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Il terrorista che ha ucciso a Bruxelles era stato a Genova. Il video in piazza della Vittoria sulla sua bacheca social

L’uomo, in fuga dopo aver ammazzato due donne a colpi di pistola, è stato ucciso stamattina nello scontro a fuoco con la polizia belga. Immigrato irregolare (il Belgio aveva aveva rigettato la domanda di asilo) era notoriamente legato ad ambienti estremisti sin dal 2016, segnalato come pericoloso, legato ad ambienti estremisti della jihad

Abdeslam Jilani Meftah Lassoued, tunisino di 45 anni, è morto nello scontro a fuoco con la polizia belga questa mattina. Per oggi era stato convocato dalle forze dell’ordine del Belgio per essere interrogato in merito al traffico di clandestini. Nel suo paese era stato indagato per reati comuni.

Sui social si faceva chiamare Slayem Slouma. Tra i video dell’account Fb già cancellato dal social, la rivendicazione della sparatoria di ieri e il video che, nel marzo 2021, lo ritrae a Genova, in piazza della Vittoria, proprio nella zona in cui si trova il consolato tunisino per il nord Italia. È possibile che sia passato in città mentre era diretto in Francia e che si sia fermato per qualche documento proprio presso il consolato. La Digos indaga per capire quali contatti abbia avuto in città. Nel 2016, invece, era stato a Bologna, dove era stato identificato dalla Polizia.

È possibile che facesse parte di una cellula terroristica. I Carabinieri indagano per capire si sia transitato in altre città Italiane. Le indagini puntano a scoprire se abbia commesso reati nel nostro Paese.

Le indagini puntano anche a individuare possibili collegamenti con un altro cittadino tunisino, Amis Amri, ucciso nel 2016 in una sparatoria con la Polizia a Sesto San Giovanni. Amri era stato riconosciuto come il terrorista responsabile dell’attacco al mercatino di Natale di Berlino. Proprio nel 2016 il servizio segreto di uno stato estero a indagare lo sparatore di ieri sera come pericoloso e legato all’estremismo islamista, persino disposto ad andare fisicamente in estremo oriente a combattere la “guerra santa”. Non era stato possibile incriminarlo, ma era costantemente attenzionato.

Intanto, oggi, in Italia, la Polizia ha arrestato a Milano due uomini sospettati di finanziare l’organizzazione Stato Islamico e diffondere propaganda jihadista. Si tratta di un egiziano e di un italiano di origine egiziana, indagato per “partecipazione, associazione e istigazione a commettere un crimine a fini di terrorismo”. Secondo il procuratore di Milano, Marcello Viola, i sospettati erano «estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo online per conto dell’EI», un’organizzazione a cui avevano giurato fedeltà.

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