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Regione, polemiche sull’approvazione dell’emendamento Skymetro

L’opposizione: «Per consentire la costruzione dello Skymetro la Giunta permette di costruire in deroga sugli argini del Bisagno». Toti replica: «Noi lavoriamo per andare avanti, gli altri si perdono in chiacchiere». Legambiente: «Nel pieno dell’emergenza climatica la giunta approva emendamento che metterà a rischio persone e territorio». Le posizioni dei comitati, del Municipio, dell’assessore comunale Campora

Ieri in Consiglio regionale è stato approvato, dopo gli interventi fortemente critici dei consiglieri di minoranza che hanno abbandonato l’aula prima del voto, un emendamento, illustrato dal presidente della giunta Giovanni Toti, che ammette strutture lineari strategiche di trasporto pubblico, situate in grandi centri urbani e finalizzate al miglioramento della mobilità urbana, anche nel caso in cui ricadano nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua o in aree del demanio idrico, purché nel rispetto della pianificazione di bacino e delle condizioni di sicurezza idraulica. Il presidente, in particolare, ha fatto rifermento al progetto dello “Skymetro” in Val Bisagno, a Genova.

«Tutto quanto negli anni è stato fatto sulla ridefinizione del Piano di bacino, per garantire una messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, viene smentito in un mese da Toti: prima con l’autorizzazione a costruite in aree esondabili, ora azzerando il limite di dieci metri per la costruzione vicino ai fiumi per permettere al sindaco di Genova di costruire lo Skymetro sul Bisagno – dicono ai gruppi regionali PD, Movimento 5 Stelle, Lista Sansa e Linea Condivisa -. Per la realizzazione di un’opera retrograda e fortemente impattante sul territorio, Toti abiura se stesso, e dopo che a dicembre del 2015 (dopo l’alluvione del 2014), insieme alla sua Giunta aveva affermato: ‘Mai più costruzioni in deroga alla distanza minima di 10 metri da fiumi e torrenti’, modificando il regolamento regionale del 2011 che prevedeva la possibilità di costruire a tre metri dai fiumi, oggi dice che era tutto uno scherzo, e che la distanza dei dieci metri non vale per il Bisagno e per lo Skymetro: lì si potrà costruire sopra gli argini e avere tutte le deroghe necessarie. Una scelta completamente inaccettabile e insensata, che dimostra chiaramente quali siano gli interessi di questa Giunta e sicuramente non sono quelli dei cittadini, e del territorio. La giustificazione che le infrastrutture strategiche sono ammissibili anche se ricadenti nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua, è inaccettabile. Forse Toti ha dimenticato le vittime e le immagini di Genova sott’acqua proprio a causa dell’esondazione del Bisagno. Il rischio zero a Genova non ci sarà mai, neanche dopo la costruzione dello scolmatore del Bisagno. Aggiungere cemento, in una zona già fortemente cementificata, è una scelta pericolosa che mette a rischio la sicurezza delle persone e che va contro ogni scelta di sostenibilità ambientale. Ma Toti forse vive su un altro pianeta».

«C’è una ragione per cui oggi noi, ora, dobbiamo andare di fretta con l’iter normativo per la realizzazione dello Skymetro lungo il torrente Bisagno – replica il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti all’opposizione – La ragione è che voi siete andati con calma per trent’anni. Un tempo infinito, che ha paralizzato la regione. Ora le stesse persone si nascondono dietro alle chiacchiere per frenare chi ha voglia di guardare avanti. Con questa norma non si autorizza niente ma si consente che chi deve autorizzare, ovvero la Conferenza dei servizi, possa esprimersi nel merito. Noi lo Skymetro lo vogliamo fare e non considerarlo un’opera strategica non ci passa neanche per la testa».

«Lo Skymetro è un’opera fondamentale per la mobilità della Val Bisagno e di tutta la nostra città, finanziata nel 2022 dall’allora ministro del Mims Enrico Giovannini con uno stanziamento di quasi 400 milioni di euro. Fondi che la nostra Amministrazione è stata capace di aggiudicarsi grazie a una proposta esaminata scrupolosamente dagli uffici tecnici del Ministero, che ne hanno bollinato la bontà tecnica e funzionale. Ringrazio, quindi, il presidente Toti e Regione Liguria per avere considerato lo Skymetro un’opera strategica, aiutandoci così a imprimere un’accelerazione importante al processo autorizzativo e di messa a terra di questa infrastruttura che vogliamo realizzare al più presto per dare alla Val Bisagno, e a tutta la città, un mezzo di trasporto pubblico efficiente e sostenibile: un servizio che i residenti attendevano da anni e che rappresenta un chiaro esempio della volontà di questa Amministrazione di portare Genova nel futuro». Lo dichiara l’assessore comunale alla mobilità integrata e trasporti Matteo Campora.

