Omicidio Scagni, la Procura chiude l’indagine: «Alberto ha agito con crudeltà e premeditazione»
Secondo il pm Paola Crispo l’uccisione di Alice è stata omicidio premeditato pluriaggravato. Contestato al fratello anche il porto abusivo di armi: il coltello che ha usato per uccidere la donna

Venti giorni separano Alberto Scagni, accusato di aver ucciso la sorella Alice sotto casa di questa il 1º maggio dello scorso anno, dal rinvio a giudizio, se il giudice per le indagini preliminari accoglierà la richiesta del pubblico ministero. Per il perito del gip l’uomo sarebbe semi infermo di mente, ma in grado di stare in giudizio mentre quello della Procura lo ha definito pienamente in grado di intendere e volere.

Ventiquattro le coltellate inferte ad Alice, che è morta sul posto. Poi Alberto, che da tempo faceva continue richieste di denaro alla famiglia e anche quel giorno aveva chiesto soldi minacciando i familiari, si era allontanato verso la spiaggia dove era stato trovato dalla Polizia. Aveva ancora con sé il coltello usato per uccidere la sorella.

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