Soriteatro, il 23 febbraio Barbara Fiorio e “Kohlhaas” con Marco Baliani

La Stagione ideata e diretta da Sergio Maifredi a Sori per Teatro Pubblico Ligure, prosegue con due appuntamenti: alle 19:30 quarto incontro con Barbara Fiorio del ciclo “Far ridere è una cosa seria” dedicato al romanzo “Malavita” di Tonino Benacquista; alle 21:00 va in scena “Kohlhaas” con Marco Baliani, uno straordinario spettacolo in scena da oltre trent’anni, caposaldo della storia del teatro italiano

Arriva per la prima volta a Sori uno spettacolo che ha segnato la storia del teatro italiano. “Kohlhaas” ha debuttato 34 anni fa e da allora ha superato le 1.100 repliche. È un classico, un long seller del teatro contemporaneo, un racconto straordinario narrato da Marco Baliani seduto su una sedia al centro di un palcoscenico nero. Un vuoto in cui, parola dopo parola, prende vita il mondo di Michele Kohlhaas, protagonista di un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del XVI secolo. Lo ha descritto Heinrich von Kleist in pagine memorabili, a cui Marco Baliani ha aggiunto la sua esperienza teatrale, narrativa e poetica, tracciando invisibili fili che legano il passato al presente per parlare di noi. È con “Kohlhaas” che giovedì 23 febbraio (ore 21) prosegue Soriteatro 2022/23 al Teatro Comunale di Sori, in provincia di Genova, l’ottava stagioneorganizzata da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi. Com’è ormai consuetudine, lo spettacolo è preceduto giovedì 23 febbraio alle ore 19.30 dal quarto appuntamento con “Far ridere è una cosa seria” di Barbara Fiorio, incontri su cinque autori d’eccellenza della narrativa ironica, una rassegna seguita da un folto gruppo di appassionati, sedotti dalla scoperta di un narrativa poco nota. La scelta della scrittrice è caduta questa volta su un romanzo di Tonino Benacquista, “Malavita”. Racconta la storia dei Blake, una famiglia americana che si trasferisce in una tranquilla cittadina della Normandia. Lui fa lo scrittore, lei si dedica alla beneficenza, i figli cercano di ambientarsi nella nuova scuola e di fare amicizie, il cane si chiama Malavita. I Blake sono bizzarri, ma essendo americani non gli si dà troppo peso finché, nella cittadina, cominciano a verificarsi strani episodi, tipo un supermercato che va a fuoco o una fabbrica che salta per aria… Quale segreto si cela dietro quella famiglia e perché è costantemente sorvegliata? Benacquista, scrittore raffinato, ironico ed elegante, porta nella provincia francese un poliziesco americano con rocamboleschi colpi di scena, dialoghi spassosi e personaggi irresistibili.

Ma c’è ancora da dire qualcosa su “Kohlhaas”, per spiegare come e perché è nato questo spettacolo attraverso le parole dello stesso Baliani. «“Kohlhaas” – dice Baliani – è la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda, cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri, non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo. Le domande morali che la vicenda solleva e lascia sospese, mi sembrarono, quando cominciai ad affrontare l’impresa memorabile del racconto, un modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città. In fondo, a voler rivedere all’indietro il mio percorso artistico, senza “Kohlhaas” non sarei arrivato a raccontare “Corpo di Stato”, racconto teatrale andato in onda in diretta televisiva la notte del 9 maggio, vent’anni dopo la morte di Moro, a poter ritrovare i medesimi conflitti, riuscendo questa volta a parlarne dall’interno, come soggetto coinvolto nei fatti narrati. Un tema antico dunque, tragico nella tradizione e nella forma, che continua a catturarmi, perché il narratore non può che narrare ciò che epicamente lo coinvolge nell’intera sua persona, a me succede così: non potrei raccontare qualsiasi cosa».
La stagione Soriteatro 22/23 è sostenuta da Teatro Pubblico Ligure con il contributo del Comune di Sori, in collaborazione con la Pro Loco di Sori. Biglietti per il singolo spettacolo: 15 euro (intero); 12 euro (ridotto); abbonamento a 7 spettacoli 70 euro. Biglietti per “Far ridere è una cosa seria”: 5 euro per i non abbonati. Informazioni e prenotazioni alla mail info@teatropubblicoligure.it o al telefono 348 2624922. Prevendite su www.mailticket.it, alla Pro Loco Sori (0185 700681), alla Pro Loco Recco (0185 722440).
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