Dura la posizione di Legambiente: «Ieri la Giunta regionale è riuscita a dare un’altra prova della sua insipienza e mancanza di rispetto per il territorio e le generazioni future. Il paradosso è evidente: la mobilità insostenibile dello Skymetro imbellettata di sostenibilità che attira un emendamento nella legge di bilancio regionale che se ne infischia della sicurezza idrogeologica». Sono parole nette quelle che Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria indirizza alla Giunta regionale all’indomani dell’approvazione dell’emendamento che ridurrà la distanza di costruzione dagli alvei dei fiumi, e poter così procedere alla realizzazione dello Skymetro in Valbisagno.

«Da tempo Legambiente Liguria insieme a tante associazioni del territorio denuncia l’inutilità dello Skymetro – che al di là delle dichiarazioni di Toti e Bucci – resta un’opera inadeguata, urbanisticamente impattante e dannosa per il nostro territorio. «Lo Skymetro non diminuirà il traffico privato (lo fanno sollevato apposta per non disturbarlo) e le emissioni che ridurrà sono ridicole – conclude Grammatico – Questa Giunta e il Comune di Genova stravolgono qualunque senso di pianificazione e progettazione, non consentono la partecipazione, presentano progetti assurdi e sono costretti poi, con i soliti emendamenti estivi, a fare leggi che giustificano le opere. Nel pieno della emergenza climatica ancora un esempio di gestione ideologica dei fondi pubblici dedicati alla mobilità sostenibile».

Anche “Opposizione Skymetro – Val Bisagno Sostenibile” è molto critica: «In Regione stanno cambiando le regole per potere costruire più facilmente vicino ai corsi d’acqua. Lo fanno dichiarando che bisogna farlo, e in fretta, per non perdere i finanziamenti. Lo fanno per realizzare un’opera che ha alternative, come il tram, che erano promosse, fino a poco fa, anche dal Sindaco della città – si legge sulla pagina Facebook di Opposizione Skymetro -. Tentano di derogare le regole che normano la sicurezza del territorio, rinunciando alla possibilità di realizzare un’opera rispettosa della sicurezza. Il punto non è l’abuso formale delle regole ma un uso morale, giusto, delle regole e del loro contenuto. Ma queste forzature, che noi definiamo abusi morali, delle regole, dimostrano già che l’opera è una intrusione, che peggiora la vita della Valle, che “non ci sta” se non forzando.
In questo caso forzando tutele messe nei decenni, imparate da disastri e sofferenze, per le costruzioni vicino ai corsi d’acqua. È di pochi giorni fa una serie di articoli stampa che descrivevano lo skymetro come impattante verso le attività dello stadio e il carcere. E si prevedeva, negli articoli, di circondarlo di barriere, muri, tutele fisiche. Un’altra dimostrazione dell’invasività dell’opera. Ma bisogna proprio rompere equilibri, vita, dinamiche di una Valle, ingolfando ancora di più lo spazio per un’opera che ha alternative? Noi pensiamo di no. E lo stiamo dicendo da un anno, ormai. E vogliamo parlarne in pubblico, con tutti, non usando le regole formali. Useremo anche quelle, i ricorsi. Ma preferiremmo una discussione cittadina. L’alternativa c’è. E in Italia (Firenze e Bologna, con due centri storici delicati e stretti, lo dimostrano) e in tante parti del mondo si fa. Ne discuteremo a breve, delle possibilità, delle alternative».

Approvazione è espressa, invece, dal presidente del Municipio IV Media Valbisagno Maurizio Uremassi che «accoglie con favore la notizia del via libera di Regione Liguria alla realizzazione dello SkyMetro in Valbisagno, grazie alla necessaria deroga per le infrastrutture di interesse pubblico».
«Voglio ringraziare personalmente e a nome del Municipio, il presidente Giovanni Toti, la sua giunta e tutti i consiglieri di maggioranza, per aver assunto una decisione necessaria a soddisfare le esigenze dei cittadini della Valbisagno – dice Uremassi -. Da troppo tempo il problema della mobilità in questa vallata strategica e densamente popolata non veniva affrontato e risolto. La scelta di Regione, che sostiene gli sforzi e la programmazione del Comune di Genova, dimostra la capacità di queste amministrazioni di dare risposte concrete alle richieste dei cittadini».

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