In evidenza 

Trasmissione Mediaset dipinge Genova come il Bronx: in una manciata di minuti gettati via anni di promozione della città

Spadarotto, presidente dell’Associazione “Via del Campo e Caruggi”: «A tutti quelli che vogliono usare il centro storico per strumentalizzazioni, come già ha fatto Giletti, dico: statevene a casa. Fomentare odio genera reazioni pericolose. Dato che l’Amministrazione tace in modo imbarazzante, ci pensiamo noi a dirvi che Genova è stata danneggiata, anche legalmente, dal vostro servizio, per l’ennesima volta»

La trasmissione è “Fuori dal coro” di Mario Giordano, in onda sulle reti Mediaset. La stessa Mediaset che qui ha portato la sua serata di Capodanno. Il servizio mostra la realtà limitata di alcune zone del centro storico, le stesse dove ci sono arresti ogni giorno. La città appare come il Bronx, un luogo invivibile a 360 gradi, preda della criminalità: si vede solo quello, questa è l’immagine che si vuole dare di Genova. Chi realizza il servizio va deliberatamente a comprare hashish. Documenta l’acquisto (l’acquisto di stupefacente non è lecito e la legge prevede la segnalazione alla Prefettura come consumatore), poi lo “smaltisce” facendo vedere che butta qualcosa in un cassonetto Amiu, cosa che non è esattamente regolare. Poi va a chiedere a una prostituta quanto chiede per la prestazione, assimilando concettualmente prostituzione e reati legati agli stupefacenti. la legge italiana non vieta la prostituzione, solo lo sfruttamento. Comunque la prostituta, curiosamente, gli chiede 50 euro quando le tariffe medie sono di 20 euro. Si assembla a spaccio e prostituzione anche la presenza di un senza fissa dimora che nulla fa se non dormire per terra. Poi l’operatore va riprendendo in faccia le persone presenti a Caricamento, puntando la telecamera sui volti. Queste si innervosiscono. Alcuni presenti aggrediscono gli inviati Mediaset per far cessare le riprese. Le aggressioni mai sono giustificate e giustificabili, ma chiunque reagirebbe (magari solo a parole) se gli puntassero l’obiettivo in faccia. I volti vengono infine trasmessi senza schermatura, anche quelli degli operatori di Polizia locale presenti nella piazza e costretti a intervenire, a rischiare la loro incolumità per mettere in sicurezza gli inviati.

Dopo quella di Massimo Giletti su “La 7”, ampiamente contestata dagli abitanti del centro storico, un’altra trasmissione di tv privata dipinge Genova come un posto pericoloso e invivibile. Danneggiandone fortemente l’immagine: quanti saranno quelli che rinunceranno a venire come turisti in città dopo queste immagini? Il sindaco Marco Bucci va predicando da anni che Genova è bella e vivibile e che si può venire ad abitare qui godendo delle bellezze, del clima e della vivibilità. Certo, se qualcuno ci stava meditando, dopo questa trasmissione in onda su reti nazionali ci rifletterà molto bene prima di farlo. Sulla pagina web della trasmissione si leggono le scritte “Immigrati – così gli irregolari controllano le nostre città” e “Immigrati violenti, gli italiani vivono nel terrore”: l’orientamento è piuttosto chiaro.

Così finiscono nella spazzatura anni di promozione della città e ingentissimi investimenti per la sicurezza, ma anche per mostre importanti, eventi culturali e sportivi di rilievo (come l’Ocean Race), spot televisivi regionali (passati proprio sulle reti Mediaset). Poi, per carità, ci sono spettatori che hanno spirito critico, che vedono che i servizi della trasmissione hanno una precisa connotazione politica, si accorgono che quando la trasmissione parla di città con amministrazioni di sinistra cita il sindaco (come Sala a Milano) e che per Genova (dopo 7 anni di governo regionale e 6 di amministrazione comunale in mano al centrodestra) si sorvola ampiamente sulla politica locale. Spettatori che si accorgono che quanto viviamo sul territorio è frutto della politica nazionale, ai cui vertici ci sono da anni molti partiti di centrodestra alcuni dei quali manifestano da anni istanze contro l’immigrazione. Curiosamente, la trasmissione non cita responsabilità nazionali. Dice solo che è così e mostra che la responsabilità sarebbe solo degli stranieri, quel minoritario gruppo di stranieri (rispetto all’ampia presenza in città di immigrati che lavorano e vivono in pace) che lo stato non sa né accogliere orientandoli alla legalità, né governare, né rimpatriare, magari anche perché nel corso degli ultimi 40 anni si è persa la capacità diplomatica di dialogare coi paesi d’origine come accadeva una volta. Perché certe istanze pretendono mettere in piazza i sintomi, ma non ragionano sulle vere cause dei problemi, nemmeno minimamente analizzati dalla trasmissione in questione, limitandosi a degradare la percezione di sicurezza, fomentando istanze xenofobe che tanto vengono bene, nell’urna, a certi partiti politici.

E un’altra volta i cittadini del centro storico, a fronte di una trasmissione che getta fango sulla città vecchia, si ribellano.

«Provo nausea – dice Christian Spadarotto, presidente dell’Associazione Via del Campo e Carruggi -. Lo dico a tutti quelli che vogliono usare il nostro Centro Storico per strumentalizzazioni: statevene a casa, qui non siete i benvenuti. (Ps. vale anche per lei signor Giletti: si ricordi che abbiamo memoria lunga). I problemi ci sono, eccome se ci sono. La settimana scorsa abbiamo chiesto un incontro congiunto a Prefetto, Questore e Generale dell’Arma (se non rispondono ci rivolgeremo direttamente al Ministro), dunque non siamo qui a negare nulla. Ma questi problemi non rappresentano l’immagine di Genova. Genova è una città meravigliosa e siamo orgogliosi di poter vivere qui. Fomentare odio genera reazioni pericolose (il riferimento all’omicidio di vico Mele è palese n. d. r.); non si affrontano così questi argomenti: lo sapete bene ma non vi importa perché non avete valori, non avete principi, non avete niente. Dato che l’Amministrazione tace in modo imbarazzante, ci pensiamo noi a dirvi che Genova è stata danneggiata (anche legalmente) dal vostro servizio, per l’ennesima volta. Aspettiamo quantomeno delle scuse (anche da voi)».

Le amministrazioni locali, comunale e regionale, lasceranno scorrere ancora una volta senza battere ciglio il danno di immagine alla città fatto ponendo in maniera acritica e come “il male assoluto” (il male vero sono la disoccupazione, la crisi industriale, l’arretratezza tecnologica e infrastrutturale, il degrado ambientale e sociale che per ora nessuno è mai riuscito a fermare o rallentare con misure idonee) o finalmente prenderanno posizione che Genova, sì, è davvero meravigliosa? Al di là degli slogan di partito.

No, in questo articolo non troverete il link alla trasmissione (in copertina un’immagine in screenshot) perché non intendiamo contribuire ad aumentarne le visualizzazioni, perché non condividiamo la condivisione dei volti (compresi quelli degli operatori di Polizia locale), perché non condividiamo la necessità di provocare reati come lo spaccio al solo scopo di produrre un video.

Related posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: