raggiunto con l’ultima invenzione della Giunta: spendere mezzo milione di euro – parole di Toti – per un gigantesco mortaio per il pesto gonfiabile che girerà le capitali europee, partendo da Londra, sul Tamigi. Ora, ma Toti non ce l’ha un amico? Dico davvero, qualcuno che gli consigli di lasciare perdere. Perché c’è sempre un confine, spesso sottile, tra fare le campagne di comunicazione e marketing, (magari provando ad essere anche autoironici) e il coprirsi di ridicolo e farci ridere dietro da mezza Europa. Ce la vedete voi Regione Puglia girare con un tarallo alto sette metri lungo la Senna? O il Piemonte promuoversi con una ciotola di bagnacauda gigante lungo le strade di New York? No, vero? 
Ecco, la Liguria invece spenderà mezzo milione di euro per un mortaio gigante gonfiabile (8 metri per 6) montato su una chiatta galleggiante. Non so se ci saranno anche dei figuranti vestiti da foglie di basilico o da pinoli, ma non mi stupirebbe. Ora, gli inglesi per fortuna hanno un grande senso dello humour, ma non so se alla vista del mega mortaio galleggiante decideranno in massa di prenotare le proprie vacanze qui da noi. Io sinceramente, qualche dubbio ce l’ho. Se vogliamo promuovere il pesto, bisogna farlo seriamente, non con queste boiate. Ultima nota di colore: la Giunta è così convinta di quello che in questi anni è stato fatto a livello di comunicazione che meno di una settimana fa con una delibera ha aumentato da 87mila euro a 130mila euro lo stipendio del direttore di Agenzia in Liguria, aumentandone anche lo stanziamento a bilancio di ulteriori 650mila euro».

Così Toti risponde alle polemiche: «Quanto sia importante il turismo per la nostra regione lo dicono i numeri – dice il presidente della Regione -. Cifre, non opinioni. Da gennaio ad agosto di quest’anno sono state registrate oltre 12 milioni di presenze: una crescita del 3,65% rispetto allo stesso periodo del 2022. E, se non fosse chiaro, turismo significa sviluppo e crescita per la Liguria, per le imprese del settore ma anche per quelle collegate, penso ovviamente alla ristorazione, all’accoglienza, ma anche a tutta la filiera enogastronomica, a quella che si occupa di outdoor e a quella della nautica, oltre che a opportunità di occupazione, di crescita professionale per tantissime persone. E significa lavoro 12 mesi l’anno, non più, come forse vorrebbe qualcuno, per la stagione estiva e balneare: nel 2022 infatti gli occupati del settore ‘commercio, alberghi e ristoranti’ sono cresciuti del 10,3% rispetto al 2021, pari 13.246 unità in più».

«Tornando ai numeri, il turismo in Liguria cresce soprattutto grazie agli stranieri: sempre da gennaio ad agosto, + 11,07% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un risultato dettato dal caso, oppure è più ragionevole pensare che sia perché la Liguria, adesso, è conosciuta, mostra le sue bellezze nel mondo, invece di rinchiudersi in sé stessa, come avveniva prima? Solo a titolo di esempio, per far capire a tutti quanto importasse a chi ci ha preceduto promuovere la Liguria: prima del nostro arrivo il Festival di Sanremo, evento visto in ogni serata da milioni di persone in tutto il mondo, promuoveva altre regioni italiane. Dall’edizione 2016 invece, grazie alla collaborazione da noi avviata, la Liguria è tornata protagonista alla kermesse. Tutto questo, è bene ribadirlo per farlo capire a tutti, non è un vezzo: è investimento per il territorio, per creare ricchezza e lavoro, per il benessere di tutto il sistema regionale e, quindi, di tutti i liguri».

«Siamo l’ottava regione per presenze turistica nel 2023 e terzultimi in Italia per investimento nel marketing territoriale a livello nazionale – aggiunge Toti -. Quindi si rassegnino le opposizioni che vorrebbero una Liguria grigia e spenta: visti i risultati continueremo ad investire per fare della Liguria una meta sempre più ambita 12 mesi l’anno. E lo faremo in particolare nei mercati esteri, che già ci stanno premiando, anche qui numeri alla mano: tra gennaio e agosto 2023, ad esempio, gli arrivi di statunitensi sono cresciuti del +29,99%, di australiani del +181,02%. Questa campagna – aggiunge Toti – è stata realizzata anche e soprattutto grazie all’utilizzo di fondi del FESR proprio perché consideriamo il turismo un fattore determinante di sviluppo. Il fatto che per due passate programmazioni del FESR, realizzate dalle amministrazioni precedenti alla nostra, il turismo non rientrasse nelle possibilità di utilizzo dei fondi credo dia correttamente l’idea di come si considerasse l’industria turistica regionale, come figlia di un Dio minore: un’idea perfettamente in linea con il modello di Liguria che portato avanti da chi ora è all’opposizione, una Liguria dimessa, provinciale e marginale. La campagna dedicata al pesto ‘masterpiece of Liguria’ poi, si ispira a precedenti illustri e di grande impatto, e successo, come quelle varata da Burberry nel 2021, o quella in occasione della Rugby World Cup del 2015: anche in quei casi furono fatti navigare sul Tamigi riproduzione giganti di oggetti iconici. Se seguissimo i consigli del Partito Democratico – conclude Toti – ci troveremmo a parlare del turismo in Liguria in qualche circolo cittadino, dove il pesto sarebbe sicuramente servito a tavola, ma solo alla ormai ristrettissima cerchia di fedelissimi che partecipa alle loro riunioni. Invece con questa operazione noi parliamo a tutto il mondo, valorizzando e promuovendo le nostre eccellenze. Il nostro pesto è una di queste, squisito e amato da tutti: chissà come mai risulta indigesto solo al Pd!».

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