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I no green pass “allergici” al tampone non sono riusciti a bloccare i servizi comunali

Chi non vuole vaccinarsi, per ottenere il certificato verde può effettuare il tampone: lo dice il decreto del Governo che garantisce libertà di scelta circa il vaccino e, insieme, tutela della salute pubblica. Solo pochissimi lavoratori hanno rifiutato l’una e l’altra cosa e non sono riusciti a mettere in difficoltà i servizi ai cittadini: pulizia, lavori pubblici, parcheggi, farmacie, trasporto pubblico. La relazione degli assessori comunali in consiglio: meno del 2% dei lavoratori “obiettori” in Amiu, nessun problema in Asef, un solo no green pass in Aster, nessuna criticità e cali di produttività anche per Farmacie genovesi, Genova Parcheggi e Bagni Marina. In Amt i no green pass sono 85, concentrati soprattutto sul servizio del territorio metropolitano dove s’è verificata una minima ricaduta (inferiore al 5% delle corse). A Genova-città non si sono verificati problemi

Dal 15 ottobre è entrato in vigore l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Ieri, in consiglio comunale, Alberto Pandolfo (Pd) ha chiesto quale sia stato, in questi primi giorni, il dato di rischio potenziale di calo del servizio in ogni società partecipata del Comune di Genova sulla base delle rilevazioni fatte sul personale e delle segnalazioni preventive di assenza per mancanza della carta verde. Anche l’interrogazione di Stefano Giordano (M5S) è stata sull’obbligo del green pass per accedere ai luoghi di lavoro a cui ha aggiunto la richiesta di chiarimenti circa le disposizioni adottate dalla civica amministrazione, per i dipendenti comunali e delle società partecipate, circa i tamponi a cui si devono sottoporre i dipendenti non vaccinati

Ha risposto l’assessore Giorgio Viale: «Tengo ad assicurare che nessun dipendente verrà discriminato sulla base della vaccinazione anti covid e i servizi verranno garantiti. Circa i numeri sulle vaccinazioni dei dipendenti è un dato che non possiamo avere perché il Comune, in quanto datore di lavoro, non è autorizzato, per legge, a detenere questi dati e quindi non c’è assolutamente modo di recuperarli – ha detto -. Quello che posso certamente dire è che per venerdì, giornata che ci aspettavamo di fuoco su questo argomento, per quanto riguarda esclusivamente il Comune di Genova, quindi non le partecipate, ho avuto una sola segnalazione preventiva di persona che non avrebbe presentato il green pass, quattro assenze ingiustificate da mancata presentazione di Green pass e nessun parametro realmente diverso dei soliti: ad esempio,  rispetto al venerdì precedente, c’erano addirittura due permessi mutua in meno e l’unico dato che “stonava” era un numero di richiesta di ferie leggermente più elevato. Ma, forse, può  essere spiegato dal fatto che il weekend del 15 ottobre è stato caratterizzato da bel tempo rispetto a quelli precedenti». 

È stato l’assessore Matteo Campora a fare una panoramica su aziende e servizi: «Parto assicurando che l’obbligo del green pass non ha prodotto un rallentamento importante  dei servizi ai cittadini. Quindi, iniziamo da Amiu: la percentuale di dipendenti sprovvisti di green pass è inferiore al 2% e, a oggi, non si riscontra un aumento apprezzabile dei certificati di malattia. Amt: prima del 15 ottobre erano pervenute 81 dichiarazioni di assenza per mancanza di green pass, dato poi confermato. Questo ha permesso la tenuta del servizio in città, mentre c’è stato qualche rallentamento nelle tratte provinciali. Asef e Aster non hanno evidenziato criticità, anche perché solo un dipendente di Aster ha dichiarato di non avere il green pass.  Nessuna criticità e cali di produttività neanche per Farmacie genovesi, Genova Parcheggi e Bagni Marina.  Abbiamo cercato di dare una risposta ai dipendenti organizzandoci con le nostre farmacie comunali. Certamente non tutte hanno lo spazio, quindi c’è in appoggio un camper e abbiamo attivato anche il punto di via Cesarea: in tutti questi posti i dipendenti, esibendo il badge comunale, possono fare il tampone al prezzo calmierato di 6 euro. È una buona pratica che abbiamo messo in atto anche se non ci competeva come amministrazione: una buona pratica per la quale sono stato contattato anche da altri Comuni».

«Tengo ad assicurare che n- ha aggiunto Viale – nessun dipendente verrà discriminato sulla base della vaccinazione anti covid e i servizi verranno garantiti . Circa i numeri sulle vaccinazioni dei dipendenti  è un dato che non possiamo avere perché il Comune, in quanto datore di lavoro, non è autorizzato, per legge, a detenere questi dati e quindi non c’è assolutamente modo di recuperarli.  Quello che posso certamente dire è che per venerdì, giornata che ci aspettavamo di fuoco su questo argomento, per quanto riguarda esclusivamente il Comune di Genova, quindi non le partecipate, ho avuto una sola segnalazione preventiva di persona che non avrebbe presentato il green pass,  quattro assenze ingiustificate da mancata presentazione di Green pass e nessun parametro realmente diverso dei soliti: a esempio, rispetto al venerdì precedente, c’erano addirittura due permessi mutua in meno e l’unico dato che “stonava” era un numero di richiesta di ferie leggermente più elevato. Ma, forse, può  essere spiegato dal fatto che il weekend del 15 ottobre è stato caratterizzato da bel tempo rispetto a quelli precedenti».

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