Oggi a Genova 

Vuole salire sul bus armato di coltello e martello. Dissuaso dall’autista e portato in questura dai poliziotti

È successo questo pomeriggio a Begato sulla linea 270. Piccardo (Ugl Fna): «Non possiamo sempre contare sulla fortuna e sperare che vada sempre bene. Attendiamo ancora, dopo il nostro incontro con l’amministrazione che Amt metta in campo le nostre proposte»

Questo pomeriggio a Begato un uomo, infuriato e armato di un coltello e di un martello, pretendeva di salire a bordo del bus della linea 270, dicendo che gli avevano appena occupato la casa. L’autista, senza perdere la calma è riuscito ha convincerlo che sul mezzo avrebbe potuto salire solo senza le armi. Poi sono intervenite le volanti e l’uomo è stato condotto in questura.
«Questo spero faccia capire a chi sminuisce ciò che succede sui mezzi,che abbiamo a che fare ogni giorno con gente frustrata e pronta a tutto» dice Roberto Piccardo, segretario regionale Ugl Fna.

«Intanto cominciamo a fare come in altre città italiane: mettiamo gli adesivi che evidenziano che non bisogna stare vicino all’autista,per dare modo al conducente di guardare lo specchio e di guardare chi sale – continua il sindacalista -. Poi è da tempo che abbiamo proposto un messaggio vocale sui mezzi che avvisi della videosorveglianza e di cosa si incorre in caso di reati contro i dipendenti del tpl, potrebbe essere che un mal intenzionato mentre sta pensando di agire sentendo l’avviso rifletta sulla presenza delle telecamere. Il daspo urbano, è vero,purtroppo non è applicabile sui mezzi, ma solo nelle stazioni. Speriamo in una modifica delle norme di legge, però – a costo zero – le sopra citate proposte potrebbero essere fatte immediatamente. Purtroppo non c’è la volonta di applicarle e non ne capiamo il motivo. Inoltre ribadiamo l’importanza di un regolamento di bordo chiaro,esposto ovunque, ma soprattutto forze dell’ordine che salgano a farlo rispettare. All’ultima riunione sulla sicurezza, Amt si era impegnata, dopo nostre insistenti richieste, a partire in via sperimentale con alcune bodycam su base volontaria. Bisogna e videnziare e pubblicizzare cosa accade a chi viene condannato perché ha aggredito un dipendente dell’azienda».

In copertina: foto di repertorio

Related posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: