comune Enti Pubblici e Politica 

Al cimitero Staglieno un’area del campo 23 di 115 mq concessa per 10 anni ai seguaci della fede Bahá’í

I bahá’í in Italia, ossia i seguaci della fede Bahá’í fondata da Bahá’u’lláh, sono circa 3.000, distribuiti in oltre 500 località del territorio nazionale. Gruppi Bahá’í si trovano, nell’area metropolitana di Genova, ad Arenzano Campomorone, Chiavari e Recco. Genova è sede di Assemblea Spirituale Locale. Ecco cosa è la fede Bahá’í e in che modo avvengono i riti funebri

L’istanza presentata al Comune dall’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia risale al 2019 e riguarda la concessione atitolo gratuito di un’area del Cimitero Monumentale di Staglieno per l’inumazione dei propri fedeli defunti. L’Assemblea si impegnava già nella propria richiesta a provvedere a proprie spese alla pulizia e manutenzione ordinaria dell’area eventualmente concessa.

«Considerato che il Cimitero Monumentale di Staglieno ha una vocazione multiconfessionale: ivi, infatti, sono già presenti aree in concessione dedicate ad altre confessioni religiose (ad esempio quella protestante, ebraica, musulmana); ritenuto pertanto, in applicazione del principio di parità di trattamento, di accogliere, la richiesta di cui sopra e di concedere l’area individuata a titolo gratuito per la durata di dieci anni – di legge sulla determina dirigenziale – (la Civica amministrazione n. d. r.) ha individuato l’area ubicata presso l’ex campo 23, di mq 115 quale spazio dedicato per l’inumazione dei propri fedeli, spazio ritenuto dall’Assemblea Spirituale Nazionale compatibile con le esigenze manifestate; ha eseguito preventivi interventi di riordino funzionale, di tracciamento, potatura delle piante ad alto fusto presenti nell’area stessa, preparando così il terreno alle future operazioni cimiteriali in maniera che lo stesso sia funzionale allo scopo per cui l’area è concessa; provvederà all’esecuzione delle attività e dei servizi funerari e cimiteriali, previa corresponsione da parte del singolo richiedente della somma relativa alla tariffa in vigore per i servizi e le attività richieste».

L’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia, a fronte della gratuità della concessione, provvederà, a proprie esclusive spese, alla pulizia e alla manutenzione ordinaria dell’area concessa. Il campo 23 si trova sopra alla valletta Pontasso e la galleria radiale, nella cintura estrema nord del camposanto.

Nel cimitero Parco di Torino, ad esempio, dal 2013 l’Assemblea Nazionale dei Bahá’í d’Italia dispone di uno spazio, concesso a titolo oneroso con un canone di 1 euro l’anno per 99 anni.

Per la fede Bahá’í il corpo del defunto deve essere sepolto, non cremato. È prevista ina cerimonia funebre estremamente semplice che consiste nella recita di una preghiera congregazionale da leggersi prima della sepoltura, eventualmente accompagnata da una selezione di Scritti Bahá’í; – il corpo non deve essere trasportato a più di un’ora di viaggio dal luogo del decesso; lo spirito della Legge è in sostanza che sia sepolto vicino al luogo del decesso. Per questo è necessario lo spazio nel cimitero genovese.
Dopo la recitazione della preghiera specifica e degli altri Scritti la bara viene inumata e «il defunto deve essere sepolto con il viso rivolto verso la Qiblih» il luogo dove è sepolto Bahá’u’lláh (La Gloria di Dio), il Fondatore della Fede Bahá’í, in Terra Santa a Bahji nella città di Akká in Israele.
Il corpo, prima di essere messo in una bara di legno duro di buona qualità, viene accuratamente lavato, poi avvolto in un sudano bianco di seta o di cotone e al dito viene messo un anello con l’iscrizione: “Sono venuto da Dio e a Lui ritorno, distaccato da tutti tranne che da Lui, tenendomi stretto al Suo nome, il Misericordioso, il Compassionevole” ,in una bara di legno duro di buona qualità.
Non avendo la fede Bahá’í ministri di culto o officianti per il rito funebre, la cura della cerimonia è deputata all’istituzione dell’Assemblea Spirituale Locale, che è un organo al tempo stesso amministrativo e spirituale, previsto dagli scritti Bahá’í, e unitamente ai familiari del defunto.
I credenti bahá’í hanno il dovere di attenersi alle leggi dello stato in cui risiedono.

La Fede Bahá’í è una religione monoteistica internazionale nata in Iran durante la metà del XIX secolo, i cui membri seguono gli insegnamenti di Bahá’u’lláh (Mīrzā Ḥusain ‛Ali Nūrī, nato a Teheran il 12 novembre 1817 e morto as Acri, 29 maggio 1892), profeta e fondatore che viene da loro considerato una Manifestazione di Dio e autore di una rivelazione che si pone come l’ultima di una lunga catena di Rivelazioni divine che si sono manifestate nel corso dei secoli attraverso gli insegnamenti di Messaggeri come: Krishna, Zoroastro, Buddha, Gesù Cristo, Maometto.

È il fondatore della Fede bahá’í ed è considerato dai baha’i come una Manifestazione di Dio e autore di una rivelazione che si pone come l’ultima di una lunga catena di Rivelazioni divine che si sono manifestate nel corso dei secoli attraverso gli insegnamenti di Messaggeri come: Krishna, Zoroastro, Buddha, Gesù Cristo, Maometto.

La storia della Fede bahá’í in Italia ha origine agli inizi del ’900 quando dei Credenti bahá’í americani vi si fermavano nel loro viaggio verso la Terra Santa dove si recavano per visitare ‘Abdu’l-Bahá. Nel corso degli anni si sono formate le prime comunità, che gradualmente si sono radicate sul territorio, dando origine a una struttura organizzata stabile. La prima Assemblea Spirituale Locale si formò a Roma il 21 aprile 1948. Nel maggio del 1953 si formò l’Assemblea Italo-Svizzera. Nel 1962 nasce la prima Assemblea spirituale Nazionale dei bahà’i d’Italia con sede a Roma.

Nel 1966, il Decreto Presidenziale 1106/1966 riconobbe giuridicamente l’Assemblea Spirituale Nazionale, con sede in Roma a via Stoppani 10, come ente morale.

Il 7 agosto 2019 un nuovo Decreto Presidenziale confermò lo statuto dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í d’Italia come confessione religiosa.

Related posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: