Cosa fare a Genova 

Scrutare l’orizzonte da 13 metri: a De Ferrari “Operae”, la scultura che fa riflettere sul rapporto tra uomo e armonia della natura

La scultura è stata presentata la prima volta al FuoriSalone di Milano lo scorso aprile, nella cornice della mostra-evento Interni Design Re-Evolution nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano. L’installazione è costituita da 12 cubi in cemento che danno vita ad una torre, alla cui sommità è collocata la scultura a grandezza naturale di un uomo seduto con lo sguardo verso l’orizzonte. La scultura è fortemente caratterizzata da elementi geometrici e matematici. La sequenza aurea di Fibonacci scandisce la rotazione dei cubi che sorreggono l’uomo e subisce una lieve rotazione in prossimità della sequenza 1, 1, 2, 3, 5, la cui somma è 12, quanti sono anche i metri di altezza della torre

L’opera, realizzata da Gianni Lucchesi e presentata dalla galleria Studio Rossetti rimarrà a Genova fino al 5 novembre

Un uomo che dall’alto scruta l’orizzonte seduto su una torre è abbandonato ad accogliere tutti gli stimoli offerti dall’ambiente circostante in sintonia con la natura. La Galleria Studio Rossetti presenta “Operae”, la scultura realizzata dall’artista Gianni Lucchesi, in collaborazione con l’azienda Giannoni & Santoni, che sarà presente in piazza De Ferrari fino al 5 novembre. L’opera è un’installazione alta 13 metri e rimarrà esposta fino al 5 novembre 2023. Dopo Genova, la sua presenza è prevista nelle principali città culturali italiane in un tour programmato per tutto il 2024.

«Tutto è iniziato dal desiderio di voler realizzare un importante progetto per presentare un’opera d’arte, mai vista in città, unica, grande e capace di stimolare, con elegante essenzialità, riflessioni su rilevanti ed attuali tematiche. Piazza De Ferrari accoglierà la scultura di Gianni Lucchesi a dimostrazione che Genova è una delle capitali della cultura italiana – spiega Elisabetta Rossetti, titolare della Galleria Studio Rossetti -. Collegata alla scultura, abbiamo organizzato, in galleria, la sua mostra dal titolo “Houston, che sfortuna”, che, a partire dal 5 ottobre, sarà occasione di incontro, scoperta, socialità, aperta alla città, agli appassionati e ai collezionisti».


Metaforicamente, la costruzione non è ancorata al terreno dalla gravità: al contrario, è sostenuta dall’intelletto dell’uomo. Su tutta la lunghezza della colonna sono impressi in oro i sigilli ermetici di Giordano Bruno, in una intensità decrescente dall’alto verso il basso. Mediante uno sforzo immaginativo, esprimono le forme della natura per mezzo dell’intuito, capace di rendere in comunione la nostra vera essenza con l’universo infinito. La scultura nasce da un progetto elaborato in collaborazione con Carlo Albertò Arzelà, Julia Caracciolo, Sandra Bozzarelli e lo Studio Hangar.


L’artista ha sviluppato con l’azienda Giannoni & Santoni sia le soluzioni costruttive dell’opera che le finiture estetiche delle superfici dei cubi in cemento grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie dell’azienda mescolate ad un artigianato di alto valore artistico.


Gianni Lucchesi ha modellato a spatola e patinato la scultura in resina grazie alla collaborazione con l’azienda Poliart, leader nella moderazione 3D di polistirene espanso. Filotto Srl ha progettato e realizzato l’illuminazione interna ed esterna dell’opera. Lo studio Ingegneria e dintorni di Pisa ha progettato la statica dell’opera. L’installazione genovese ha visto la collaborazione di Comune di Genova, Camera di Commercio, Confcommerio Genova ed è stata sponsorizzata da PSA Italy, l’azienda portuale che in Italia gestisce tre terminal container tra Venezia e Genova, I.M.S. S.p.A..Ticketcrociere e Dpsonline.

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