I Carabinieri di Maddalena chiudono a Pré gastronomia etnica ritrovo di pusher
Era il punto di riferimento degli spacciatori che vendono tra vico Largo e la chiesa di San Sisto che spesso entravano e uscivano solo per consegnare le dosi, come accertato dagli uomini della Compagnia Centro che due settimane fa ne hanno arrestato uno. Il viavai era stato segnalato dai residenti. Anche il parroco di San Sisto, con una lettera, aveva denunciato che alcune attività commerciali funzionavano come base di appoggio


Gli uomini della stazione di Maddalena del della Compagnia Centro, agli ordini del capitano Michele Zitiello hanno chiuso la bottega di artigianato alimentare in via Pre’ all’angolo di vico Santa Fede
L’attività della stazione di Maddalena guidata dal luogotenente Giuseppe Cotugno ha documentato una serie di condotte contrarie alle norme di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nel centro storico, motivo per il quale è stata avanzata proposta di chiusura a norma l’articolo 100 del Testo Unico di Polizia alla Questura di Genova.
Il locale era già stato chiuso per lo stesso motivo qualche anno fa ma la situazione, negli ultimi mesi, era peggiorata, come era stato segnalato dai residenti della zona.
I pusher operavano tra vico Largo e la chiesa di San Sisto e avevano, come punto di ritrovo, il locale in questione che rimane in una porzione di via di Prè nascosta, anche per la presenza delle impalcature del civico 12, quello semicrollato una quindicina di anni fa.
Molti controlli hanno evidenziato che gli avventori erano pusher pregiudicati e, due settimane fa, è stato arrestato un pusher che entrava e usciva dal locale. Stava dentro ed usciva solo per consegnare la dose. Questo ha consentito di poter raccogliere gli elementi che hanno consentito al Questore di emettere l’ordinanza di chiusura per 30 giorni, eseguita dagli stessi Carabinieri.
Nel 2018 don Rinaldo Resecco, parroco di San Sisto, aveva scritto una lettera alla Questura e proprio ai Carabinieri di Maddalena insieme ad alcuni residenti: «Chiediamo la chiusura di tutti quei locali che offrono terreno fertile per l’aggregazione di delinquenti – si leggeva sulla missiva -. Vogliamo segnalare con forza quella quota di commercianti che non tiene distante dalle proprie sedi decine e decine di pusher e per i quali gli affari sono chiaramente incrementati dalla presenza di pregiudicati con il risultato che questi provano in tutti i modi ad aprire in zona nuove attività, seppur espressamente vietate dal Patto d’Area e dal Nuovo regolamento comunale sul commercio nel Centro storico». Nel mirino dell’esposto proprio il tratto di strada compreso tra vico Sant’Antonio e piazza Santa Fede «Stabilmente occupato da spacciatori».
Oltre alla lettera, nel tempo erano partiti diversi esposti.
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