Ambiente 

Animalisti Genovesi contro il circo, venerdì saranno davanti al tendone per dire che «Non è uno spettacolo per bambini»

«In attesa che venga concluso l’iter di una Legge Nazionale che vieti definitivamente lo sfruttamento di animali nei circhi, purtroppo recentemente rinviato dal governo Meloni – spiegano all’associazione -, chiediamo che gli enti preposti vigilino affinché tutte le norme vigenti vengano rispettate e che il Comune di Genova segua l’esempio delle tante città italiane che si sono già espresse pubblicamente contro l’uso di animali negli spettacoli viaggianti. Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi, per un circo finalmente senza animali»

«Da venerdì 31 marzo piazzale Kennedy ospiterà ancora una volta il tendone di un circo che fa ampio uso di animali: si esibiranno oltre cento esemplari, tra i quali anche molte specie esotiche – recita una nota dell’associazione -. Noi Animalisti Genovesi, insieme a tanti attivisti e associazioni (LAV, Gaia Animali e Ambiente, La Collina dei Conigli), saremo presenti il giorno dell’inaugurazione (venerdì 31 marzo dalle 16.30 alle 21) per spiegare ai cittadini genovesi ciò che si cela dietro a uno spettacolo che riteniamo tutt’altro che divertente o adatto per i più piccoli. Ricordiamo infatti che oltre seicento psicologi di tutto il mondo hanno sottoscritto un documento, proposto dalla dottoressa Annamaria Manzoni, impegnata nell’ambito della tutela minorile, nel quale si esprime preoccupazione per la presenza di bambini agli spettacoli che impiegano animali: vedere adulti ridere di chi è sfruttato e privato della propria libertà può portare al mancato rispetto per tutti gli esseri viventi e a percepire come normale la violenza su chi è ritenuto diverso, debole, inferiore».

«I bambini amano gli animali e vogliono andare al circo solo per poterli vedere da vicino – proseguono gli Animalisti Genovesi -. Sta a noi adulti raccontare loro delle famiglie a cui sono stati sottratti, di come quelli nati in cattività non conosceranno mai i luoghi in cui dovrebbero vivere, dei metodi di addestramento cui sono sottoposti, di una vita passata tra gabbie, camion e recinti. In questo modo potremo insegnare i valori dell’empatia, del rispetto, della giustizia. Al di là dei casi di maltrattamento, che non vogliamo generalizzare e che vanno singolarmente dimostrati e perseguiti legalmente (come peraltro è già accaduto in diverse occasioni), riteniamo che sia comunque inaccettabile snaturare gli animali, costringerli a giochetti umilianti e a continui spostamenti solo per il guadagno di alcuni e il divertimento di altri».

«Come hanno dichiarato la FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani) e la FVE (Federazione Veterinaria Europea), infatti, “
nei circhi non esiste la possibilità che il benessere degli animali e il rispetto delle loro esigenze etologiche siano garantiti”.

Nonostante questo, e sebbene una recente ricerca abbia stimato che il 77% degli italiani è contrario all’uso di animali negli spettacoli, ancora oggi le attività circensi ricevono cospicui finanziamenti pubblici: oltre cinque milioni e mezzo di euro nel 2020 – aggiungono all’associazione -. In attesa che venga concluso l’iter di una Legge Nazionale che vieti definitivamente lo sfruttamento di animali nei circhi, purtroppo recentemente rinviato dal governo Meloni, chiediamo che gli enti preposti vigilino affinché tutte le norme vigenti vengano rispettate e che il Comune di Genova segua l’esempio delle tante città italiane che si sono già espresse pubblicamente contro l’uso di animali negli spettacoli viaggianti».

Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi, per un circo finalmente senza animali.

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