Oggi a Genova 

Mahomoud, sopralluogo dei Cc del Ris nella casa dell’omicidio. Trovate tracce di sangue

I militari del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri si sono spostati, poi, nel negozio di Chiavari dei due indagati, dove il corpo sarebbe stato trasportato in una valigia per attendere un’orario più tranquillo. Kamel Abdelwahab, detto Tito, e Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, da lì avrebbero raggiunto la foce dell’Entella dove hanno mutilato il corpo del diciannovenne prima di gettarlo in mare

Tracce ematiche nella casa di via Vado, a Sestri Ponente, dove il 23 luglio è stato ucciso il giovane parrucchiere egiziano Mahomoud Abdalla. L’appartamento sarebbe stato ripulito da cima a fondo, ma le tecniche di indagine scientifica del reparto specialistico dei Carabinieri sono riuscite comunque ad individuare gocce di sangue che sono passate indenni al tentativo di cancellare le tracce. Saranno ora analizzate per confermare la ricostruzione degli uomini del nucleo investigativo del Comando provinciale di Genova, agli ordini del colonello Michele Lastella e dal maggiore Francesco Filippo e coordinati dal pubblico ministero Daniela Pischetola.

Tito e Bob erano i datori di lavoro di Mahomoud. Lui chiedeva stipendi arretrati non versati e voleva andare a lavorare presso un altro parrucchiere con negozi a Sestri e a Pegli. I due temevano che i clienti che apprezzavano le sue capacità di parrucchiere o avrebbero seguito. È per quello che lo avrebbero attirato nell’appartamento di via Vado. Prima avevano acquistato presso un negozio di Sestri gestito da cinesi una mannaia e un coltello con cui avrebbero ucciso il connazionale diciannovenne per poi tentare di sbarazzarsi del corpo mutilandolo prima di gettarlo in mare.

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