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Il Barocco tra Genova e Roma: dalle mostre nasce un nuovo format culturale che lancia il valore della squadra

Un metodo nuovo, che guarda al risultato e alla qualità dell’offerta culturale, con una “multi squadra” tra Washington, Roma e Genova che coinvolge, nella nostra città, il Comune, i Musei di Strada Nuova, Palazzo Ducale. Non era cominciata benissimo, a causa del Covid (che ha prima spinto avanti nel calendario, quindi costretto ad annullare l’esposizione statunitense) e della recensione al catalogo sul “The Burlington Magazin” (la principale rivista internazionale del settore) della consulente del Comune Anna Orlando che aveva suscitato forti critiche nell’ambiente dell’arte, tanto che Xavier Salomon, il prestigioso direttore di una delle più importanti collezioni americane, la Frick Collection di New York, aveva replicato sul giornale e aveva scritto direttamente al sindaco Marco Bucci. «Lo sa, il sindaco di Genova Marco Bucci che la sua consulente in tema di patrimonio artistico pensa così del progetto che dovrebbe promuovere la città nel mondo?» aveva scritto Salomon. La querelle, sotto traccia, è andata avanti a Genova per mesi ed è culminata (ma è solo la punta dell’iceberg di un malessere generalizzato a tutti i livelli) con le dimissioni a pochi mesi dalla pensione di uno dei tre curatori della mostra, Piero Boccardo, dal Comune di Genova. Boccardo, però, insieme ai co curatori Franco Boggero e Jonathan Bober, continua a collaborare in armonia per l’esposizione con Serena Bertolucci, direttore di Palazzo Ducale (dove di terrà la mostra genovese) e con Raffaella Besta, responsabile dei musei di Arte Antica del Comune di Genova. All’evento generale, per quanto riguarda i Palazzi dei Rolli che saranno parte integrante del “sistema Barocco” in città, collabora anche l’altro consulente del Comune, lo storico dell’arte e professore universitario Giacomo Montanari.

A sottolineare l’importanza del lavoro comune, di squadra, portato avanti in questi mesi e ancora in corso è l’assessore Barbara Grosso, che con Bertolucci ha tessuto a Roma la collaborazione con le Scuderie del Quirinale e il Ministero della Cultura: «Le mostre che stanno per aprire sono una grandissima occasione culturale e di promozione di Genova come sede di esposizioni di valore internazionale – dice -. Dell’esposizione voglio lasciare che ne parlino i curatori e tutti quelli che collaborano a realizzazione e allestimento, da Serena Bertolucci e lo staff del Ducale, a tutto il personale dei musei e dell’assessorato alla Cultura del Comune. Tutti insieme, ciascuno per il proprio ruolo, hanno dato un enorme contributo. Quello che io voglio fare è porre l’accento sull’armonia, sul lavoro comune, sull’impegno di tutti. La Cultura a Genova fa squadra!».

«Sono particolarmente orgogliosa del ruolo di Palazzo Ducale in questo progetto, non solo spazio, ma vero attivatore di buone pratiche culturali – dichiara il direttore Serena Bertolucci -. E sono particolarmente soddisfatta anche delle sinergie attivate tra istituzioni che hanno portato non solo ad un esito straordinario, ma anche a momenti di confronto che sono il vero motore per la crescita culturale di una città».

Insomma, un “metodo Genova” anche per la Cultura. Per come le cose erano partite, era tutt’altro che scontato e che il primo grande successo di “Superbarocco”, ancora a mostre da aprire, fosse proprio questo.

Roma – Scuderie del Quirinale – “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”

Dal 26 marzo al 10 luglio 2022

La mostra è coprodotta e progettata insieme alla National Gallery di Washington, l’unico museo pubblico americano, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova, racconta e celebra lo straordinario periodo del Barocco genovese.
La mostra è curata Jonathan Bober, a capo del Department of Old Master Prints della National Gallery di Washington, da Piero Boccardo, già direttore del genovese Palazzo Rosso e fra i massimi esperti mondiali della materia e da Franco Boggero storico dell’arte ed esperto di pittura ligure del Cinquecento e del Seicento.
Il percorso espositivo ripercorre, attraverso un corpo di circa 120 opere, provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e americane e da prestigiose collezioni private, questo periodo straordinario di esplosione artistica e di fioritura economica della Superba Genova e ne segue le vicende storico artistiche dal culmine dello splendore fino all’appannarsi della sua fortuna politica.
Il fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, all’interno delle loro dimore, si ritrovano nelle opere esposte alle Scuderie del Quirinale, proprio perché commissionate da questi illustri committenti: le vesti dei ritratti di Rubens e di Van Dyck, le suppellettili che affollano le tele di Giovanni Benedetto Castiglione, le lussureggianti composizioni barocche di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, i capricciosi paesaggi di Magnasco il ricorrente impiego di materiali preziosi quali il marmo di Carrara, il pregiatissimo argento e l’ametista, testimoniano l’opulenza del periodo.
Così la mostra ci racconta – svelando opere, capolavori e meraviglie di un’epoca intera – la parabola, quasi unica nella storia, di una città divenuta il centro del mondo: Genova, la Superba.

Genova – Progetto Superbarocco. “La Forma della meraviglia” Capolavori a Genova tra 1600 e 1750.

Appartamento del Doge, dal 27 marzo al 10 luglio 2022

La mostra celebra quella straordinaria stagione artistica, a cavallo tra 1600 e 1750, in cui il concorso di celebri artisti stranieri come Rubens, Van Dyck, Puget e brillanti talenti locali come Bernardo Strozzi, Valerio Castello e Gregorio De Ferrari valse a dar vita a un’espressione del Barocco quanto mai dinamica, esuberante e innovativa.

Una campionatura esauriente di opere dei maestri genovesi che più hanno connotato gli sviluppi dell’arte della Superba. Grazie a una selezione rigorosa, di solo una o due opere particolarmente emblematiche per ogni singolo artista, è possibile seguire passo passo le tappe di un percorso che partendo dal ruolo chiave svolto all’inizio del Seicento da Giovan Battista Paggi, si chiude a metà Settecento con l’esperienza visionaria di Alessandro Magnasco.

Potendo contare sui grandi spazi espositivi offerti da Palazzo Ducale, la scelta delle opere ha voluto privilegiare dipinti di grande formato – qualche pala d’altare, ma soprattutto grandi “quadri da stanza” di soggetto sacro o profano – in qualche caso inediti, e in diversi casi mai presentati a Genova.

Alla preponderante sequenza di dipinti su tela si affianca una piccola ma straordinaria serie di sculture – sia in marmo che in legno – dei più affermati maestri, perché possa essere esemplificata la forte sinergia che, soprattutto dopo la metà del Seicento, coinvolge negli atelier genovesi pittura e scultura.

Ad alcuni pittori e scultori è dedicata una serie di iniziative genovesi che, unite sotto il titolo I Protagonisti e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diversi musei e residenze cittadine, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche.

La mostra è promossa e organizzata da Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
A curarla sono, anche in questo caso, Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero.

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