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Risse a Pré e alla Maddalena, minacce ai residenti a Sarzano. Carratù: «Sos ai sottosegretari a Difesa e Interni»

LE FOTO DI UNA DELLE TANTE RISSE ALLA MADDALENA – Secondo gli abitanti, la Polizia locale è rimasta quasi da sola a intervenire tempestivamente, ma da sola non può numericamente bastare. La Polizia di Stato si dedica soprattutto a indagini ad ampio respiro, necessarie e utilissime a medio-lungo termine, ma i cittadini lamentano che gli interventi a seguito di chiamata, soprattutto di notte, non rispondono alle aspettative della popolazione. I Carabinieri, che hanno sempre fatto tanto e altrove in città sono presenti, sembrano adesso quasi scomparsi dai carruggi se non per pattugliamenti in divisa: certa “fauna” si squaglia come neve al sole al loro passaggio per tornare ad affollare le vie subito dopo. E intanto l’estate della sicurezza nei vicoli si preannuncia sempre più rovente

Le immagini delle risse riprese a Pré e alla Maddalena fanno il giro del web e delle messaggerie. Chi conosce il centro storico sa che sono sempre gli stessi a innescare le criticità. C’è chi gira brandendo un tavolino alto e sottile (di quelli in uso agli artigiani per gli spazi esterni) tentando di abbatterlo sulla testa dei contendenti, chi si muove brandendo un machete chi indossa gusci protettivi con la deliberata intenzione di cercare gli avversari con cui innescare la lite e partire in vantaggio. La parola d’ordine alla Maddalena è “vendetta”. La situazione è esplosiva. Solo due giorni fa la Polizia locale è intervenuta fermando uno dei contendenti.

«Ringrazio la Polizia locale per il significativo impegno – dice il presidente del Municipio Centro Est appena confermato per altri 5 anni, Andrea Carratù -. Ci rendiamo conto di quanto sia presente. Bisogna, però, che chi ha la responsabilità su ordine pubblico e sicurezza se la prenda, prima che ci scappi il morto. Il Comune ha messo in campo per il centro storico 100 uomini e la cronaca dice che intervengono di frequente. Ma la situazione che si è andata creando non è competenza del Comune e chi ne ha la competenza deve affrontarlo. Perché ognuno di assuma la propria responsabilità chiederemo un incontro-sopralluogo sul territorio col sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli e quello agli Interni Nicola Molteni. Crediamo si possano prendere provvedimenti, non necessariamente di repressione penale, se non è necessario – e in questo caso parlo dei problemi che si verificano nelle aree della movida nella zona est del centro storico -, ma sanzioni e, in caso di minore età dei “protagonisti”, convocando i genitori e spiegando cosa i figli vanno a fare».

Cosa succede? Risse continue tra gruppi di pusher, ma anche tra etnie diverse per semplici questioni di convivenza su strada tra Pré e la Maddalena.

Nella zona a margine della movida, invece (via Ravecca, piazza Sarzano), a rappresentare un serio problema sono sempre più spesso gli italiani, ragazzotti ubriachi che gridano a notte fonda, sbattono contro le serrande, orinano ovunque passando dall’area della vita notturna dei vicoli alla zona di piazza Dante, dove hanno lasciato scooter, auto e moto. Chi si affaccia dalla finestra per protestare viene sfottuto, insultato, minacciato. Se qualcuno dei residenti si scocciasse di questo trattamento e scendesse a “regolare i conti” potrebbe succedere qualsiasi cosa. Gli animi sono surriscaldati e gli abitanti non ne possono più, soprattutto perché, dicono, quando chiamano il 112 quasi mai qualcuno arriva a mettere un freno a quanto accade.

A tutto questo si aggiungono gli scassinatori dei negozi che approfittano del baccano e della baraonda per mettere a segno i loro colpi.

A Pré è l’affollamento degli spacciatori centroafricani a rendere la zona invivibile. Lo ha denunciato, insieme a un gruppo di commercianti, anche il parroco don Rinaldo Resecco, parroco della chiesa di San Sisto. Liti e zuffe avvengono sia su via Pré, sia nella zona del Roso.

Alla Maddalena i problemi sono differenti e di diversa natura. Lo spaccio c’è, ma non tutti gli episodi di violenza sono collegati a quello. Nella zona verso Macelli di Soziglia, all’incrocio con vico Rosa e oltre, vendono i pusher centroafricani che hanno due guardiani, due “pali”. Recentemente questo gruppo si è scontrato con un gruppo di spacciatori di origine magrebina composto da uomini che agivano sul territorio anni fa, erano stati arrestati, hanno scontato la pena e ora sono a piede libero e hanno tentato di recuperare le vecchie postazioni. I nuovi gruppi di magrebini e i centroafricani non sono territoriali e si è generata una guerra con i vecchi che rivolevano i “loro” luoghi di spaccio.
Il leader di questo gruppo è una persona molto nota nel centro storico e particolarmente violenta.

In zona, inoltre, sono tornati i tossicodipendenti da eroina. Oltre a quelli “storici”, di 50 o 60 anni, ci sono anche anche giovani, anche alcune ragazze. La situazione sta precipitando sotto ogni profilo.

Con la banda di pregiudicati marocchini usciti dal carcere litiga un gruppo di sudamericani che staziona davanti a un locale della zona la sera, dopo il lavoro. Non si tratta di spacciatori, ma di lavoratori che soprattutto nel fine settimana, dal venerdì sera, stanno in strada e bevono molto. È tra questi due gruppi che s’è innescata la faida che dà origine a continui contrasti, pestaggi e risse.

Le foto che vedete nell’articolo sono di screen di un video di cui siamo in possesso: è stata ripresa una delle tante risse che avvengono alla Maddalena. È impossibile da pubblicare riuscendo a coprire tutti i volti di tutti i passanti, i presenti incolpevoli, quelli che tentano di dividere i contendenti. Pubblichiamo solo alcune immagini. Vi raccontiamo, però, che a un certo punto qualcuno spacca una bottiglia per usarla come arma. Non è improbabile che, prima o poi, qualcuno, magari in preda ai fumi dell’alcol o della droga, mandi al creatore uno dei contendenti con un colpo di coccio di bottiglia.

Tutto questo non accade in piena notte, ma al pomeriggio e alla sera, prima delle 22. Dopo restano solo i pusher centroafricani in fondo alla strada.

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